Ripensare pedagogicamente l’“epoca della prestazione”

Autori

  • Tommaso Farina Department of Education, Cultural Heritage, and Tourism - University of Macerata

DOI:

https://doi.org/10.7347/spgs-01s-2023-15

Parole chiave:

Performatività, Educazione poietica, Post-modernità, Democrazia, Cittadinanza

Abstract

Il presente contributo parte dall’osservazione di come democrazia, tecnica e soggetto, da almeno cinquant’anni a questa parte, richiamino a loro la nozione polisemica di performatività. In estrema sintesi, l’agire performativo, quale cifra costitutiva della post-modernità, abbraccia il soggetto e si estende, per mezzo della tecnica, alla dimensione politica e pubblica delle società democratiche, retroagendo sull’individuo e innescando, così, un processo circolare di tipo disfunzionale. In questo quadro, si ritiene che l’ermeneutica pedagogica non debba abbracciare solo l’ambito scolastico ma estendersi anche ai contesti non-formali, informali e alla vita di comunità, puntando su un’educazione “poietica”, competente ed emancipante, che faciliti l’emersione, il consolidamento e la piena manifestazione – nei bambini, nei giovani e in tutti i soggetti in formazione – di potenzialità inespresse, life skills, attitudini prosociali e uno stile di cittadinanza attivo.

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Pubblicato

2023-09-21