Generativity and Talents in Times of Transition

 

Generatività e talenti in un’epoca di transizione

 

Maria Tomarchio

Dipartimento di Scienze della Formazione; Università di Catania (Italy); maria.tomarchio@unict.it

https://orcid.org/0009-0004-0016-2939

 

Fiorino Tessaro

Università Ca’ Foscari Venezia (Italy); tessaro@unive.it

https://orcid.org/0000-0003-1394-4994

 

Raffaella Strongoli

Dipartimento di Scienze della Formazione; Università di Catania (Italy); raffaella.strongoli@unict.it

https://orcid.org/0000-0003-3606-4172

 

Margherita Gentile Margiotta

Fondazione Umberto Margiotta (Italy); info@fondazionemargiotta.it

 

Piergiuseppe Ellerani

Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin”; Alma Mater Università di Bologna; piergiusepp.ellerani@unibo.it

https://orcid.org/0000-0002-4730-3928

 

Liliana Dozza

Professoressa Senior; Libera Università di Bolzano-Bozen (Italy); lillidozza50@gmail.com

https://orcid.org/0000-0001-8707-0455

 

ABSTRACT

This paper constitutes the call for papers for the Volume 23, issue S1, of Formazione & insegnamento (ISSN 2279-7505). It serves as a placeholder and as the first version of record for the editorial. We invite all Authors to cite this journal entry in the bibliography of their full papers. Once the issue is ready, it will be replaced by the final version of the editorial, which will expand on the current text. Please see the full text (below) for all details.

 

Questo contributo costituisce la call for papers per il Volume 23, fascicolo S1 di Formazione & insegnamento (ISSN 2279-7505). Ha lo scopo di fare da segnaposto e di rappresentare la prima version of record dell’editoriale. Invitiamo tutti gli Autori a citare questo contributo nella bibliografia dei loro articoli completi. Una volta completato il fascicolo, questo testo sarà sostituito dalla versione finale dell’editoriale. Si prega di consultare il testo a seguire per tutti i dettagli.

 

KEYWORDS

Educational transitions, Hybrid learning environments, Technological convergence, Sustainable education, Talent development, Pedagogical innovation, Chronos and Kairos in learning

Transizioni educative, Ambienti di apprendimento ibridi, Convergenza tecnologica, Educazione sostenibile, Formazione dei talenti, Innovazione pedagogica, Chronos e Kairos nell’apprendimento

 

ACKNOWLEDGMENTS

The publication of the journal issue is supported by Fondazione Umberto Margiotta (https://www.fondazionemargiotta.org/).

 


RECEVIED

Januray 1, 2025

 

ACCEPTED

January 14, 2025

 

PUBLISHED

January 15, 2025


 

CALL FOR PAPERS DEALINE

June 30, 2025 (no papers accepted beyond this date)

1. Call for papers

 

Nello scenario del post-pandemia e dei recovery plan internazionali sono emersi temi caldi sintetizzabili nel trinomio transizioni-ibridazioni-sostenibilità. Nel loro insieme delineano una possibile direzione, uno sguardo particolare, verso cui incamminare la riflessione su alcune possibili risposte educative e pedagogiche. Al riguardo Umberto Margiotta evidenzia come

 

“le transizioni diventino il paradigma esistenziale dominante: dei lavori, nei lavori, degli stili di vita, nelle ibridazioni delle competenze necessarie a far fronte alla nascita di nuovi mestieri, di nuovi orizzonti di successo formativo, di nuovi profili di azione necessari a governare il valore d’uso delle esperienze e delle tecnologie, senza più distinzione tra momento pubblico e dimensione privata dell’esistenza. Transizioni avanzate e accelerate nella stessa produzione di conoscenza e di esperienza. Transizione e mutazione antropologica: sono questi i poli dell’equazione, insieme esistenziale, culturale e lavorativa, che oggi danno forma alla vita umana” (Margiotta, 2018, p. 16).

 

Transizioni epocali sostenute dalle ibridazioni, non ultima quella cervello-macchina, riconoscibili nell’uso sempre più estremo di algoritmi e protesi elettroniche, di ambienti e aule immersive, dei metaversi, del lavoro e delle fabbriche robotizzate e co-partecipate da lavoratori umanoidi, dove reale e virtuale sembrano fondersi in forme interdipendenti generando nuovi stati esistenziali e contestuali. Una metamorfosi che riguarda anche senso e progettualità pedagogica, all’interno di un’era della cosiddetta convergenza tecnologica e della rapidizzazione determinanti, nelle vite – nelle società, nelle economie – accelerazioni senza precedenti, fors’anche più distopiche che utopiche.

Alcuni significati culturali e sociali dell’ibridazione non sono stati avvertiti, seppur gli scavi riflessivi nella pedagogia avessero indicato già alcune direzioni (Galelli, 2013). Al riguardo, Giuseppe O. Longo ricordava come

 

“tramite l’ibridazione con la tecnologia, cambia la natura umana, cambia il modo di comunicare, di apprendere, di insegnare, cambiano le nozioni di tempo e la percezione dello spazio, il concetto di realtà. Tra l’altro si marca una differenza sostanziale nell’evoluzione dell’essere umano: i tempi e il radicamento biologico, rispetto a quelli del bio-tecnologico. La natura dai tratti epidemici rende l’evoluzione bio-tecnologica molto più rapida di quella biologica, ma i suoi prodotti sono più fragili e volatili” (Longo, 2009, pp. 3‍–‍20).

 

Possiamo affermare, osservando la parabola della rapidizzazione, che la transizione di stato, ambiente, forma è divenuta, di fatto, permanente, tanto che

 

“dalle certezze della tradizione ci sentiamo lanciati entro spazi poco noti, governati da leggi e regole inedite, oltre i sistemi noti. La pedagogia - e la metodologia - della tradizione è il nostro sistema noto. Ma l’ignoto? Di certo sappiamo che ciascuno di noi può imparare dal passato. Ma orami siamo consapevoli che oggi è più importante apprendere dal futuro” (Margiotta, 2018, p. 16).

 

Ma la rapidizzazione, della quale l’IA è emblema di futuro, ricade sull’educazione e sull’apprendimento, disvelando come l’esistenza umana appaia sempre più caratterizzata dalla supremazia del tempo-Chronos [Χρόνος] sul tempo-Kairós [Καιρός]. Strutturalmente sostenuto dalle misure quantitative (economiche, di competenze performanti…) che prevalgono sul tempo degli eventi, della riflessione, dell’espressione, dello sviluppo. Quasi a delineare che nel tempo del digitale, degli algoritmi, dell’ibridazione, divenga secondario il “tempo” per lo sviluppo e la crescita di un corpo ancora ritmato biologicamente nella “tradizione” bio-psico-sociale. È avvenuta una progressiva decadenza dei fatti che non hanno più il tempo necessario per maturare, svolgersi, incarnarsi, divenendo già passati nel momento stesso della loro generazione, avvolgendo l’esistenza di costante insoddisfazione, realizzando di fatto una colonizzazione del tempo quotidiano. Per contro, il tempo è necessario affinché lo sviluppo accada come miglioramento, come creazione, come trasformazione, sostando sulle esperienze. Un tempo che attiene ai fini dell’esistere costringe a guardare oltre il singolo “processo” finito – anche se ben appreso – e apre ad uno sguardo sistemico, divenendo “lavorio” generativo:

 

“Luogo di manifestazione del proprio essere, luogo nel quale a ciascuna e ciascuno è consentito esprimere la propria soggettività in relazione all’ambiente e agli altri, in costante aggiornamento per il riadattamento a condizioni mutevoli non sempre prevedibili” (Mannese, 2019, p. 17).

 

L’alleanza nei luoghi generativi appare connotare l’esperienza partecipata delle potenzialità di sviluppo umano, culturale, sociale, economico, rendendo i contesti in cui si situano, luoghi di innovatività, formatività dinamica, interculturalità in fieri. Il luogo è contesto di capabilities – capacitazioni – combinate, maturate e sviluppate attraverso un meticciamento apprenditivo – tra formale/non-formale e informale – che si estende creando apprendimento diffuso e riduzione del ventaglio delle disuguaglianze.

Come queste idee di sostenibilità e di sviluppo sono state accolte nella scuola, nelle classi, nell’organizzazione, nelle didattiche? Nella scuola e nei contesti intenzionalmente educativi, il tema della formazione dei talenti diviene una interessante misura per attualizzare e rigenerare la finalità educativa della scuola nella transizione, con un significato che, per Margiotta, diviene principio plurale e contestuale:

 

“Se non si consente al talento di emergere non si genera quella creatività, ovvero quella dignità personale, e dunque quella possibilità di mobilità negoziale che riverbera sul valore del sistema Paese, sul potenziale di crescita e di autonomia delle singole persone, sulla loro capacitazione e dunque sul loro posizionamento nello scenario globale. Un talento che non è mai solo una dote naturale, ma si configura piuttosto come il risultato di un viaggio, o meglio ancora come quella postura individuale che indica nei tratti, nel modo di esprimersi, nelle combinazioni personali, stime del fare e del sentire, l’insieme delle caratteristiche di intelligenza, di volontà, di cultura e di carattere che segnalano la nostra unicità” (Margiotta, 2018, p. 18).

 

Quindi, non è mai solo la dote naturale a determinare il successo formativo e/o personale, ma la delicata interazione tra passione, attitudine, impegno e opportunità; il talento è insieme predisposizione e volontà, libertà di realizzarsi e responsabilità. Soprattutto parlare di talento vuol dire parlare dei dispositivi con cui la società educa i suoi cittadini, stimola l’agire individuale e il benessere collettivo.

Così intesa la formazione dei talenti esprime anche, e soprattutto, una prospettiva di nuova qualità della scuola e dell’istruzione, laddove essa si avvale del principio di scuola a misura di alunno:

 

“Adeguando i suoi interventi alle caratteristiche degli studenti e mettendo ognuno di loro nelle condizioni di apprendere e di formarsi in maniera soddisfacente. Esprime un principio pedagogico che si esplica nella progettazione formativa che richiede sensibilità alle differenze della persona nella molteplicità delle sue dimensioni individuali (cognitive e affettive) e sociali (contesti di appartenenza), e dunque che è capace di tener conto delle caratteristiche soggettive” (Margiotta, 2018, p. 20).

 

Il dato rilevante, al fine di evitare una sorta di elitarismo educativo, è assumere la prospettiva di Umberto Margiotta, con la quale i talenti non sono un dono ma esito di percorsi formativi, istruzionali, sociali e culturali allo stesso tempo.

La prospettiva della formazione dei talenti in una scuola a misura dell’apprendimento – soggettivo e differenziato, plurale, creativo, totalmente umano – incontra la cooperazione come forma organizzativa della vita della classe, include i problemi da risolvere come sentiero per l’apprendere, estende lo scenario educativo e formativo delle classi nelle proprie comunità che divengono così luoghi di ibridazione culturale tra formale e non-formale, co-progetta le attività e coltiva i processi di attivazione, partecipazione e cittadinanza. Un ambiente naturalmente immersivo che, aumentato anche dalle esperienze attraverso le tecnologie, diviene eduverso formativo.

 

2. Regole del bando

 

2.1. Scadenziario

 

I testi completi dei contributi devono essere inviati entro il 30 giugno 2025. La finestra prevista per la pubblicazione si chiude il 30 settembre 2025. Eventuali proroghe saranno indicate negli aggiornamenti al presente bando. La Redazione si impegna a elaborare gli articoli entro le tempistiche indicate in calce alla descrizione del processo di revisione. Il comitato promotore, unitamente alla Redazione si riservano di chiudere il bando anticipatamente in caso, prima della scadenza, si raggiunga una massa critica di contributi che hanno superato la peer review e che consentano di “chiudere” il fascicolo. Eventuali contributi non selezionati dai guest editor o sottoposti alla Redazione in ritardo rispetto alle scadenze potranno essere considerati per un numero regolare.

Per maggiori informazioni sul processo di revisione: https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/review_policies_and_regulations

 

2.2. Tipo e formato dei contributi

 

·       Il tipo di contributi accettato da formazione e insegnamento è descritto al seguente link: https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/paper_types

·       Si prega di prendere nota della lunghezza del corpo del testo dei contributi (cioè esclusi pagina del titolo, abstract, parole chiave e bibliografia): 3,500‍–‍6,000 parole.

·       I contributi devono costituire ricerca originale, non devono contenere plagio o violazioni di copyright.

o   Per dettagli su copyright e licenza: https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/copyright-and-licensing

o   Codice etico della rivista: https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/ethical_statement

o   AI Policy: https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/ethical_statement (in calce)

·       Formazione & insegnamento pubblica in: inglese, italiano, spagnolo, portoghese. Inoltre, con il presente numero speciale, è re-introdotta la lingua francese (successivamente alla sospensione del 2022). Gli autori di lingua francese sono pregati di pazientare perché l’interfaccia in lingua francese del sito è ancora in fase di lavorazione. Sarà disponibile un’opzione per inviare i contributi in lingua francese nel sistema gestionale. Si prega di presentare i contributi nella lingua originale di stesura.

·       I contributi vanno redatti in APA7, rispettandone quindi non solo lo stile bibliografico, ma anche l’interlinea e l’impaginazione. In particolare, si ricorda che:

o   Non possono essere utilizzate note a piè di pagina a scopo bibliografico

o   Ad ogni modo, l’uso di note a piè di pagina è fortemente sconsigliato

o   APA7, in estrema sintesi, prevede pagine A4 con margini di un pollice, Roman script, allineamento a sinistra, interlinea doppia (o 1.5), indentazione per le citazioni, nessun uso di cosmesi particolare (in pratica, il documento assomiglierà a una pagina battuta a macchina da scrivere, con circa 350 parole a pagina)

o   È raccomandato l’uso del Reference Manager Zotero o di qualunque altro reference manager integrato nei programmi di elaborazione testi. Se lo utilizzate, tuttavia, assicuratevi di rimuovere le macro con il comando “unlink citations” prima di inviare

o   Per maggiori dettagli, fare riferimento a: https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/ethical_statement (e ai link indicati)

 

2.3. Processo di revisione

 

La pubblicazione del numero speciale non eccepisce rispetto alle normali regole per la revisione tra pari adottata dalla rivista, che prevede:

·       Doppio cieco

·       Revisori esterni e indipendenti, privi di conflitti d’interesse con gli Autori

·       Revisori qualificati (detentori di dottorato di ricerca o di elevata qualificazione, valutata dalla Redazione attraverso l’esame del CV)

·       Utilizzo del sistema gestionale PKP OJS

Lo screening editoriale preliminare (desk review) ha lo scopo di valutare l’adeguatezza della proposta ai criteri minimi di presentazione del contributo. Per maggiori informazioni sul perché i contributi vengono respinti in sede di valutazione preliminare: https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/libraryFiles/downloadPublic/91

 

2.4. Il ruolo dei guest editor

 

I guest editor affiancano la Redazione nelle seguenti fasi:

·       Valutazione preliminare dei contributi (per verificare l’adeguamento al contenuto del bando)

·       Formulazione di raccomandazioni per la selezione dei Revisori esterni

·       Formulazione di raccomandazione finale, una volta presa visione del responso dei Revisori esterni

·       Redazione dell’editoriale

·       Diffusione e pubblicizzazione della call

·       Comunicazione con gli Autori

 

2.5. Discrepanze

 

In caso di discrepanze tra il presente testo e le policy della rivista, queste ultime hanno la prelazione.


 

Riferimenti bibliografici

 

Galelli, R. (2013). Il corpo delle donne e le tecnologie visuali: Insegnare l’arte della rappresentazione. In A. Cagnolati, F. Pinto Minerva, S. Ulivieri (Eds.), Le frontiere del corpo: Mutamenti e metamorfosi (pp. 145–‍166). ETS.

Longo, G. O. (2009). Nascere digitali: Verso un mutamento antropologico?. Mondo Digitale, 9(4), 3‍–‍20. Retrieved December 20, 2024, from https://archivio-mondodigitale.aicanet.net/Rivista/09_numero_4/Longo_p_3_20.pdf

Mannese, E. (2019). L’orientamento efficace: Per una pedagogia del lavoro e delle organizzazioni. FrancoAngeli.

Margiotta, U. (2018). La formazione dei talenti. FrancoAngeli.