Post-injury rehabilitation and regulatory misalignment in the new professional profiles of sport

 

Riabilitazione post-infortunio e disallineamento normativo nei nuovi profili professionali dello sport

 

Felice Di Domenico

Università di Salerno (Salerno, Italy) – fdidomenico@unisa.it

https://orcid.org/0000-0002-5897-9704

 

ABSTRACT

The recent Sports Reform has increased the confusion as it legitimizes various professional profiles to carry out functions that have always been entrusted to the athletic trainer in post-injury recovery. This situation generates critical issues in the mobility of professionals within the European Union. The objective is to determine a univocal definition of re-athleticization activities and understand which profile has the appropriate skills to be able to deal with them. Laws of the Italian and community sports system regarding the regulation of sports figures were consulted. The results highlighted that athletic trainers are often employed in post-injury recovery activities. The qualification level of athletic trainers is lower in the European Qualifications Framework (EQF) than master’s graduates in the same sector. The academic courses of Sciences and techniques of preventive and adapted motor activities (LM‍-‍67) and Sports sciences and techniques (LM‍-‍68) provide adequate knowledge and training to guarantee greater competence for the two professional profiles of the kinesiologist in re-athleticization.

 

La recente Riforma dello Sport ha aumentato la confusione in quanto legittima diversi profili professionali a svolgere funzioni da sempre affidate al preparatore atletico nel recupero post-infortunio. Questa situazione genera criticità nella mobilità dei professionisti all’interno dell’Unione Europea. L’obiettivo è determinare una definizione univoca delle attività di ri-atletizzazione e comprendere quale profilo abbia le competenze adeguate a poterle affrontare. Sono state consultate leggi dell’ordinamento sportivo italiano e comunitario in materia di regolamentazione delle figure sportive. I risultati hanno evidenziato che i preparatori atletici sono spesso impiegati in attività di recupero post-infortunio. Il livello di qualifica dei preparatori atletici è inferiore nel Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF) rispetto ai laureati magistrali dello stesso settore. I percorsi accademici di Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate (LM‍-‍67) e Scienze e tecniche dello sport (LM‍-‍68) forniscono conoscenze e formazione adeguate a garantire maggiore competenza ai due profili professionali del chinesiologo nella i ri-atletizzazione.

 

KEYWORDS

Re-athleticization, Functional recovery, Sports workers, Kinesiologists, Professional qualifications

Ri-atletizzazione, Recupero funzionale, Lavoratori sportivi, Chinesiologi, Qualifiche professionali

 

CONFLICTS OF INTEREST

The Author declares no conflicts of interest

 

RECEIVED

April 7, 2024

 

ACCEPTED

June 12, 2024


 

1. Introduzione

 

Con la riforma dello sport del 2021 è stato istituito, tramite un provvedimento statale, il profilo professionale del chinesiologo. È importante sottolineare che questa decisione è il risultato di un processo avviato precedentemente e che ha comportato un significativo sforzo per dare rilevanza a una figura che in passato è stata trascurata. Il chinesiologo è stato finalmente oggetto di una specifica disciplina all’interno del D.Lgs. 36/2021, dopo anni di negligenza da parte del legislatore nazionale. Questa normativa, che identifica quattro diverse figure professionali, sembra finalmente riconoscere l’importanza di sviluppare le linee guida stabilite dalla Conferenza dei Presidi dei corsi di laurea in scienze motorie (Veicsteinas, 2016), ponendosi in una sorta di continuità con esse. Il legislatore ha infatti associato i titoli di laurea ai rispettivi corsi di studio nell’ambito delle scienze motorie e sportive, attribuendo la classe di laurea L‍-‍22 al chinesiologo di base, la classe di laurea LM‍-‍67 al chinesiologo delle attività motorie preventive e adattate, la classe di laurea LM‍-‍68 al chinesiologo sportivo e la classe di laurea LM‍-‍47 al manager dello sport. Questa chiara individuazione delle diverse figure professionali è il risultato del riconosciuto bisogno di valorizzare le competenze acquisite dai laureati in scienze motorie. Questa necessità è ribadita anche all’articolo 3 del decreto legislativo n. 36/202, che indica tra gli obiettivi del decreto la valorizzazione dei laureati in scienze motorie e di coloro che possiedono titoli equipollenti. La decisione di riconoscere il ruolo del chinesiologo si basa su tre aspetti distinti: oltre alla valorizzazione di figure che non hanno mai avuto un adeguato riconoscimento legale, si mira alla promozione di stili di vita sani attraverso l’attività sportiva e alla protezione della sicurezza di coloro che praticano esercizio fisico. Il legislatore delegato, tramite il D.Lgs. 36/2021, non si è limitato a introdurre il profilo generico del chinesiologo, ma ha definito le caratteristiche di quattro diverse figure professionali. Sono state introdotte le figure del “chinesiologo di base”, del “chinesiologo delle attività motorie preventive ed adattate”, del “chinesiologo sportivo” e infine del “manager sportivo”. Le responsabilità delle quattro figure, operanti in ambiti diversi, sono specificate all’interno dell’articolo 41. Mentre il manager sportivo contribuisce in modo indiretto alla salute degli atleti, il chinesiologo si occupa direttamente di coloro che praticano attività fisica, garantendo il corretto svolgimento delle attività e il benessere individuale.

La pratica dell’attività sportiva è raccomandata in tutte le fasce d’età per i numerosi effetti benefici per la salute, ma comporta anche il rischio di lesioni (Caine & Maffulli, 2005). Il tasso di infortuni sportivi è molto elevato in atleti giovani e adulti (Emery & Tyreman, 2009; Conn et al., 2003) sia professionisti che amatoriali. Questo elevato tasso di infortuni evidenzia la necessità di elevare le competenze degli operatori sportivi per elaborare interventi efficaci di prevenzione degli infortuni e protocolli di ri-atletizzazione post-infortunio (Emery & Pasanen, 2019).

Il concetto di ri-atletizzazione, sebbene relativamente recente, si è diffuso rapidamente negli ambienti professionali legati allo sport, pur rimanendo poco rappresentato nella letteratura scientifica. Questo processo rappresenta una fase cruciale nel percorso di recupero per gli atleti che hanno subìto un infortunio. La ri-atletizzazione può essere definita come il culmine del percorso di guarigione, con l’obiettivo principale di riportare l’atleta al suo pieno potenziale fisico e funzionale. Questa fase implica diversi aspetti cruciali, tra cui il recupero della forza muscolare compromessa dall’infortunio e la rieducazione funzionale dell’area colpita.

Attraverso una combinazione di esercizi mirati, protocolli e programmi di allenamento adattati e specifici, la ri-atletizzazione mira a riportare l’atleta al livello di prestazione precedente all’infortunio, se non addirittura a migliorarlo. L’obiettivo finale è consentire all’atleta di tornare a praticare la propria disciplina sportiva in modo competitivo e sicuro. Ciò significa non solo recuperare la forma fisica, ma anche garantire che l’atleta abbia la fiducia e la capacità di affrontare le sfide tipiche dell’attività agonistica senza il rischio di ricadute o ulteriori lesioni.

La formazione degli operatori sportivi dovrebbe essere orientata a comprendere i fattori di rischio specifici legati a ciascuna disciplina sportiva, nonché le migliori pratiche per la prevenzione degli infortuni e il recupero ottimale degli atleti infortunati. Ciò potrebbe includere l’educazione sull’importanza del riscaldamento adeguato, dell’uso corretto dell’attrezzatura protettiva e delle tecniche di allenamento sicure. Inoltre, è cruciale promuovere una cultura che valorizzi la sicurezza e l’integrità fisica degli atleti, incoraggiando la segnalazione tempestiva di eventuali sintomi di lesioni e la ricerca di assistenza medica appropriata. Parallelamente, è fondamentale investire nella ricerca continua per comprendere meglio le cause degli infortuni sportivi e sviluppare nuove strategie preventive e terapeutiche. Gli sforzi collaborativi tra professionisti della salute, ricercatori e organizzazioni sportive possono contribuire a ridurre in modo significativo il numero e la gravità degli infortuni sportivi, migliorando così la salute e il benessere degli atleti di tutte le età e livelli di competenza. In aggiunta alla formazione degli operatori sportivi e ai programmi di riabilitazione, è importante sensibilizzare gli atleti stessi sui rischi associati alla pratica sportiva e sull’importanza di adottare comportamenti sicuri. Educare gli atleti sulla prevenzione degli infortuni, sull’auto-monitoraggio dei sintomi e sull’aderenza ai protocolli di riabilitazione e ri-atletizzazione può contribuire in modo significativo a ridurre il rischio di lesioni e migliorare le prestazioni nel lungo termine.

In Italia, il recupero e la ri-atletizzazione post-infortunio sono solitamente affidati a diverse figure professionali che possiedono specifici titoli di studio riconosciuti dalle università e dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) tramite le Federazioni Sportive Nazionali (FSN), gli Enti di Promozione Sportiva (EPS) e le Discipline Associate (DA). I profili formati dalle università includono laureati in Scienze dell’Esercizio e dello Sport (L‍-‍22) per la laurea triennale, e laureati in due diverse classi di studio per la laurea magistrale: Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate (LM‍-‍67) e Scienze e Tecniche dello Sport (LM‍-‍68). Il preparatore atletico, il chinesiologo delle attività fisiche preventive e adattate e il chinesiologo dello sport svolgono funzioni simili nel recupero post-infortunio per riportare l’atleta alla massima efficienza fisica attraverso interventi individualizzati.

Il preparatore atletico, come definito dal D.Lgs. 36/2021, articolo 25, è un professionista del settore sportivo che opera all’interno di una federazione sportiva nazionale e svolge la sua attività a titolo oneroso per conto di soggetti appartenenti all’ordinamento sportivo. Nello specifico, il suo ruolo nella ri-atletizzazione consiste nell’ottimizzare le prestazioni fisiche degli atleti e nella prevenzione degli infortuni attraverso l’implementazione di programmi personalizzati di rieducazione motoria e atletica. Questi programmi sono progettati in base alle esigenze specifiche di ciascun atleta, tenendo conto delle loro capacità, limiti e obiettivi. Il preparatore atletico lavora a stretto contatto con gli atleti, fornendo supporto e consulenza per migliorare le loro performance fisiche e ridurre il rischio di infortuni durante l’attività sportiva. Il suo ruolo è fondamentale nell’ottimizzazione del rendimento atletico e nel garantire che gli atleti possano competere al meglio delle loro capacità in modo sicuro e sostenibile nel tempo.

Il chinesiologo dello sport è un professionista laureato nella classe di laurea magistrale LM‍-‍68 la cui rispettiva attività ha ad oggetto “la progettazione, il coordinamento e la direzione tecnica delle attività di preparazione atletica in ambito agonistico, fino ai livelli di massima competizione, presso associazioni e società sportive, Enti di promozione Sportiva, istituzioni e centri specializzati”, nonché “la preparazione fisica e tecnica personalizzata finalizzata all’agonismo individuale e di squadra” (D.Lgs. 120/2023).

Il chinesiologo delle attività fisiche preventive e adattate è il professionista laureato nella classe di laurea magistrale LM‍-‍67. Il profilo professionale in questione assume il fondamentale compito di progettare e mettere in atto programmi di attività motoria mirati al raggiungimento e al mantenimento del benessere psicofisico. In aggiunta a ciò, è responsabile della concezione e organizzazione di iniziative e modelli di vita finalizzati alla prevenzione delle malattie e al potenziamento della qualità esistenziale attraverso l’esercizio fisico. Questa figura professionale si impegna altresì nella prevenzione dei disturbi posturali e nel ripristino funzionale in seguito a processi riabilitativi, con l’obiettivo di massimizzare le capacità fisiche. Inoltre, si dedica alla pianificazione, valutazione e coordinamento di attività motorie personalizzate per individui con disabilità o condizioni di salute clinicamente controllate e stabilizzate. L’accenno alle condizioni cliniche stabilizzate, quale criterio già delineato dalla Conferenza dei Presidi per distinguere l’ambito dell’attività fisioterapica da quello svolto dagli operatori delle scienze motorie e preventive e adattate, denota chiaramente la coerenza del legislatore nel definire il profilo professionale in esame (Veicsteinas, 2016).

Un’ulteriore indicazione rilevante fornita dal legislatore è rappresentata dal riconoscimento delle “Palestre della Salute”, identificate come strutture non sanitarie, sia pubbliche che private, dove vengono condotti programmi di esercizio fisico strutturato e attività fisica adattata.

All’interno di queste strutture, il professionista specializzato in attività motorie preventive e adattate, conosciuto come chinesiologo, sarà incaricato di coordinare e pianificare le attività. Collaborerà con medici specializzati in medicina dello sport, esercizio fisico, medicina fisica e riabilitativa, nonché scienze dell’alimentazione. Questa collaborazione si estenderà anche ad altri professionisti sanitari, come fisioterapisti e dietisti, come stabilito dall’articolo 44, comma 7, del D.Lgs. 36/2021.

Il chinesiologo lavora su basi medico-pedagogiche, concentrandosi sulla prevenzione, il mantenimento e il recupero della motricità attraverso programmi di esercizio fisico strutturato, agendo globalmente sul benessere della persona. A differenza dei fisioterapisti, il chinesiologo mira al miglioramento della salute e del benessere senza trattare direttamente la patologia.

Nonostante l’ampia distinzione normativa, i vari profili professionali possono sovrapporsi nell’ambito delle loro attività, causando spesso confusione tra l’utenza a causa della scarsa informazione riguardante le differenze tra di essi. Queste disposizioni possono dunque alimentare la confusione in quanto legittimano i vari profili appena citati a svolgere funzioni da sempre affidate al preparatore atletico nell’ambito della gestione completa dell’atleta, che è anche quella della rieducazione e ri-atletizzazione post-infortunio. Inoltre, questa situazione genera una criticità nella mobilità degli operatori sportivi all’interno dell’Unione Europea (UE).

L’obiettivo di questo studio è individuare quale dei tre esperti, preparatore atletico, chinesiologo sportivo e chinesiologo delle attività motorie preventive e adattate, abbia le competenze adeguate a potersene occupare e individuare il livello di qualifica professionale di ognuno dei tre profili per favorire la mobilizzazione all’interno dell’UE (Directive 2005/36/EC). Questa distinzione è essenziale per evitare sovrapposizioni di ruoli professionali, arricchire la forza lavoro con diversi profili qualificati e allinearsi con gli altri Stati membri dell’UE.

 

2. Metodo

 

Il processo metodologico adottato per condurre l’analisi si basa principalmente sulla ricerca documentale. Questa metodologia coinvolge un’approfondita esplorazione della letteratura scientifica, dei testi normativi e delle leggi vigenti in Italia, sia a livello nazionale che nel contesto sportivo. Inoltre, viene presa in considerazione la normativa comunitaria relativa alla regolamentazione del lavoro nel settore dello sport. Tale approccio consente di ottenere una panoramica completa e accurata delle disposizioni legislative e delle linee guida che regolano l’ambiente lavorativo nel mondo dello sport, fornendo così una solida base per l’analisi e la valutazione delle questioni pertinenti.

 

3. Risultati

 

La Tabella 1 mostra le differenze tra i vari processi che in ambito atletico-sportivo vengono attivati a seguito di un infortunio e i profili professionali maggiormente idonei a potersene occupare: riabilitazione, recupero funzionale, ri-atletizzazione.

 

Funzione

Fonte

Definizione

Profilo professionale

Riabilitazione

DM 183/2022

“La riabilitazione costituisce il terzo pilastro del sistema sanitario, accanto alla prevenzione e al trattamento, per il completamento delle attività volte a proteggere la salute dei cittadini […] durante le quali una persona con disabilità viene portata al miglior livello possibile di autonomia su un piano fisico, funzionale, sociale, intellettuale e relazionale” (Ministero della Salute, 2019)

Profilo sanitario: fisioterapista

Recupero funzionale

Emery e Pasanen (2019)

Il recupero funzionale si riferisce al recupero della capacità di muoversi in modo efficace e competente in vari schemi di movimento e abilità motorie fondamentali (Huang et al., 2022).

Professionisti dell’attività fisica e dello sport: Preparatore atletico, Allenatore, Istruttore sportivo (FSN, EPS, DA); Chinesiologo (L‍-‍22, LM‍-‍67, LM‍-‍68)

Ri-atletizzazione

Baechle ed Earle (2000)

Ri atletizzazione: letteralmente significa “recupero della condizione atletica attraverso esercizi mirati”

Professionisti dell’attività fisica e dello sport: Preparatore atletico, Allenatore, Istruttore sportivo (FSN, EPS, DA); Chinesiologo (L‍-‍22, LM‍-‍67, LM‍-‍68)

Tabella 1. Processi di recupero post-infortunio.

 

La Tabella 2 mostra le caratteristiche che contraddistinguono e differenziano i tre profili professionali che svolgono attività di ri-atletizzazione post-infortunio nell’ambito della loro ordinaria attività di gestione degli atleti che sono l’esperto in preparazione atletica, il chinesiologo sportivo e il chinesiologo delle attività fisiche preventive e adattate. Vengono evidenziate per ognuna delle tre le categorie di appartenenza in accordo con il D.Lgs. 36/2021 le modalità di qualifica attraverso i corsi erogati dal CONI attraverso i suoi organi sottostanti (FSN, EPS, DA) o dalle università italiane (LM‍-‍67, LM‍-‍68) e il livello di qualifica in accordo con la Direttiva (Directive 2005/36/EC), modificata dalla Direttiva Europea 2013/55, le funzioni e la legislazione inerente (Directive 2013/55/EU).

 

Profilo

Riconoscimento secondo Decreto Legislativo 36/2021

Corso di formazione qualificante

Livello di qualificazione secondo la direttiva 2005/36/CE

Funzioni

Riferimenti normativi

Preparatore Atletico

Lavoratore sportivo

SdS, FSN, EPS, DA

C

“Analisi del modello di prestazione e aspetti di supporto della formazione tecnico-tattica, legati alla preparazione fisica degli atleti per la competizione, anche a livelli elevati, con l’obiettivo di sviluppare in modo integrato le capacità organico-muscolari e di coordinamento utili per la prestazione e il suo sviluppo. L’attività può includere ruoli personalizzati, prescrizioni di allenamento individuali e ulteriori specializzazioni funzionali in riabilitazione, prevenzione e preparazione per ruoli tecnici specifici”

Legge 91/1981, Legge 138/1992, Legge 280/2003, D.Lgs. 15/2004

Chinesiologo delle attività motorie preventive e adattata

Chinesiologo

LM‍-‍67

E

“a) la progettazione e realizzazione di programmi di attività motoria finalizzati al raggiungimento e al mantenimento delle migliori condizioni di benessere psicofisico per soggetti di varie fasce d’età e in diverse condizioni fisiche; b) l’organizzazione e la pianificazione di attività e stili di vita particolari finalizzati alla prevenzione delle malattie e al miglioramento della qualità della vita attraverso l’esercizio fisico c) la prevenzione dei difetti posturali e la ri-educazione funzionale post riabilitativa finalizzata all’ottimizzazione dell’efficienza fisica e al recupero delle migliori condizioni di benessere psicofisico post-infortunio per soggetti di diverse fasce d’età e in diverse condizioni fisiche; d) la pianificazione, coordinazione e valutazione di attività motorie adattate in persone con disabilità o in individui in condizioni di salute clinicamente controllate e stabilizzate”.

DM 270/2004, D.Lgs. 36/2021

Chinesiologo sportivo

Chinesiologo

LM‍-‍68

E

“a) la pianificazione, coordinazione e direzione tecnica delle attività di preparazione atletica nella sfera competitiva, fino ai più alti livelli di competizione, presso associazioni sportive e club, enti di promozione sportiva, istituzioni e centri specializzati; b) preparazione fisica e tecnica personalizzata per competizioni individuali e di squadra; c) pianificazione, coordinazione e direzione tecnica delle attività di preparazione fisica e sportiva in relazione ai vari livelli competitivi delle discipline sportive paralimpiche, compresa la ri-educazione sportiva post-infortunio”.

DM 270/2004, D.Lgs. 36/2021

Tabella 2. Profili professionali che si occupano di ri-atletizzazione.

 

La Tabella 3 mostra le caratteristiche di alcune professioni sportive presenti all’interno della comunità europea insieme a quelle di chinesiologo sportivo e delle attività fisiche preventive e adattate e del preparatore atletico al fine di trovare punti in comune o differenze che potenziano o limitano il diritto di circolazione delle professioni in UE. La differenza più evidente è rappresentata dal livello di qualifica.

 

Nome della professione

Nazione

Database Professioni regolamentate

Riferimenti normativi nazionali

Autorità competente

Livello di qualifica (Direttiva 2005/36/CE)

Chinesiologo delle attività motorie preventive e adattate

Italia

No

D.Lgs. 36/2021

MUR

Ministero dell’Università e della Ricerca

E

Chinesiologo dello sport

Italia

No

D.Lgs. 36/2021

MUR

E

Esperto in allenamento atletico

Italia

Si

Legge 91/1981

Legge 138/1992

Legge 280/2003

D.Lgs. 15/2004

CONI

C

Specialista sportivo: allenatore

Lettonia

Si

Legge sullo sport, (Sporta likums, 2002)

Centro di informazione accademica

Consiglio della Federazione sportiva lettone

D

Istruttore di attività sportive combinate

Francia

Si

Code du sport, 2024 (articoli da L. 212-1 a L. 212-8, articoli da R. 212-1 a R. 212-10, articoli da A. 212-1 a A.212-1-1)

Direzione dipartimentale per la coesione sociale sul luogo di pratica

D

Allenatore, livello di qualifica V

Slovacchia

Si

Vyhláška 444/2008

 

E

Tabella 3. Confronto delle professioni sportive rispetto al livello di qualifica professionale all’interno della Comunità Europea.

 

4. Discussione

 

Lo studio si è proposto di definire chiaramente il concetto di ri-atletizzazione al fine di eliminare o ridurre le confusioni relative ai processi per realizzarla, nonché di identificare i profili professionali più adatti a gestirla, basandosi sulle competenze necessarie. Il termine ri-atletizzazione è diventato sempre più diffuso nell’ambito dell’allenamento sportivo, indicando lo stadio conclusivo del processo di riabilitazione sportiva, che consente all’atleta di recuperare completamente le funzionalità motorie e le capacità compromesse da un infortunio. Questo percorso specifico mira al ripristino della forza muscolare, della funzionalità e delle abilità specifiche per lo sport praticato. Le attività di ri-atletizzazione post-infortunio si distinguono dalla rieducazione funzionale e dagli interventi di sviluppo delle abilità sportive poiché si svolgono dopo la fase di riabilitazione e prima del ritorno alle competizioni sportive. Il recupero funzionale si riferisce al ripristino della capacità di movimento in modo efficace e competente in vari schemi motori e abilità motorie fondamentali utili alla vita quotidiana e professionale. Secondo Baechle ed Earle (2008), la fase di ri-atletizzazione è caratterizzata dalla pratica di attività funzionali specifiche per le richieste prestative dell’atleta, con piena consapevolezza dell’avvenuta guarigione e delle strategie da utilizzare, tramite esercizi personalizzati, per il pieno recupero dell’atleta. Il recupero funzionale e la ri-atletizzazione possono iniziare dopo la fase di guarigione da un infortunio, concentrando gli sforzi sul completo ripristino delle abilità fisiche o sportive dell’individuo o dell’atleta. Questo processo può essere pianificato e gestito da professionisti adeguatamente formati che non necessariamente devono essere operatori sanitari. Al contrario, la riabilitazione consiste in una serie di attività volte al raggiungimento della piena funzionalità fisica in caso di disabilità, malattia o infortunio, attraverso interventi di natura sanitaria. Essa rappresenta un processo nel quale si mira a far raggiungere alla persona con disabilità il miglior livello di autonomia possibile, coinvolgendo aspetti fisici, funzionali, sociali, intellettivi e relazionali, pur nei limiti della sua menomazione.

Dopo tale percorso medico-sanitario, per ritornare alla piena funzionalità fisica e atletica, è necessario l’intervento di figure competenti che si occupino del recupero della funzionalità e della condizione atletica, nonché delle specifiche abilità sportive. Pertanto, una volta completata la fase di riabilitazione, a cura del fisioterapista, gli specialisti del movimento intervengono nella fase finale di ri-atletizzazione, attraverso la somministrazione di esercizi specifici, al fine di ripristinare completamente le capacità atletiche del soggetto infortunato.

Successivamente, lo studio si è proposto di indagare sui profili professionali più adatti a svolgere le attività di recupero funzionale e ri-atletizzazione. In particolare, sono stati presi in considerazione il preparatore atletico, il chinesiologo sportivo e il chinesiologo delle attività motorie preventive e adattate.

Il preparatore atletico è un lavoratore sportivo formatosi tramite specifici percorsi di specializzazione gestiti dal CONI e con requisiti minimi determinati dal Sistema di Qualifica Nazionale per tecnici sportivi (SNaQ) ed erogati dalla Scuola dello Sport (SdS), dalle FSN, dalle EPS e dalle DA coerentemente con gli obiettivi del D.Lgs. 13/2013 recante norme per la validazione degli apprendimenti non formali e informali e sul sistema nazionale di certificazione delle competenze e del D.Lgs. 15/2016 recante il riconoscimento delle qualifiche professionali. In riferimento al tipo di apprendimento, la Legge 92/2012 riconosce come apprendimento permanente “qualsiasi attività intrapresa dalle persone in modo formale, non formale e informale, nelle varie fasi della vita, al fine di migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze, in una prospettiva personale, civica, sociale e occupazionale”, per cui una certificazione di competenze rilasciata da un soggetto accreditato o autorizzato valida il riconoscimento degli apprendimenti in coerenza con le indicazioni dell’UE (Legge 92/2012) Lo SNaQ rende tracciabile l’apprendimento permanente attraverso il rilascio della qualifica e l’abilitazione come operatori sportivi. I requisiti di ammissione al corso di formazione per “esperti di preparazione fisica” della SdS sono la laurea in scienze motorie o il possesso di una formazione equiparabile al secondo livello di una FSN/DSA oltre ad altri requisiti fino a raggiungere un punteggio minimo di accesso. I contenuti del corso prevedono l’approfondimento dei modelli prestativi sport specifici, la valutazione funzionale/atletica, la prevenzione e il recupero degli infortuni e le metodologie di allenamento.

Il chinesiologo sportivo e il chinesiologo delle attività motorie preventive e adattate sono profili professionali formati tramite percorso accademico magistrale di 2 anni (rispettivamente LM‍-‍68 e LM‍-‍67) dopo aver conseguito la laurea triennale (L‍-‍22) così come stabilito dal DM 270/2004. Il DM 1649/2023 e il D.Lgs. 36/2021 chiariscono le funzioni dei due profili professionali: il chinesiologo sportivo si occupa della preparazione fisica e tecnica personalizzata fino ai massimi livelli agonistici in sport individuali e di squadra, oltre alla rieducazione sportiva post-infortunio, facendo uso di avanzati strumenti culturali, metodologici e tecnico-pratici. Dall’altra parte, il chinesiologo specializzato in attività motorie preventive e adattate si dedica alla promozione di stili di vita sani e al mantenimento del benessere attraverso programmi di attività fisica personalizzati o di gruppo, e si occupa anche del recupero funzionale dopo processi di riabilitazione, utilizzando avanzati strumenti culturali, metodologici e tecnico-pratici.

Questa distinzione è stata ottenuta in seguito ad un’opportuna integrazione del D.Lgs. 36/2021. Anche se questo D.Lgs. ha rappresentato un primo riconoscimento del profilo professionale del chinesiologo, non ha definito gli obiettivi formativi qualificanti delle classi di studio. Con l’introduzione del DM 1649/2023, questo limite è stato superato, distinguendo chiaramente il ruolo dei due profili rispetto al recupero post-infortunio. Il DM ha riconosciuto ai chinesiologi sportivi il ruolo di agire sul riequilibrio sportivo post-infortunio per il ritorno alle competizioni. D’altra parte, ha attribuito ai chinesiologi delle attività motorie preventive e adattate la facoltà di svolgere l’azione di rieducazione post-infortunio per il recupero delle migliori condizioni di benessere psico-fisico per soggetti di differenti età e in differenti condizioni fisiche.

Questa distinzione è di fondamentale importanza perché chiarisce nettamente il ruolo dei due profili nel processo di rieducazione post-infortunio. Nel primo caso, la rieducazione è orientata al ritorno all’attività agonistica dell’atleta, in linea con il concetto di ri-atletizzazione. Nel secondo caso, invece, la rieducazione mira al recupero dell’efficienza funzionale, concentrandosi sul ripristino delle capacità fisiche necessarie per eseguire le attività quotidiane e lavorative in modo efficiente.

Con il DM 1649/2023 sono stati definiti i percorsi accademici abilitanti per le due lauree LM‍-‍67 e LM‍-‍68, distinguendoli anche per il numero di crediti formativi (CFU) assegnati agli ambiti disciplinari dell’attività fisica e sportiva, biomedica, psico-pedagogica e giuridica. Il percorso di laurea in Scienze e Tecniche dello Sport prevede 28 CFU relativi alle discipline motorie e sportive, 12 CFU in ambito biomedico, 4 CFU per le discipline psicologiche e pedagogiche, e 4 CFU per le discipline sociologiche e giuridiche. D’altra parte, il percorso di laurea in scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate prevede 20 CFU in discipline motorie e sportive, 16 CFU nell’ambito biomedico, 7 CFU per le discipline psicologiche e pedagogiche, e 5 CFU per le discipline sociologiche.

Nella classe LM‍-‍68, relativa alla laurea in scienze e tecniche dello sport, vi è una maggioranza di crediti formativi riguardanti l’ambito sportivo, mentre nella classe LM‍-‍67, relativa alla laurea in scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate, si registra un maggior numero di crediti nell’ambito biomedico risultando maggiormente affine alle professioni sanitarie (D’Isanto et al., 2022).

Solitamente, sia i chinesiologi laureati magistrali (LM‍-‍67 e LM‍-‍68) che gli esperti in preparazione atletica assolvono a funzioni di recupero funzionale e ri-atletizzazione post-infortunio nella loro attività di gestione dell’atleta. Tuttavia, il livello di qualificazione secondo la Direttiva Europea 2005/36/CE di questi tre profili è differente. Il preparatore atletico ha un livello di qualificazione C, indicante una formazione post-secondaria diversa dalla laurea triennale o magistrale. I due profili di chinesiologo hanno un livello di qualificazione E, che implica una formazione universitaria di durata superiore ai 4 anni (laurea magistrale). Questa differenza fornisce indicazioni sostanziali sui livelli di competenza dei tre profili. Inoltre, emergono differenze anche tra i livelli di qualifica di diverse professioni regolamentate dalla Commissione Europea che si occupano di ri-atletizzazione.

Il contesto normativo e la formazione specifica dei chinesiologi e degli esperti in preparazione atletica sono cruciali per garantire la qualità delle pratiche di recupero funzionale e ri-atletizzazione nel contesto sportivo, nonché per rispettare gli standard internazionali e le normative europee in materia. In un’epoca in cui la salute e il benessere degli atleti sono al centro dell’attenzione, è fondamentale che i professionisti coinvolti nel loro recupero e nella loro preparazione siano adeguatamente formati e qualificati.

Le differenze nei livelli di qualificazione evidenziano l’importanza di una formazione continua e specializzata per questi professionisti al fine di mantenere e migliorare le loro competenze nel tempo. Inoltre, la collaborazione interprofessionale tra chinesiologi, esperti in preparazione atletica e altre figure sanitarie è essenziale per garantire un approccio olistico e integrato al recupero e alla riabilitazione degli atleti.

In un mondo in cui lo sport riveste un ruolo sempre più centrale, investire nella formazione e nel perfezionamento delle competenze di coloro che lavorano nel settore è un passo cruciale per garantire prestazioni sportive di alto livello e per proteggere la salute e il benessere degli atleti.

 

5. Conclusioni

 

Lo studio ha definito la ri-atletizzazione come la fase conclusiva del processo di riabilitazione sportiva, distinta da pratiche come la prevenzione e la rieducazione funzionale. Tale processo è parte delle competenze del laureato in scienze e tecniche dello sport, mentre la rieducazione funzionale rientra nel campo di competenza del laureato in scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate. Il DM 1649/2023 ha delineato i percorsi accademici per le lauree LM‍-‍67 e LM‍-‍68, riconoscendo le specifiche competenze necessarie per il recupero post-infortunio e garantendo una chiara distinzione dei ruoli tra i diversi professionisti coinvolti nel processo. Questi due profili professionali hanno livelli di qualificazione superiore (E) rispetto al preparatore atletico (C) secondo la Direttiva Europea 2005/36/CE. Questa differenza sottolinea la varietà di competenze tra i diversi profili e l’importanza di una formazione accademica adeguata a gestire efficacemente la ri-atletizzazione post-infortunio. È cruciale che i professionisti coinvolti abbiano una formazione avanzata per fornire un supporto completo e mirato agli atleti durante questa fase delicata del loro percorso di recupero.

 

Riferimenti bibliografici

 

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