L’educatore inclusivo.
Un ritorno alla pedagogia di Paulo Freire
DOI:
https://doi.org/10.7346/sipes-01-2023-06Abstract
Secondo la prospettiva pedagogica di P. Freire, l’educazione diventa problematizzante quando riesce a superare la struttura oppressiva educatore/educando e quando assume l’intima peculiarità della dialogicità, che ristabilisce in modo nuovo sia la relazione interpersonale, sia il rapporto con la realtà. Il pensiero di Freire si basa sul processo di socializzazione, sul dialogo e sul risveglio delle categorie più svantaggiate, per le quali, come sottolinea lo stesso educatore brasiliano, bisogna cancellare la paura della libertà Partendo dalla sua esperienza educativa, P. Freire giunge ad una riflessione critica sulle virtù dell’educatore, sostenendo che chi dispone di queste virtù, ha indubbiamente un modo diverso di vedere le cose, scopre il mondo e si impegna nella prassi educativa per trasformarlo. Questa riflessione è caratterizzata dalla capacità di Freire di rappresentare l’educazione come “pratica della libertà” (Freire, 2011), connotata da procedure didattiche aperte, il cui obiettivo è quello di garantire all’educando una migliore qualità della vita. All’educatore come agente inclusivo si pone quindi, la sfida di proporre itinerari educativi di progettazione esistenziale, all’interno dei quali il valore del cambiamento rappresenta un percorso co-costruito nell’ottica della comune emancipazione sociale e culturale.