Nuovi percorsi di formazione per l’inclusione scolastica

Autori

  • Raffaele Ciambrone Associate professor | Department of Civilizations and Forms of Knowledge | University of Pisa

DOI:

https://doi.org/10.7346/sipes-02-2024-05

Abstract

Tra le novità che dovrebbero palesarsi nel 2025, c’è la possibilità che venga fortemente innovato il percorso di formazione iniziale per i futuri docenti di scuola dell’Infanzia e di scuola Primaria. Vi è infatti una norma, contenuta nel decreto legislativo 66/2017  c.d. “decreto sull’inclusione” , che aggiungerebbe 60 crediti formativi universitari (CFU) di Pedagogia speciale al percorso di studi abilitante all’insegnamento nelle scuole d’Infanzia e primarie. Non, dunque, degli insegnanti di sostegno bensì di tutti i docenti, compresi i c.d. “curricolari”.
Si tratta di un provvedimento normativo che avrebbe un fortissimo impatto a livello formativo e potrebbe davvero incidere a fondo per sconfiggere quell’atteggiamento mentale definito ormai da tempo come “processo di delega”, ossia quel meccanismo per cui i docenti curricolari tendono a spostare sui docenti di sostegno la “presa in carico” di alunni e studenti con disabilità. In questo contributo si ripercorreranno le tappe che hanno portato all’attuale figura del docente di sostegno, operando un raffronto con i risultati di alcune indagini internazionali, con l’obiettivo di mostrare l’importanza dell’attuazione di tale norma, che implementa un aspetto fondamentale del “profilo dell’insegnante inclusivo”, così come definito nella letteratura scientifica

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Pubblicato

2024-12-30