Pensieri di casa di Attilio Bertolucci

Autori

  • Fabio Magro

Abstract

Attilio Bertolucci è un poeta fedele. Fedele al tempo e alle stagioni, ma anche ai luoghi: Parma, Baccanelli, Casarola e poi Roma. Una doppia fedeltà che si concretizza fondamentalmente in una costante attenzione al paesaggio e ai suoi mutamenti: «quanto al paesaggio, posso dire che sono sempre stato con gli occhi ben aperti su di esso». L’apparente facilità, la grazia, della scrittura poetica di Bertolucci ha assunto molto presto caratteri quasi proverbiali. Così scrive Luzi su «Paragone» nel 1951: «davvero la poesia del nostro tempo, nella tensione e nella gravità dei suoi temi, ha così raramente trovato la disposizione alla grazia, che l’averla avuta naturalmente accordata – e in un modo univoco, non contrastato – basta a porre Bertolucci in un caratteristico a parte».

La ‘leggenda’ del poeta di Parma in sostanza, della sua ispirazione ricca e fluida, della sua «vena, fantasia e respiro»5, e comunque del suo porsi in una zona felice e appartata del panorama poetico italiano, ha resistito a lungo.Tra i primi a riconoscere un diverso grado di spessore alla leggerezza di Bertolucci è stato tuttavia Pasolini, in occasione di una recensione a CI. A partire da lì, secondo Pasolini, anche in coincidenza con un effettivo momento di maturazione della lirica bertolucciana, l’idillio precedente ha assunto caratteristiche ben più problematiche.

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Pubblicato

2015-01-21

Fascicolo

Sezione

Articoli