Gli ausili didattici nelle scuole italiane

Autor/innen

  • Fausto Benedetti Research Director | National Institute of Documentation, Innovation and Educational Research ‐ INDIRE (Rome, Italy)
  • Ciro D'Ambrosio Research Technician | National Institute of Documentation, Innovation and Educational Research ‐ INDIRE (Rome, Italy)

DOI:

https://doi.org/10.7346/sipes-01-2024-24

Abstract

L’idea di rendere organiche le dotazioni tecnologiche in classe non è completamente nuova nella scuola italiana se si considera che più di trenta anni fa se ne annunciava la presenza in termini di attrezzature tecniche (ad esempio, ausili per la mobilità o per la postura), sussidi didattici (tastiere o mouse ergonomici particolari) e di comunicatori utili a favorire l’integrazione e la partecipazione degli studenti.
Ciò che può essere considerato innovativo, allo stato attuale, è il modo di considerare gli ausili e sussidi che finiscono nelle aule italiane di pari passo con la recente istituzione dell’Anagrafe Nazionale degli Strumenti e degli Ausili Didattici avviata a partire dall’ultima riforma scolastica cosiddetta Buona Scuola . Quest’ultima, ha posto un un moderno sistema di gestione delle risorse didattiche acquistate con finanziamenti pubblici che ha dischiuso un’opportunità di studio per osservare nel dettaglio la diffusione delle risorse inclusive sui banchi di scuola, soprattutto in termini di partecipazione, consistenza e di tipologia d’uso.

Veröffentlicht

2024-06-29