Dalla «prima| Occasïon» alle «parole estreme»: Le scene iniziali e quella finale del Conte di Carmagnola del Manzoni

Autori

  • Giovanni Bardazzi

Abstract

Per quanto riguarda, in generale, la tragedia sette-ottocentesca, l’ultimo quindicennio ci ha offerto buoni esempi di commenti puntuali e analitici: penso a Foscolo (Lombardi 1994), ad Alfieri (Fabrizi 1996) o a Monti (Bruni 1998 e 2005). Per quanto riguarda Manzoni, e il Carmagnola in particolare (di cui procurai nel 1985 l’edizione critica), d’obbligo è la menzione di Azzolini 1989, Boggione 2002 e Sandrini 2004: sono questi i commenti con i quali abbiamo qui stabilito un implicito e costante dialogo. Non che non si siano controllati anche gli altri (o, per più precisamente dire, una buona parte degli altri, con il rammarico di non aver proceduto ad uno scrutinio completo e di non aver potuto tener conto della recente traduzione inglese commentata, ma è certo che, rispetto agli altri, parchi nell’annotazione (circoscritta al chiarimento della lettera), e quasi sempre silenti davanti a fonti e modelli, per gusto e scelta esegetica o per esigenze di collana, la terna Azzolini Boggione Sandrini si segnala per ricchezza. E, nella terna, i due ultimi serrano le maglie e infittiscono notevolmente le indicazioni intrae intertestuali, come si può vedere da un raffronto puramente quantitativo, limitato ai soli versi che commenteremo anche noi, I 1-190 e V 250-347.

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Pubblicato

2015-01-20

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