Commenti alla poesia italiana di Pascoli. Breve rassegna

Autori

  • Guido Capovilla

Abstract

La ‘vulgata’ mondadoriana delle poesie italiane del Pascoli fissata nel 1958 da Vicinelli constava di oltre 1800 pagine; nessuna delle raccolte che la componevano era stata commentata, e tale situazione si sarebbe protratta sino all’inizio degli anni ’70. Nel frattempo, si venivano realizzando il commento quasi integrale alle poesie di Carducci, compiuto tra il ’59 e il ’64 da Valgimigli, Palmieri, Trompeo e Giovan Battista Salinari presso Zanichelli, e quello integrale alle poesie di D’Annunzio, cui Palmieri lavorò dal ’41 al ’64, sempre per Zanichelli.

L’edizione dei Poemetti curata nel 1971 da Sanguineti1 costituisce il primo caso di commento ad una silloge poetica del Pascoli, sebbene il testo non fosse quello di una raccolta ‘canonica’ ma quello di una ‘forma’ intermedia, apparsa nel 1900, tra i Poemetti del 1897 e i Primi Poemetti del 1904. Sanguineti aveva scelto i Poemetti 1900 (che comprendono alcuni testi poi dislocati altrove) al fine di poter meglio delineare e caratterizzare, nell’Introduzione, l’ideologia del lettore piccolo-borghese di Pascoli (l’homo pascolianus); a pie’ di pagina, peraltro, Sanguineti offriva indicazioni parafrastiche o sinonimiche, rimandi intertestuali (per lo più Dante, Leopardi, Carducci, Severino Ferrari, D’Annunzio, autori presenti nelle antologie del Pascoli stesso, sillogi paremiologiche od opere di divulgazione naturalistica impiegate esplicitamente dal poeta), e accurate schedature di riscontri verbali interni all’opera pascoliana; qualche unità strofica restava affatto priva di chiose; solo a guisa di Note finali erano fornite le delucidazioni generali indispensabili a una buona parte dei poemetti o a sezioni di poemetti.

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Pubblicato

2015-01-21

Fascicolo

Sezione

Cronache

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