La lingualatte della madre e della terra-matria. Per un ecofemminismo materialista
DOI:
https://doi.org/10.7346/-we-III-05-25_02Parole chiave:
Lingualatte, Matria, Natura Madre, madre, ecologia profonda.Abstract
La lingualatte è la lingua che si apprende spontaneamente, bevendola dalle labbra della madre cosi come dal suo seno si beve il latte, è una lingua fatta di voce più che di parole, perché, prima di comunicare significati, vuol dire l’amore. Le nonne, le balie, le maestre, l’hanno conservata per secoli nei canti funebri, nelle ninne-nanne e nelle fiabe. I popoli romantici la hanno riconosciuta, trasformando la lingua materna nella lingua nazionale, di un nazione senza confini che non è la Patria dei Patriarchi e dei Patrimoni ma la Matria delle radici, della memoria, dei luoghi di infanzia e protezione. Ma soprattutto è il vento, l’acqua della sorgente, il fruscio delle foglie, il gemito dell’animale, che l’hanno parlata come lingua universale che, al di là dei confini e dei muri, accomuna i viventi fra le braccia della Natura-Madre, rifondando cosi il concetto ecologico di Terra-Patria verso l’utopia di una Terra-Matria.
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