Lo squarcio nella tela: la bellezza della diversità oltre il pregiudizio.
DOI:
https://doi.org/10.7346/sipes-01-2022-21Resumen
Il saggio è incentrato sull’analisi delle intersezioni tra arte e forme di disabilità e
vulnerabilità. Sul rapporto tra arte, disabilità e corpo si è riflettuto sia in ambito
artistico (nel saggio si ripercorrono le fasi storiche che hanno determinato in tal
senso i criteri di percezione collettiva) sia educativo e pedagogico, interrogandosi
sul ruolo e il potere rigenerativo del sé, delle proprie autorappresentazioni e delle
proprie narrazioni. L’energia che l’arte libera consente di sperimentare nuove
situazioni, valorizzare diverse e nuove abilità, narrazioni e potenzialità in modalità
inclusive che promuovono il cambiamento personale e sociale. L’arte accetta ed
esplora le possibilità e il valore della bellezza originata dalla disabilità e dalla
fragilità e disegna una nuova dimensione estetica che ricomprende quella etica e che
coinvolge la valenza dello sguardo, capace di guardare a sé e all’altro da sé per
generare narrazioni diverse, emozioni che mobilitano risorse nuove, nascoste e
sconosciute, per mettere in discussione le categorie sociali stigmatizzanti di abilità-
disabilità, normale-anormale, salute -malattia, bellezza e disarmonia.