Commento infinito alla Notte Su un testo inedito di Giorgio Manganelli
Abstract
Il presente lavoro si propone di offrire una visione d’insieme del racconto inedito di Giorgio Manganelli intitolato "La notte". L’opera, risalente al 1965, segue di un solo anno l’esordio – quanto mai tardivo – dello scrittore milanese sulla scena letteraria italiana (avvenuto nel 1964 con Hilarotragoedia) e rientra pertanto in quella che presso la vulgata critica manganelliana è ormai invalso definire «archeologia del Manga», espressione con la quale si suole indicare l’insieme di abbozzi, schede preparatorie, appunti di lavoro, testi più o meno compiuti che costituiscono quel continente tuttora ampiamente sommerso testimoniante l’atelier di uno scrittore ancora in fieri. Per lungo tempo, i testi di Manganelli si sono coricati presto la sera.
Il loro destino è stato per svariati decenni quello di rimanere degli isolati esperimenti di un appartato professore di inglese, alle prese con una sempre meno gratificante carriera di anglista, che andava facendosi una discreta fama nel mondo delle lettere con sparsi interventi di critica e saltuarie traduzioni. Nel mentre, molte opere andavano accumulandosi in scaffali, cartelle, bauli, scarpiere, nel porto sepolto delle possibilità inespresse, fino a che un’opera di accurato repêchage critico e filologico non ha consentito loro di essere riportate alla luce.