Le Adelaidi di Anna Felder
Abstract
Scriveva nel 1973 Italo Calvino ad Anna Felder dopo aver letto il dattiloscritto del romanzo La disdetta:
Mi pare che Lei sia una scrittrice con una personalità molto netta. Il suo modo di raccontare attraverso oggetti, quasi nature morte, o comunque organizzazioni visive dello spazio, o “messe in scena” di momenti della vita quotidiana è interessante e compiuto e richiama esperienze della poesia contemporanea (ho in mente soprattutto esempi anglosassoni) [...] Ma soprattutto quello che per me dà il piacere della lettura, è il Suo humour sommesso e trattenuto e continuo.
Su proposta dello stesso Calvino il romanzo uscì l’anno dopo nella collana “I coralli” di Einaudi. Le caratteristiche individuate da Calvino nella Disdetta (storia ambientata in una casa borghese minacciata dalle demolizioni del piano edilizio e raccontata attraverso gli occhi di un gatto) si ritrovano, naturalmente affiancate da altre, nelle opere successive, in cui l’autrice con sottigliezza interroga il reale e le difficili relazioni che si instaurano all’interno di una collettività, gruppo famigliare o coppia: Gli stretti congiunti (1980), Nozze alte (1981), Nati complici (1999), cui si aggiungono ora Le Adelaidi (2007). A quest’ultima opera dedico alcuni rilievi.