La “comprensibilità esterna” della pedagogia nell’era dell’accountability: costruzione linguistica delle evidenze e neutralizzazione dell’ordine morale della decisione educativa
DOI:
https://doi.org/10.7347/spgs-01-2023-02Parole chiave:
Linguaggio , Epistemologia, Pedagogia , Language, Epistemology, PedagogyAbstract
Questo saggio affronta il tema del linguaggio in pedagogia declinandolo sulla “comprensibilità esterna” degli assetti teoretici, scelte metodologiche, risultati di ricerca e orientamenti applicativi di questa disciplina. Il legame tra linguaggio e comprensibilità esterna di una disciplina sembra rimandare a una mera questione di demauriana memoria: le varianti specialistiche e i gerghi tecnici ostacolano la comprensione e debbono essere il più possibile evitati o almeno prestarsi a traduzioni in linguaggio naturale. In realtà, sollevare questa questione significa aprire un vaso di Pandora i cui venti raggiungono due territori tra i più impervi più delle scienze sociali: quello epistemologico, i.e. la natura segnatamente culturale delle conoscenze costruite da tali scienze, e quello etico, i.e. l’(in)ovviabile natura morale di quelle stesse conoscenze oltre che - più palesemente- del loro uso.