La Sicilia nella stanza della terapia
DOI:
https://doi.org/10.7347/IAT-IV-01-18_05Parole chiave:
Group identity Pluralism, group, relationshipAbstract
In questo articolo l'autore , di origini siciliane, che opera e insegna in Sicilia, parte dall'idea , ormai consolidata , che i fattori culturali dei luoghi di appartenenza, insieme a quelli familiari e allo sviluppo personale sono costitutivi della storia delle persone che incontriamo nella stanza della terapia e della storia del terapeuta . A partire da questa idea individua e descrive due aspetti , che caratterizzano la cultura siciliana , che ha incontrato nella sua pratica clinica. Il primo aspetto riguarda una regola presente nell'imago filogenetica dei siciliani che è connessa con il rapporto che questi hanno con l’Autorità , in particolare con quella Autorità che rappresenta la comunità o che è portatrice di un vantaggio sociale. La Sicilia infatti, come scrive Bufalino(Bufalino G., 2008), se pure è un isola va coniugata al plurale. Ci sono tante Siâ€cilie e tanti gruppi culturali che non si riconoscono in un unico corpo sociale. Questa pluralità è tenuta insieme da interessi individuali e dai doveri fra individuo e individuo, ad esclusione di qualunque interesse sociale e pubblico. Questa dimensione plurale si è mantenuta attraâ€verso l’uso di un codice che in altre realtà sociali può avere a che fare con la riservatezza, menâ€tre nella realtà siciliana diventa omertà . L’autore individua il modo in cui questo codice si manifesta nella stanza della terapia e si interpone nella relazione terapeutica.
L’altro aspetto riguarda invece il rapporto dei Siciliani con il paesaggio siciliano e in particolare con il vulcano Etna. Rapporto che per i siciliani, specie gli abitanti della Sicilia Orientale, implica una partecipazione sensoriale, è carico di affetti, di simbologia e di mitologia e diventa un elemento dell'identità che si manifesta nella stanza della terapia attraverso i sogni.