Il valore aggiunto dei laboratori musicali immersivi nella progettazione scolastica: per un utilizzo creativo e critico della tecnologia
DOI:
https://doi.org/10.7346/aspei-012024-09Parole chiave:
musica, laboratori immersivi, metodologia didattica attiva, devices digitali, pensiero critico e creativoAbstract
La musica, quale forma d'arte che si sviluppa attraverso molteplici linguaggi non verbali (dal sonoro al gestuale, dal mimico al visivo), rappresenta un'esperienza estetica unica: tramite essa si snoda, infatti, sia un processo ermeneutico-riflessivo del Sé, arrivando a toccare le note più intime della persona, sia percorsi percettivi che danno voce a molteplici forme di comunicazione. La scuola rappresenta uno dei luoghi privilegiati in cui è possibile sperimentare tale dimensione, in particolare attraverso quella forma di didattica attiva innovativa rappresentata dai laboratori musicali immersivi. Con la loro quadruplice ripartizione (dai momenti di ascolto, a quelli di composizione, dall’improvvisazione alla comprensione e narrazione sonora), infatti, tali attività sfruttano le potenzialità dei devices digitali per trasformare il contesto-classe in un ambiente sensorialmente avvolgente e coinvolgente, in cui la partecipazione di ogni discente viene posta al centro. Sulla base di una impostazione didattica capovolta, centrata sulle idee e i bisogni dei destinatari, intesi come ideatori e attori dell’intero processo, la realizzazione di tale esperienza di qualità (secondo l’accezione deweyana), pur utilizzando la tecnologia come strumento di ampliamento della realtà, ne promuove non solo un utilizzo creativo e consapevole, complementare con i consueti strumenti musicali, ma anche una costante riflessione critica.
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