Raccontarsi per essere. Contesti e pratiche riflessive di comunità per contrastare le disuguaglianze di genere

Résumé

La graduale presa di coscienza verso gli studi di genere, e l'attuazione di nuove misure normative come il V obiettivo dell’Agenda 2030 Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze (ONU, 2015), non sembrano ancora sufficienti per prevenire e affrontare le diverse forme di discriminazione di genere, le manifestazioni di violenza e disuguaglianza nella vita quotidiana delle donne, e per garantire loro un benessere diffuso. Già in precedenti ricerche e pubblicazioni si è avuto modo di verificare come le problematiche di genere richiedano la realizzazione di percorsi formativi indirizzati al riconoscimento, alla consapevolezza e alla tutela dei propri diritti (De Angelis, 2017; 2021). Nel presente contributo, all’interno del quadro concettuale della pedagogia inclusiva volta all’abbattimento delle barriere e alla promozione del benessere per tutti e per ciascuno (UNESCO, 1994), si intende presentare una esperienza di implementazione di buone pratiche di comunità incentrate sull’approccio narrativo. In linea con la Risoluzione dell’ONU 1325 Donne, Pace e Sicurezza (ONU, 2000) e con la Convenzione di Istanbul (UE, 2011), l’obiettivo di ricerca perseguito è quello di progettare e attuare una serie di interventi di empowerment delle donne finalizzati al potenziamento del sé e all'incremento dell'auto-efficacia, per rafforzare l’autodeterminazione e contrastare, nella vita quotidiana, la discriminazione e le disuguaglianze. Qui si presenta il percorso di ricerca-azione svolto in Bolivia con un gruppo di donne vittime di violenza nelle relazioni affettive. L’esperienza si è rivelata paradigmatica per approfondire la relazione tra inclusione, autoriflessione, benessere, e gli strumenti pedagogici della narrazione per l’emancipazione delle donne.