Falso sonetto di Franco Fortini
Abstract
Falso sonettova a stampa con un pugno di altre poesie nel quarto quaderno di «Botteghe oscure», 1949; tuttavia resta poi escluso dalle plaquettes uscite alla macchia fra ’53 e ’55 (Sei poesie per Ruth e una per me, Una facile allegoria e In una strada di Firenze) per figurare nei Destini generali (1956), più ampi e sotto questo aspetto prelusivi alla ricapitolazione di Poesia ed errore, dove in prima edizione ’59 Fortini congloba tutto l’edito, compreso l’esordiale Foglio di via. Importa anche notare subito nella cornice del testo, non senza qualche sorpresa, due fatti che necessitano di interpretazione: il titolo si ribalta momentaneamente inSonetto nei Destini generali; in Poesia ed errore e poi nelle ristampe l’anno indicato in calce secondo prassi della raccolta – 1951 – risulta in effetti posteriore alla sua prima comparsa in rivista (elemento nient’affatto secondario, se altrove l’autore ha sentito il bisogno di avvertire: «quando nel titolo di una composizione, o dopo la sua chiusa, si legge una data, tale indicazione è intenzionale e vorrebbe essere intesa insieme ai versi», PS 109).