Il brivido nell’officina dei metri brevi
DOI:
https://doi.org/10.7347/PLXXI-412021-04Abstract
La sensibilità nuova con cui il Pascoli costruisce i suoi metri brevi «musicalissimi», più che nei modelli classici o nella tradizione italiana, ha un ascendente suggestivo nella tecnica versale del Verlaine, caratterizzata da cesure mobili e da assonanze, sia interne al verso – pur breve –, sia tra verso e verso. Breve lirica, testimone di una stagione rilevantissima di sperimentazione di moduli ternari, per lo più confluiti in Myricae, ma fondamentali alla pratica del novenario di Castelvecchio.