Il corpo generativo: nell'esperienza della maternità la rinascita del corpo sociale
DOI:
https://doi.org/10.7346/-we-I-02-23_02Palabras clave:
Corpo generativo, ospedalizzazione,, educazioneResumen
“Dare alla luce”, “venire al mondo”, “generare”: espressioni differenti che raccontano la procreazione secondo diverse prospettive: quella della madre, del figlio, dei genitori. In questo articolo si intende rivolgere l’attenzione al protagonismo femminile, che ha registrato un lungo periodo di riconoscimento (è attraverso la maternità che la donna occidentale si è riscattata dalle sue prime gesta “peccaminose”, ed è entrata nell’immaginario collettivo in tante culture del mondo) su cui si sono progressivamente spenti i riflettori, in coincidenza con l’ospedalizzazione del parto. E così, mentre la medicalizzazione esasperava la desoggettivizzazione della procreazione riducendo il nascituro a feto (B. Duden) e la madre a gestante, il corpo femminile veniva progressivamente espropriato dei suoi vissuti e, con essi, del suo sapere. Ma in questo modo anche tutto il corpo sociale, con le connessioni che creano vincoli e interdipendenze, ha perso un’opportunità di maggiore giustizia ed equità.
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