Educazione civica, una nuova sfida nella società post-secolare

Autori

  • Paola Schellenbaum

DOI:

https://doi.org/10.7346/aspei-012022-03

Parole chiave:

sostenibilità in educazione, diversità,, partecipazione,, pluralismo,, educazione continua, comunità culturali

Abstract

La recente modifica della Costituzione (artt. 9 e 41) rappresenta una sfida che interpella le scienze umane e sociali su alcuni punti: l’interdipendenza tra l’umano, la tecnologia, le altre specie viventi e l’ambiente; la diversità e l’inclusione sociale; la disuguaglianza e la giustizia sociale in un nuovo orizzonte che riguarda la scuola in connessione con la società. La dimensione intergenerazionale, che si aggiunge alle differenze di genere, inteso sempre più in senso intersezionale, contribuisce a valorizzare la diversità, richiamando anche un principio di sostenibilità per il futuro. Dal punto di vista culturale, cosa è umano o tecnologico e cosa è naturale viene rinegoziato secondo un continuum, in tempi incerti, forieri di divisioni e di contrasti, in una società post-secolare.
È necessario un nuovo contratto sociale che apra terzi spazi di socialità umana e di conoscenza, nel post-pandemia, nelle comunità culturali. Ciò attribuisce all’educazione civica un ruolo importante nel superamento dell’esperienza traumatica, in diverse età nel ciclo di vita, con un approccio relazionale, come previsto dall’Unesco in Reimagining our futures together (2021). L’invito è a valorizzare e a sostenere la diversità, la laicità, la partecipazione e il pluralismo a scuola, considerata un’istituzione sociale vitale e collaborativa, al centro di una rete di servizi che promuovono il benessere di individui, famiglie e comunità, anche in tempi di incertezza, in quanto siamo tutti interdipendenti.

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Pubblicato

2022-06-29