«Alla casa del Prina». Aprile 1814, da Manzoni alla rilettura di Rovani
Autori
Giulio Carnazzi
Abstract
Fu per alcuni testimoni ottocenteschi «la rivoluzione di Milano». Ma oggi nessuno la chiamerebbe così. Perché in quel 20 aprile del 1814 ci fu un’unica vittima, il ministro Giuseppe Prina. Col suo massacro, col suo linciaggio si concluse una giornata nel corso della quale la folla inferocita sembrò dall’una fino alle otto di sera padrona assoluta di Milano. Due i tempi della rivolta, l’assalto alla sede del senato e poi la caccia la cattura l’uccisione del ministro. Tutto era infatti cominciato davanti al Palazzo del Senato, con una protesta legata a un preciso obiettivo che poi tracimò in altra direzione, dirigendosi contro l’uomo che rappresentava la politica economica (e fiscale!) del Regno d’Italia. Intorno alle tredici davanti al Senato si raduna una folla di manifestanti.