Diversamente da chi? Rappresentazioni sociali della disabilità e Media Education a scuola per una cultura dell’inclusione

Autori

  • Alessio Covelli

DOI:

https://doi.org/10.7346/sipes-01-2022-01

Abstract

L'articolo delinea una chiave di lettura sulle relazioni tra rappresentazioni sociali della disabilità e cultura dell'inclusione. Pensare differentemente le condizioni disabilità richiede innanzitutto un'analisi dei modelli culturali alla base dei linguaggi e delle rappresentazioni che riflettono. In tale prospettiva, la scuola ha un impatto significativo nel favorire processi co-evoilutivi di conoscenza e un decentramento cognitivo necessari allo sviluppo di un adeguato riconoscimento delle differenze umane. 

Una progettazione educativa e formativa efficace potrebbe utilizzare la Media Education per collegare le esperienze personali degli studenti e favorire la costruzione di conoscenze e modelli interpretativi significativi relativi alla disabilità e alla differenza. È necessario descostruire i prodotti e i linguaggi mediali per esplicitare stereotipi e pregiudizi e per una migliore consapevolezza dei processi di normalizzazione sottesi al "politically correct". Nello stesso tempo, lo sviluppo del senso critico e dell'attitudine all'approfondimento da parte delle giovani generazioni passa dalla fruizione e dalla creazione delle autorappresentazioni. L'utilizzo pedagogico e didattico dei vari lingauggi mediali, sia nei termini di un utilizzo critico e consapevole di fonti autorevoli, sia nella prospettiva dell'autorappresentazione e autoproduzione di contenuti originali può accrescere il dialogo tra l'alterità e le differenze umane. Essere consapevoli dei linguaggi e degli elementi alla base dell'universo di signicficati che veicolano è un passo imprescindibile nell'evoluzione del pensiero e delle azioni verso culture e società inclusive.

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Pubblicato

2022-06-30