Finanziare l'educazione inclusiva: riflessioni critiche sul modello italiano di allocazione delle risorse per l'educazione inclusiva

Autori

  • Simone Seitz Competence Centre for School Inclusion, Free University of Bolzano-Bozen
  • Heidrun Demo Competence Centre for School Inclusion, Free University of Bolzano-Bozen
  • Silver Cappello Competence Centre for School Inclusion, Free University of Bolzano

DOI:

https://doi.org/10.7346/sipes-01-2024-21

Abstract

La ricerca educativa sull'inclusione richiede un'analisi critica e riflessiva della (in)equità educativa e, quindi, anche una visione critica delle politiche, della legislazione e delle dinamiche di governance. Le politiche di finanziamento dell'istruzione, sia a livello internazionale che nazionale, forniscono un contesto importante per i discorsi sulla conoscenza e le culture organizzative a livello scolastico. I dati mostrano che molti Paesi europei si stanno attualmente orientando verso modelli di finanziamento in cui quest'ultimo è svincolato dall'identificazione dei cosiddetti "bisogni educativi speciali" per individui specifici, ed è potenzialmente considerato meno a rischio di rafforzare l'iniquità attraverso l'etichettatura. Questo articolo si concentra sulla politica di finanziamento dell'istruzione legata all'inclusione in Italia e la discute criticamente. Inoltre, basandosi su un'ampia analisi comparativa internazionale di tre sistemi educativi (Norvegia, Irlanda e Italia), ci proponiamo di portare alla luce alcune scelte implicite, culturali e strutturali, date per scontate. In questo modo, analizziamo le dinamiche di potere alla base delle strategie di finanziamento legate all'inclusione, facendo luce sulle costruzioni dei casi, sui concetti di normalità e differenza nell'ambito delle strategie di finanziamento e sulla loro rilevanza per l'equità educativa.

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Pubblicato

2024-06-29