Riflettere sull'AIED attraverso l'agency: per una pedagogia centrata sull'umano e sull'etica della responsabilità

Autori

  • Maria Vittoria Battaglia Università Niccolò Cusano

DOI:

https://doi.org/10.7346/sipes‐01‐2025‐25

Abstract

L'uso dell'intelligenza artificiale nell'educazione richiede una riflessione critica sulle responsabilità associate al suo utilizzo, poiché gli strumenti tecnologici non sono mai neutrali. Questa riflessione deve partire da un principio cardine: la libertà e l'autodeterminazione dell'essere umano. Questa prospettiva sposta l'attenzione del dibattito dall'IA all'essere umano, abbracciando un approccio all'IA incentrato sull'uomo. Per affrontare questo tema in modo rigoroso, è necessario analizzare l'ontologia dell'agency, chiarendo cosa significhi realmente essere un agente, distinguendo l'intelligenza e l'azione umane da quelle artificiali. Intenzionalità, libertà, autonomia, controllo e responsabilità emergono come elementi costitutivi dell'agency umana, delineando una chiara - anche se non unanimemente accettata - separazione tra umano e artificiale. Questo cambio di prospettiva non solo consente un uso etico e consapevole dell'IA in ambito educativo, ma migliora anche aspetti fondamentali dell'apprendimento come la metacognizione e l'autoregolazione. Ridare centralità all'agency permette quindi di promuovere un'educazione che mantiene la persona al centro, garantendo un'interazione uomo-macchina responsabile e orientata allo sviluppo di un apprendimento attivo e significativo.

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Pubblicato

2025-06-30