D'Annunzio, Etra e una trenodia
DOI:
https://doi.org/10.7347/PLXXIII-452023-04Abstract
Attraverso le carte preparatorie della Fedra, conservate all’Archivio Privato del Vittoriale da me studiate per l’edizione critica in allestimento della tragedia, l’articolo analizza il personaggio di Etra e la trenodia del terzo atto, dimostrando che d’Annunzio recupera e mescola indifferentemente tessere lessicali e sintattiche da un autore trecentesco (Arrigo Simintendi, volgarizzatore di Ovidio) e da uno contemporaneo (Giovanni Pascoli, coi Poemi conviviali).