CALL FOR PAPER 2/2025
Figure e sfondi. Pedagogisti ed educatori nei territori, tra ordinarietà, emergenze e trasformazioni
Figures and backgrounds. Pedagogists and educators in the territories, between ordinariness, emergencies and transformations
Curatrici: Donatella Fantozzi (Università degli Studi di Pisa), Silvia Maggiolini (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), Lorena Montesano (Università della Calabria), Arianna Taddei (Università degli Studi di Macerata)
Nel corso degli ultimi decenni, il ruolo dell’educatore e del pedagogista ha assunto una centralità crescente nel lavoro con i territori, le istituzioni e i contesti comunitari. Tale centralità si è rivelata ancora più evidente nei momenti di crisi, durante i quali l’intervento educativo ha saputo farsi presenza generativa, prossimità competente, presidio etico e ricostruttivo.
Questo numero dell’Italian Journal of Special Education for Inclusion intende esplorare, attraverso lo sguardo della Pedagogia Speciale, le trasformazioni delle professioni educative e pedagogiche in relazione ai mutamenti sociali, culturali e istituzionali che stanno ridefinendo i bisogni delle persone, le responsabilità delle comunità e le architetture dei servizi.
Il titolo “Figure e sfondi” evoca la relazione dinamica tra le professionalità dell’educazione – le “figure” – e i contesti – gli “sfondi” – entro cui esse agiscono, interagiscono e si ridefiniscono: ambienti ordinari e quotidiani, spazi educativi in trasformazione, territori fragili, scenari critici che impongono una rinnovata capacità di lettura, azione e presenza pedagogica.
In particolare, questo numero monografico intende promuovere riflessioni e ricerche capaci di valorizzare l’azione educativa nei contesti caratterizzati da vulnerabilità e cambiamenti, riconoscendo nella Pedagogia Speciale un sapere e una competenza di confine, ma anche di connessione, capace di legare la dimensione etica dell’educare alla necessità di progettare inclusione e giustizia educativa nei territori. Le molteplici transizioni del nostro tempo – dalla crisi pandemica all’aumento delle diseguaglianze educative, dalle trasformazioni nei servizi sociosanitari alla crescente presenza di situazioni di disagio e marginalità – pongono nuove sfide alla Pedagogia Speciale. L’emergenza, intesa non solo come stato di crisi ma come rivelazione di vulnerabilità sistemiche, richiede uno sguardo pedagogico capace di leggere le complessità, agire nella contingenza e progettare il cambiamento. Tali situazioni hanno evidenziato in modo emblematico la rilevanza strategica delle figure educative nei processi di cura, mediazione, innovazione e ricostruzione delle trame relazionali all’interno delle comunità. In questo scenario, si rende necessaria una riflessione critica sul significato dell’intervento pedagogico nei territori, che non si limiti a una ricognizione descrittiva delle pratiche, ma che ne indaghi le logiche epistemologiche, le implicazioni etiche e politiche, i dispositivi metodologici e le condizioni sistemiche.
Nei contesti di rischio e di fragilità quotidiana e costante, quali bisogni urgenti ed emergenti, di natura etica, formativa, culturale, ci chiamano in causa e ci competono sul piano educativo e pedagogico?
Quali sono le posture professionali necessarie per abitare con consapevolezza e responsabilità in situazioni in continua trasformazione?
Quali sfide si pongono ai professionisti dell’educazione in rapporto alle crescenti complessità e alla frammentazione dei servizi?
Contesti drammatici, quali i territori di guerra e/o di grave svantaggio socio-economico-ambientale e culturale, necessitano certamente di un riposizionamento non ultimo politico e di azioni cooperative capaci di tracciare trasformazioni reali. Nondimeno l’attenzione pedagogica deve continuare ad occuparsi dei molti altri Sfondi e Figure che disegnano e segnano luoghi educativi e pedagogici particolari quanto fondamentali, quali: le case di detenzione, la scuola in ospedale, le realtà delle piccole scuole, i quartieri di frontiera, le situazioni personali e familiari di grandi traumi (come i figli di vittime di femminicidio, per esempio), l’accoglienza dei minori non accompagnati, e tutte quelle realtà in cui l’azione pedagogica è vocata a farsi spazio concreto di giustizia e inclusione in una prospettiva intersezionale.
Al centro della riflessione vi è quindi la tensione tra riconoscimento e invisibilità, tra norme istituzionali e pratiche situate, tra la necessità di risposte immediate e la prospettiva di una trasformazione educativa duratura. L’obiettivo è contribuire al dibattito scientifico sulla Pedagogia Speciale come scienza impegnata, che interroga l’agire nei contesti reali e promuove dispositivi di ricerca, formazione e intervento capaci di sostenere l’inclusione e il benessere, individuale e collettivo. Le figure professionali considerate non sono solo agenti di cambiamento, ma anche indicatori di quanto un sistema educativo e sociale sia effettivamente capace di farsi carico delle complessità e delle diversità, non come eccezione, ma come norma.
Il secondo numero del 2025 dell’Italian Journal on special Education for Inclusion sollecita studiosi/e e ricercatori/trici nazionali e internazionali a presentare le proprie riflessioni e le ricerche in atto, di carattere sperimentale o teorico, su tali tematiche.
Per tale ragione sono attese e accolte in questo numero riflessioni teoriche, revisioni sistematiche, meta-analisi, ricerche qualitative e quantitative, buone prassi, esperienze sul campo e altri contributi che possano esplorare e offrire possibili ambiti di analisi.
I contributi, in forma di saggio della lunghezza massima di 30.000 caratteri (spazi compresi e bibliografia inclusa), dovranno pervenire alla redazione della rivista entro e non oltre il 15 ottobre 2025 tramite caricamento sull’apposita piattaforma al seguente link: https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/sipes .
Per la sottomissione, il contributo, pena la sua non accettazione, dovrà rispettare le seguenti indicazioni.
Per ciascun contributo proposto vanno caricati due file.
Il primo file va salvato con il cognome del/della proponente-autore/ice corrispondente seguito dalla dizione “Copertina” (quindi: Cognome_Copertina) e deve contenere:
- titolo in italiano e in inglese
- abstract in italiano e inglese
- parole chiave (min 3, max 5, in italiano e in inglese)
- nome e cognome dell’autore/ice o, in caso di più autori/ici, di tutti
- per ciascun autore/ice: ruolo, affiliazione e mail
Il secondo file va salvato con il cognome del/della proponente-autore/ice corrispondente seguito dalla dizione “Articolo Call 2_2025” (quindi: Cognome_ Articolo Call 2_2025) e deve contenere:
- titolo in italiano e in inglese
- abstract in italiano e inglese
- parole chiave (min 3, max 5, in italiano e in inglese)
- il testo dell’articolo (max 30.00 caratteri bibliografia inclusa) mondato di tutti i riferimenti espliciti a autori e autrici
Nel caso di contributi Fuori Call, valgono le medesime regole. Nella fattispecie il secondo file va nominato in questo modo: Cognome_ Articolo Fuori Call 2_2025
N.B. per tutti (Call e fuori Call): nel caso vi siano più autori/ici va fornita l’indicazione del nome, del cognome e la mail del Corresponding Author
I contributi saranno valutati con un processo di peer reviewing in modalità double blind.
Scadenze:
Sottomissione proposte (https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/sipes): 15 ottobre 2025
Pubblicazione: dicembre 2025