Valorizzare il non cognitivo per il buon governo della tecnica
DOI:
https://doi.org/10.7347/spgs-01s-2023-16Palavras-chave:
Democrazia, Tecnologia, educazione, Tecnica del pensare, Competenze non cognitiveResumo
Il momento straordinario che si sta vivendo dal punto di vista del progresso tecnologico, si traduce, per esempio, in un impatto dirompente che il digitale ha nella società, nelle relazioni tra persone, nelle istituzioni, nella scuola, sull’economia, ma anche sulla democrazia, al punto da stravolgere il rapporto che l’uomo ha, per esempio, con i media e con i processi di diffusione delle informazioni. Per fare in modo che tale rivoluzione non si possa trasformare in un rapporto di dominio irreversibile della tecnologia sull’uomo, è necessario un nuovo modo di pensare il presente, di comprenderlo, interpretarne le istanze, che riconosca l’importanza della conoscenza e dell’educazione di competenze non cognitive, come strumenti per dare la possibilità all’uomo di elaborare nuovi modelli educativi capaci di risignificare la relazione tra uomo tecnica e democrazia, verso un’idea di promozione dell’uomo attraverso l’uso educativo della tecnologia, che solo in questo modo, potrà promuovere nuove formule di democrazia.