L’articolo intende offrire una lettura de Il muro analizzandone il profilo stilistico e tematico, mettendo il testo in relazione con altri momenti significativi della poesia di Sereni – per esempio da Frontiera – e con alcuni riscontri intertestuali importanti per la sua elaborazione (da Montale, Sbarbaro, ecc.). Imperniato su una sorta di generale principio della ripetizione e sull’unione fertile fra memoria letteraria e esperienza del soggetto, Il muro si mostra centrale nel percorso sereniano per il riproporsi del tema classico dell’apparizione del defunto, qui nelle forme dell’incontro fra pater e puer: una ‘scena primaria’ che viene ricondotta al modello di Rilke, Dante e Baudelaire, fino alla ridefinizione della funzione paterna come figura di ‘senso’, ben oltre i confini del meccanismo edipico freudiano.