Identità nazionale e parola poetica: per un percorso didattico sul secondo Novecento

Autori

  • Laura Gatti

Abstract

A partire dalla fine degli anni Cinquanta del Novecento si assiste ad un cambiamento radicale del rapporto tra parola poetica e identità nazionale. La prospettiva indicata da Francesco De Sanctis di costruire l’identità italiana partendo da una memoria comune depositata nella nostra tradizione letteraria viene svuotata sul piano tematico e sul piano epistemologico. Da un lato la parola poetica abdica alla funzione che aveva avuto fino a quel momento di ricercare dei temi dell’esistenza per la costruzione di un’identità condivisa; dall’altro vi è il rifiuto, da parte dei letterati stessi, della tradizione letteraria come memoria comune degli Italiani. In modo schematico, ma funzionale rispetto alla ricostruzione di un quadro da proporre in classe, potremmo dire che sul tema dell’identità nazionale nella poesia del secondo Novecento hanno prevalso tre tendenze:

1. la rievocazione di un passato glorioso perduto in contrapposizione ad un presente degradato;
2. il rifiuto della retorica nazionalista della letteratura;
3. la denuncia, e in taluni casi l’invettiva, contro l’Italia e l’identità italiana in una chiave che potremmo definire anti-identitaria.

Per mostrare questi tre filoni ho scelto alcuni testi esemplificativi, il discorso potrà naturalmente essere ampliato ed approfondito dall’insegnante.

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Pubblicato

2015-01-22

Fascicolo

Sezione

Cronache