“…di lei volevo tutto, anche i pensieri”: brevi riflessioni sulle narrazioni dei femminicidi
DOI:
https://doi.org/10.7346/-we-II-04-24_19Parole chiave:
parola; femminicidio; narrazioni; prodotti culturali; relazioni intergenereAbstract
Nel 2023, il termine femminicidio è stato eletto “parola dell’anno”, incentivando, ancor di più, la riflessione su un tema-problema di rilevanza assoluta per le dimensioni che ha assunto nel corso del tempo (Beckmann, 2024; Dawson, Angus & Zecha, 2024; Radford & Russell, 1992; Ulivieri, 2013a; 2013b; 2016). In base agli ultimi dati disponibili (Ministero dell’Interno, 2024), dal 1° gennaio al 13 ottobre 2024, sono stati registrati 242 omicidi, e su 84 vittime donne, 45 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. In questo scenario, appaiono di rilievo le narrazioni costruite attorno all’omicidio di una donna (da parte di un uomo) perché donna (Dello Preite, 2019; Lipperini & Murgia, 2013; Loiodice, 2020; Pinto Minerva, 2013): narrazioni problematiche che potrebbero, invece, divenire problematizzanti (Fairbairn, Boyd, Jiwani et al., 2023). L’intento del contributo è quello di riflettere su alcune narrazioni, veicolate dai media e dai prodotti culturali (Burgio & Lopez, 2023; Lopez, 2017), per promuovere nuove consapevolezze e senso di responsabilità di fronte a un fenomeno complesso, pervasivo e, da diverso tempo, diffuso.
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