Il successo al di là dei limiti: le attività laboratoriali di arti espressive, come buona pratica nel funzionamento adattivo dei soggetti autistici a basso funzionamento

Autori

  • Fabio Orecchio PhD University of Enna
  • Alessandra Lo Piccolo Associate professor of didactics and special pedagogy | University of Enna

DOI:

https://doi.org/10.7346/sipes-01-2022-28

Abstract

Il potenziale d’uso delle attività laboratoriali delle arti espressive a scuola, per realizzare un contesto classe inclusivo per i soggetti con ASD autismo, rappresenta l’obiettivo del presente lavoro, che considera le attività espressive come strategie metodologiche attive, sia per lavorare sul piano delle variabili personali, ossia sul piano della dimensione affettiva, cognitiva e relazionale del soggetto sia sul piano dei contesti in cui egli è inserito. Ciò alla luce dell’analisi della letteratura nazionale ed internazionale che ci ha permesso di incrociare i dati sulle arti espressive in modo interconnesso e toccare con mano come tali tipologie di arti funzionano da “attivatori” per elaborare pensieri e sentimenti nascosti, per migliorare la capacità di pensare in modo astratto e per la comunicazione sia verbale che non verbale nei soggetti con ASD. Nello specifico le arti espressive fungono da mediatori attivi nella costruzione dell’intero apparato psichico, da dove emergono tutte quelle dimensioni simboliche e percettive utili ad un buon funzionamento adattivo nella conoscenza, nelle attività partecipativa in generale e nello specifico dell’apprendimento.

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Pubblicato

2022-06-30