Allusività mitica e polisemia in 'I’ ho veduto già senza radice': il mito di Elice

Autori

  • Camilla Bambozzi University of Leeds

DOI:

https://doi.org/10.7347/PLXXIII-442023-05

Abstract

Il rapporto tra Dante e Cino da Pistoia si costruisce su una fitta serie di scambi testuali, attraverso la cui analisi e interpretazione è possibile ricostruire non solo gli snodi fondamentali di questo rapporto, ma anche fattori altamente significativi dell’evoluzione poetica di entrambi. La tenzone intrattenuta tra i due poeti rappresenta il corpus di testi che più offre la possibilità di indagare in modo approfondito la natura del loro sodalizio poetico. Nello specifico, la prima coppia di sonetti della tenzone contiene elementi importanti per la ricostruzione della prima fase del dialogo tra Cino (Novellamente Amor mi giura e dice) e Dante (I’ ho veduto già senza radice). Sia nella produzione di Dante che di Cino, l’allusione ai miti classici è indubbiamente presente. Sebbene siano state debitamente individuate ed esaminate le occorrenze ove i miti più esplicitamente presenti assumono un’importante funzione nel testo, sembra non essere stata ancora sufficientemente sviluppata un’ipotesi che può emergere dalla lettura del commento alle Rime di Domenico De Robertis (2005). L’intervento ha dunque il fine di illustrare la plausibilità di una allusione al mito di Elice nella prima risposta di Dante a Cino, analizzandone le possibili ricadute interpretative.

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Pubblicato

2023-06-30

Fascicolo

Sezione

Articoli