Effects of Different Learning Environments on Health Indicators in Young Athletes
Effetti di differenti
ambienti di apprendimento su alcuni indicatori di salute in giovani sportivi
Italo
Sannicandro
Università
degli Studi di Foggia (Foggia, Italy) – italo.sannicandro@unifg.it
https://orcid.org/0000-0003-1284-2136
In recent years, the dynamic ecological approach has
found more and more space to promote the acquisition of technical skills and
transversal motor skills especially in youth sports, but there appears to be
modest analysis of the development of motor capabilities in young sportsmen.
This study aims to describe the effects of the dynamic ecological approach on
some health indicators in young sports practitioners. Twenty-seven young soccer
players were randomly divided into dynamic ecological approach (GED) sports
initiation group and traditional sports initiation group (GC). The comparison
revealed that the GED showed significantly better values (p < 0.001)
in the strength, line speed and with direction changes. No statistically
significant difference was observed in flexibility. In conclusion, the dynamic
ecological approach through continuous exploration of the learning environment
seems to solicit the motor capabilities of young practitioners more effectively
than traditional methodology.
Da
alcuni anni l’approccio ecologico dinamico ha trovato sempre più spazio per
promuovere l’acquisizione di abilità tecniche e competenze motorie trasversali
soprattutto nello sport giovanile, ma risulta modesta l’analisi sullo sviluppo
delle capacità motorie nei giovani sportivi. La ricerca si prefigge di
descrivere gli effetti a breve termine dell’approccio ecologico dinamico su
alcuni indicatori di salute in giovani praticanti sport. Il campione è
rappresentato da 27 giovani calciatori che sono stati suddivisi random in
gruppo di avviamento allo sport mediante approccio ecologico dinamico (GED) e
gruppo di avviamento allo sport di tipo tradizionale (GC). Il confronto ha
rivelato che il GED ha mostrato valori significativamente più alti (p < 0.001)
nelle valutazioni di forza, velocità in linea e con cambi di senso. Nessuna
differenza statisticamente significativa è stata osservata nella flessibilità. In
conclusione, nella formazione motoria e sportiva si suggerisce di adottare l’approccio
ecologico dinamico in quanto, attraverso la continua esplorazione dell’ambiente
di apprendimento, sembra sollecitare le capacità motorie dei giovani praticanti
in modo più efficace rispetto alla metodologia tradizionale.
Ecological dynamic approach, Motor abilities, Youth
sport, Learning environment
Approccio ecologico
dinamico, Capacità motorie, Sport giovanile, Ambiente di apprendimento
The Author declares no conflicts of interest.
January 31, 2024
April 7, 2024
Lo
sport giovanile rappresenta un’esperienza comune a migliaia di bambini che si
avvicinano alle diverse discipline sportive per i motivi più diversi.
L’esperienza
sportiva giovanile è ritenuta da alcuni autori l’attività extracurriculare più
comune in tutto il mondo, la cui partecipazione si sostanzia in attività
sportive strutturate o non strutturate, sia durante l’infanzia che l’adolescenza
(Dorsch et al., 2022; Hulteen
et al., 2017). La partecipazione allo sport giovanile è stata associata a
numerosi benefici di carattere fisico, emotivo, relazionale e cognitivo ma è
soprattutto legata alla tutela della salute dei praticanti (Hulteen
et al., 2017).
L’infanzia
e la prima adolescenza costituiscono due fasi cruciali per promuovere stili di
vita attivi che possano accompagnare i giovani per tutto l’arco della vita (Faigenbaum et al., 2020; Monacis
et al., 2022).
A
tal proposito alcuni Autori, individuano nell’infanzia e nella prima
adolescenza due periodi dello sviluppo in cui è possibile prevedere lo stile di
vita e la salute dell’individuo da adulto; e, di conseguenza, ritengono come
sia non solo opportuno, ma addirittura indispensabile, agire su stili di vita
attivi e composizione corporea (Rundel et al., 2020;
Lipton-Inga et al., 2022).
In
questi due periodi dello sviluppo, la letteratura sottolinea come stiano
cambiando drasticamente gli stili di vita e come vi sia in preoccupante
incremento dei bambini che non soddisfano i livelli minimi di attività fisica
stabiliti dai principali organismi internazionali a tutela della salute
(Andersen et al., 2020; Tonge et al., 2021).
Questo rilevante
aspetto si riverbera nel significativo declino delle capacità motorie dei
giovani osservato negli ultimi decenni: l’associazione tra questa preoccupante
trasformazione degli stili di vita dovuti alla diffusione dei giochi digitali e
virtuali ed un’inadeguata offerta formativa che talvolta caratterizza l’ambito
extrascolastico, sta richiedendo una rilettura delle modalità organizzative e
delle scelte metodologiche nell’ambito dell’educazione motoria e sportiva
(Brian et al., 2020; González-Víllora et al., 2019;
Barba-Martín et al., 2020; Sannicandro et al., 2020).
Infatti,
il trend involutivo delle capacità motorie che si
osserva tra una generazione e la successiva costituisce un elemento di
riflessione quando si analizzano i temi che caratterizzano l’esperienza
sportiva giovanile (De Miguel-Etayo et al., 2014; Dong
et al., 2019; Colella & Monacis, 2021; Stricker
et al., 2020; Colley et al., 2019).
Gli
studi in letteratura mostrano in modo evidente come vi sia un declino delle
performance nelle capacità motorie dei giovani (Evaristo et al., 2019; Faigenbaum et al., 2020; Monacis
et al., 2022).
Le
capacità motorie sono riconosciute sia quali indicatori di salute, sia quali
determinanti gli stili di vita attivi in età evolutiva (Robinson et al., 2023; O’Brien et
al., 2022; Colella & Monacis, 2021; Stricker et
al., 2020, Cattuzzo et al., 2016).
L’efficienza
fisica, infatti, influenza la coordinazione motoria e, a sua volta, è
condizionata da valori antropometrici legati a corretti stili di vita (Biino et al., 2023; Colella & Monacis,
2021; Zwolski et al., 2017).
Oggi,
tuttavia si assiste ad un quadro alquanto contraddittorio caratterizzato da un
lato dal decremento dei livelli di efficienza fisica e delle performance motorie
dei bambini, dall’altro, da una richiesta di partecipazione alle attività
sportive sempre maggiore e sempre più diffuso nelle varie fasce di età (Monacis et al., 2022; Colella & Monacis,
2021; Buszard et al., 2020; Colley
et al., 2019).
Questo
quadro molto contraddittorio, ed a volte anche abbastanza complesso, conduce ad
una serie di necessarie riflessioni.
Chi
viene introdotto oggi all’esperienza sportiva? Chi manifesta una maggiore
attitudine al movimento ed all’apprendimento motorio o chi invece ha bisogno di
maggiori opportunità di movimento perché ha una vita molto sedentaria?
Come
deve essere organizzato l’avviamento allo sport in presenza di bambini con
bisogni formativi così differenti? Quali ambienti di apprendimento possono
risultare più funzionali rispetto ai bisogni formativi e di salute delle
attuali generazioni?
Le
competenze motorie sono disgiunte dalla possibilità di sollecitare le
principali funzioni fisiologiche correlate alla salute dei giovani (Cattuzzo et al., 2016)?
Per provare a
rispondere a questi interrogativi che presentano delle inevitabili ripercussioni
in ambito didattico e metodologico, potrebbe essere utile rivisitare i modelli
utilizzati finora nella formazione motoria e sportiva per individuarne di nuovi
sulla base delle evidenze scientifiche più recenti (Teune
et al., 2022; Abate Daga et al., 2020; Bergmann et
al., 2021; O’Connor et al., 2018; Bennie et al., 2016; Pesce et al., 2016).
Infatti, negli
ultimi anni la pubblicazione di interessanti studi svolti nell’ambito delle
neuroscienze hanno comportato nuove applicazioni didattiche, ed hanno orientato
l’attenzione sulla selezione dei contenuti, sulle modalità organizzative e
sulle nuove metodologie sia nell’educazione fisica che nell’avviamento allo
sport (Ribas et al., 2023; Woods et al., 2020; Davids et al., 2013; Colella,
2019; Avanzino et al., 2015; Myer et al., 2016; Olivieri, 2016; Pesce, 2002).
Queste riflessioni
sono state utili per promuovere una didattica in grado di favorire, integrare e
prevedere sia elementi della lezione attenti agli aspetti quantitativi (si
pensi al tempo di impegno motorio) sia quelli orientati alla qualità delle
proposte pratiche (Gouveia et al., 2022; O’Connor et
al. 2018; Myer et al.,2015; Olivieri, 2016; Bortoli & Robazza,
2016).
Aspetti
quantitativi e qualitativi nella didattica delle attività motorie e sportive
sono condizionate da una serie di decisioni didattiche dell’insegnante che può
determinare la qualità degli apprendimenti e delle funzioni esecutive e
fisiologiche a cui la lezione mira (Colella, 2019; Colella & Monacis, 2021).
Infatti, all’interno
di questo processo un ruolo decisivo è assunto dalla scelta di stili e
strategie d’insegnamento attuate dall’insegnante (Colella, 2019; Pesce et al.,
2016; Bennie et al., 2016): come evidenziato dall’approccio ecologico dinamico
promosso in ambito motorio, l’insegnante ed il tecnico rivestono il ruolo di
organizzatore di ambienti di apprendimento e di guida nel processo di
apprendimento stesso, sollecitando con quesiti e riflessioni chi è impegnato
nella risoluzione di compiti (Chow et al., 2023; Roberts et al., 2020). Le
competenze dell’insegnante si sintetizzano nella strutturazione dell’ambiente
di apprendimento più appropriato e funzionale, ponendo domande utili ed
efficaci per incrementare l’efficacia del compito motorio presentato (Forrest
et al., 2006). L’ambiente di apprendimento, quindi, non può essere disgiunto
dallo stile di insegnamento adottato dal tecnico sportivo. E lo stile di
insegnamento, supportato dalla scelta dei contenuti più funzionali all’apprendimento
motorio, può consentire di orientare il giovane sportivo sia nell’acquisizione
di apprendimenti trasferibili, sia nell’incremento delle proprie potenzialità (capacità)
motorie.
L’acquisizione di
apprendimenti trasferibili si promuove attraverso la scelta di stili di
insegnamento per produzione piuttosto
che per riproduzione ed attraverso un’ambiente
di apprendimento capace di fornire ai praticanti l’opportunità di esperire un
numero rilevante di ripetizioni che favoriscono l’apprendimento.
Da
alcuni anni, pertanto, l’approccio ecologico dinamico ha iniziato a trovare
sempre più spazio sia per permettere l’esecuzione di un elevato numero di
compiti motori sia per favorire l’acquisizione di competenze motorie sempre più
trasversali soprattutto nello sport giovanile (Chow et al., 2023; Sannicandro
& Raiola, 2021; Pizarro et al., 2020; Roberts et al., 2020).
Infatti,
negli sport open skills così come nei giochi utilizzati nell’educazione fisica
scolastica, è richiesto un continuo adattamento in funzione dei comportamenti
dei partecipanti e delle modificazioni dell’ambiente esterno (Teune et al., 2022; Bergmann et
al., 2021; Rudd et al., 2020).
Sia
i giochi derivanti dalla tradizione popolare che quelli introdotti dalla
pratica motoria e sportiva sono infatti caratterizzati da una continua
diversificazione delle richieste cognitive, motorie e relazionali (Pesce et
al., 2016).
Di
conseguenza, alla luce di queste caratteristiche comuni, le esperienze
didattiche e metodologiche maturate e condotte in ambito scolastico sono state
trasferite ed adottate in ambito sportivo (Altavilla
et al., 2022; Sannicandro & Raiola, 2021; Pizarro et al., 2020; Roberts
et al., 2020).
La
pedagogia non lineare e la teoria dell’apprendimento motorio nell’ambito degli
sport open skills oggi partono dall’approccio ecologico dinamico quale percorso
metodologico funzionale per i giovani che si avvicinano all’esperienza sportiva
(Chow et al., 2023; Roberts et al., 2020) per arrivare a nuove proposte anche
per gli atleti di élite (Richard et al., 2023).
Infatti,
se si osservano i contributi in letteratura, l’approccio ecologico dinamico
oggi evidenzia tutte le proprie potenzialità anche nell’ambito dell’apprendimento
delle abilità tecniche in sport molto diversi (Richard et al., 2023; Birrento Aguiar et
al., 2023; Richard et al., 2021; Strafford et al.,
2021; Hristovski et al., 2006; Memmert
et al., 2010).
La
continua interazione ed il costante adattamento del comportamento motorio
durante le attività motorie e sportive costituisce l’elemento chiave che
permette di individuare, in questo approccio metodologico, quello più
funzionale all’esperienza sportiva dei giovani atleti (Sannicandro &
Raiola, 2021; Pizarro et al., 2020; Roberts et al., 2020).
La
ricerca ripetuta della soluzione motoria in un ambiente di apprendimento in
continua trasformazione richiede un comportamento esplorativo permanente che
assicura un’elevata intensità partecipativa sia sotto il profilo cognitivo che
sotto quello motorio (Sannicandro & Raiola, 2021; Bergmann
et al., 2021; Sannicandro, 2022 & 2023; Ribeiro et al., 2019; Roca et al.,
2012).
L’azione
esplorativa produce una varietà di idee e associazioni per risolvere un
problema: essa, infatti, costituisce una dei principali processi cognitivi che
caratterizzano gli sport di situazione (ad esempio, l’identificazione di una
gamma di possibilità per risolvere un problema). Più precisamente, l’azione
esplorativa nasce da un’attività ludica o da un gioco presportivo
organizzato all’interno di un ambiente in cui il giovane sportivo è chiamato ad
intervenire ed a modificare ripetutamente le variabili esecutive: all’interno
di questo ambiente il giovane sportivo si pone alla costante ricerca di
originali e funzionali schemi di movimento, generando così variabilità nella
ripetizione (Sannicandro, 2023).
Si
tratta di un approccio integrato all’alfabetizzazione motoria che consente ai
giovani praticanti sportivi di avere lo spazio e il tempo per “esplorare-scoprire-adattare” all’interno
di ambienti che porteranno a una concomitante auto-organizzazione di una rete
altamente intricata di sottosistemi co-dipendenti (cognitivi, anatomici,
respiratori, circolatori, nervosi e senso-percettivi) che sfocia in soluzioni
di movimento funzionali per la risoluzione dei compiti (Rudd et al., 2020).
Tuttavia,
in letteratura permane un problema aperto relativo agli effetti di tale
ambiente di apprendimento e di tale approccio metodologico sull’evoluzione
delle capacità motorie dei giovani praticanti attività sportiva.
Si
conoscono i vantaggi derivanti dalla strutturazione delle sedute basate sull’approccio
ecologico dinamico nell’ambito dell’apprendimento motorio e tecnico, ma permane
un vuoto nella comprensione degli effetti di tale metodologia sull’incremento
delle capacità motorie del giovane sportivo.
Grande
attenzione, finora, è stata destinata alla comprensione dei vantaggi che si
possono ottenere nei riguardi degli apprendimenti tecnici e sport-specifici
nella formazione del giovane atleta (Richard et al., 2023; Birrento Aguiar et
al., 2023; Richard et al., 2021).
Tuttavia,
si deve sottolineare come il giovane sportivo segue un percorso che è
finalizzato all’apprendimento di gesti tecnici sport-specifici; ma questo
percorso di training si prefigge di perseguire anche l’incremento dei livelli
di capacità motorie fortemente sollecitate dal modello di prestazione
(Doncaster et al., 2020; Morgans et al., 2022).
Infatti,
nella formazione del giovane sportivo si perseguono tanto gli apprendimenti
tecnici, quanto l’incremento delle performance motorie per un duplice motivo:
a) soddisfare le richieste agonistiche derivante dalla pratica delle diverse
discipline sportive e, b) elevare i livelli di capacità motorie ritenuti
significativi indicatori di salute.
L’elevazione
dei livelli di capacità motorie, infatti, è un obiettivo di rilevanza
strategica per la salute a prescindere dalla partecipazione ad attività sportive
in ambienti strutturati: questo aspetto si configura attualmente tra i fattori
maggiormente attenzionati per la salute dei giovani e dei futuri individui
adulti (Hulteen et al., 2017).
La
ricerca, pertanto, deve comprendere se l’utilizzo dell’approccio
ecologico-dinamico si configura unicamente come scelta metodologica funzionale
ai fini dell’apprendimento motorio o se rappresenta un efficace intervento
utile all’incremento dell’efficienza fisica del giovane.
Pertanto, lo
studio si prefigge di verificare gli effetti di un programma di allenamento
calcistico basato sull’approccio ecologico dinamico su alcuni indicatori di
salute dei giovani praticanti sport.
Hanno
partecipato allo studio 27 giovani calciatori maschi appartenenti ad un
campionato giovanile agonistico (età media: 12,16 ± 0,55 anni, peso:
45,59 ± 7,15 kg; altezza: 145,5 ± 4,2 cm, età
allenamento: 6,3 ± 1,1 anni). Il campione è stato suddiviso in modo
random secondo ratio 1:1, in un gruppo sperimentale (GED, n = 14)
e un gruppo di controllo (GC, n = 13). Il campione ha incluso
tutti i giocatori che non hanno riportato infortuni al momento dello studio e
tutti i giocatori che si sono allenati e hanno partecipato alle sedute previste
nelle ultime sei settimane prima dell’avvio della fase di valutazione, senza
interruzioni superiori a quattro lezioni. Per ragioni legate alla tipologia
delle esercitazioni previste, sono stati coinvolti solo giocatori di movimento,
e sono stati esclusi i portieri che in ambito calcistico seguono allenamenti
specifici per il ruolo.
Lo
studio è stato approvato dai responsabili tecnici delle società coinvolte, dal
comitato regionale della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) ed è stato
condotto secondo i principi espressi nella Dichiarazione di Helsinki. Il
consenso informato scritto è stato ottenuto dai genitori, mentre i giovani calciatori
sono stati informati sulle finalità di ogni prova di valutazione.
Il
GED ha seguito un programma di sedute tecniche e motorie basate sull’approccio
ecologico dinamico, mentre il GC ha seguito un programma di sedute di tipo
tradizionale. Entrambi i gruppi hanno seguito i rispettivi programmi per 24
lezioni di 90 minuti (tre per settimana) per la durata di otto settimane (Tabella 1)
. Entrambi i gruppi, nel periodo considerato, hanno sostenuto il medesimo
numero di gare (n = 6) nella modalità prevista per la fascia
di età e su campo di ridotte dimensioni, secondo il regolamento della
Federazione Italiana Giuoco Calcio.
I
programmi assegnati ai due gruppi monitorati sono stati svolti nei primi due
mesi di attività sportiva senza nessuna interruzione. I programmi assegnati ai
due gruppi sono stati condotti e pianificati da tecnici qualificati per la
pratica calcistica giovanile della Federazione Italiana Giuoco Calcio.
Gruppo |
Warm-up –
attivazione (15 min) |
Esercitazioni
area tecnica (20 min) |
Esercitazioni
area motoria/performance (20 min) |
Esercitazione
situazionale (25 min) |
Gruppo Sperimentale |
Esplorazione del
movimento e tecnica sportiva in autonomia |
Tecnica sportiva
funzionale alternata a Small-Sided Games (2vs2,
3vs3, 4vs4, 5vs5) |
Giochi
tradizionali adattati al calcio o giochi presportivi,
giochi a punti ad alta intensità e con presa di decisione |
Small-sided games e partite previste per la categoria, 9vs9
(2x12 min) |
Gruppo di Controllo
|
Tecnica sportiva
analitica ed attivazione con percorsi motori |
Tecnica sportiva
analitica in forma individuale, a coppie ed in stazioni: quadrato, rombo,
pentagono, ecc. |
Esercitazioni di
velocità, rapidità con o senza
attrezzi, compiti di equilibrio, di stabilità a coppie ed in forma ludica, multibalzi, ecc. |
Small-sided games e partite previste per la categoria, 9vs9
(2x12 min) |
Tabella 1. I programmi di attività assegnati ai due gruppi
osservati
Lo
studio è stato condotto durante la stagione agonistica 2022–2023. Le
valutazioni sono state condotte da 3 insegnanti
esperti con più di dieci anni di esperienza in ambito motorio e sportivo in due
differenti sedute, sia nel pre-test che nel post-test,
per limitare gli effetti della fatica.
Per
monitorare gli effetti dei due differenti programmi sulle capacità motorie dei
giovani sportivi sono stati presentati i seguenti test di valutazione motoria:
a)
Hop
test, salto monopodalico per arto sinistro ed arto
destro, per la valutazione della forza di ogni singolo arto inferiore; la prova
di valutazione prevede l’esecuzione di un salto e di una presa di contatto al
suolo su singolo arto. La prova viene eseguita su entrambi gli arti (Myers et
al., 2014) e si misura la distanza tra il tallone e la linea di stacco.
b)
Salto
in lungo da fermo per la valutazione della forza esplosiva espressa
simultaneamente dai due arti inferiori; la prova di valutazione prevede che si
esegua un salto in avanti utilizzando gli arti inferiori e supportando l’esecuzione
con lo slancio coordinato degli arti superiori per avanti-basso-dietro. Si
misura la distanza tra il tallone posizionato più vicino alla linea di stacco e
quest’ultima (Pinoniemi et al., 2021).
c)
Sprint
sulla distanza di 10 metri, con ausilio di fotocellule, per la valutazione
della capacità di velocità lineare (Krolo et al.,
2020); la prova di valutazione richiede l’esecuzione di una corsa alla massima
velocità con partenza da fermo. Il tempo è rilevato attraverso l’ausilio di
fotocellule (Globus, Italia).
d)
Corsa
a spola 5–0–5 metri, con ausilio di fotocellule, per la valutazione della
velocità con cambi di direzione di 180°; la prova prevede che si percorra un
tratto di 15 metri in massima accelerazione, si inverta la corsa con un
cambio di direzione di 180°e si raggiunga la linea dei cinque metri (Krolo et al., 2020). Il tempo è rilevato attraverso l’ausilio
di fotocellule (Globus, Italia).
e)
Test
di elevazione dell’arto inferiore (Leg raise), con goniometro articolare per la valutazione
della capacità di flessibilità (Bagherian & Ghasempoor, 2022). La prova prevede che l’esecuzione
avvenga con il partecipante in posizione di decubito supino su un tappetino. Si
richiede di elevare l’arto inferiore con ginocchio completamente esteso fino a
raggiungere la massima altezza possibile in cui viene rilevato l’angolo
articolare della coxo-femorale. Il test è ripetuto
per entrambi gli arti inferiori.
Le
statistiche descrittive (media, deviazione standard) sono state determinate per
tutti i dati del test. Per verificare le differenze intergruppo (GED vs GC)
nel pre e post test (T0 vs T1) è stato
utilizzato il t-test per dati indipendenti, con significatività fissata a p < 0,05;
per le differenze tra le medie che erano significative, la d di Cohen è stata
utilizzata per controllare l’indice di dimensione dell’effetto. Per quanto
riguarda l’indice δ (Effect Size, ES), una volta
ottenuto, è stato possibile convertirlo in ES: ≤ 0.20 piccolo; medio 0,50;
≥ 0,80 grande. Per analizzare tutti i dati è stato utilizzato il
pacchetto statistico SPSS 22.0 per Windows (SPSS Institute, Chicago, IL).
Non sono state rilevate differenze
significative tra i gruppi nel T0, evidenziando una sostanziale omogeneità di
partenza nei due gruppi osservati. Nel confronto tra pre
e post test, l’analisi dei dati ha evidenziato risultati intergruppo
statisticamente significativi nel test di salto in lungo da fermo t(26) = –4,673,
p > 0.001, d = 1,68, nel test hop relativamente
all’arto sinistro t(26) = 6,558, p > 0.001, d = 1,92,
nel test hop relativamente all’arto destro: t(26) = 3,255, p > 0,001,
d = 2,25, nel test di sprint 10 metri t(26) = –1,611,
p > 0,001, d = 0,78 e nel test di corsa a spola 5–0–5
metri, t(26) = – 1,868, p > 0,001, d = 0,62.
Nessuna differenza statisticamente significativa è emersa nel confronto pre e post test nella capacità di flessibilità muscolare
nei due arti. I valori dei test sono sintetizzati nella Tabella 2.
Variabile |
Gruppo |
T0 |
T1 |
Δ |
p |
Cohen’s d |
Salto in lungo
da fermo (SLF) |
GS GC |
167,6±4,7 165,7±5,1 |
191,2±6,6 169,9±6,1 |
+14% +2,4% |
<0,001 |
1,68 (large) |
Hop test
sinistro |
GS GC |
102,8±4,6 106,7±8,6 |
137,2±14,9 112,4±8,5 |
+35,4% +6,1% |
<0,001 |
1,92 (large) |
Hop test destro |
GS GC |
100,9±4,5 106,1±9,5 |
142,1±9,2 112,3±10,6 |
+40,2% +7,3% |
<0,001 |
2,25 (large) |
Sprint 10 m |
GS GC |
2,24±0,06 2,25±0,09 |
1,93±0,04 2,18±0,06 |
-13,9% -3,2% |
<0,001 |
0,78 (medio) |
Corsa 5-0-5 |
GS GC |
3,84±0,24 3,78±0,37 |
3,22±0,07 3,70±0,11 |
-16,2% -2,2,% |
<0,001 |
0,68 (medio) |
Leg Raise sinistro |
GS GC |
75,1±3,4 77,7±3,5 |
76,3±2,5 77,7±2,9 |
+1,5% +0,2% |
0,241 |
|
Leg Raise destro |
GS GC |
75,1±3,3 75,5±3,8 |
74,6±2,7 77,5±3,3 |
-0,7% +1,3% |
0,436 |
|
Tabella 2. Sintesi dei risultati ottenuti nei due gruppi
osservati.
Lo
studio si prefiggeva di verificare gli effetti di un programma di allenamento
calcistico basato sull’approccio ecologico dinamico sui livelli di forza
esplosiva, velocità e flessibilità, quali indicatori di salute in giovani
praticanti attività sportiva.
Il
tema affrontato nello studio tenta di colmare un vuoto in letteratura laddove
si vogliono conoscere i benefici dell’applicazione dell’approccio ecologico
dinamico nello sport giovanile sull’incremento delle capacità motorie,
riconosciute quali validi e rilevanti indicatori di salute (Robinson et al.,
2023; O’Brien
et al., 2022; Stricker et al., 2020).
Infatti,
la letteratura fornisce importanti suggerimenti circa i benefici che derivano
dall’utilizzo dell’approccio ecologico dinamico soprattutto nell’apprendimento
motorio riferito a differenti sport (Richard et al., 2023; Birrento Aguiar et
al., 2023; Richard et al., 2021) ma presenta una produzione molto limitata
laddove si vogliono conoscere gli effetti sull’evoluzione delle capacità
motorie e sull’intensità dell’esercizio (Nybakken
& Falco, 2022).
La
dinamica ecologica scaturisce da una serie di osservazioni sperimentali
orientate alla comprensione delle modalità di apprendimento e consolidamento di
abilità di movimento definite funzionali
(Rudd et al., 2020); ed è stata analizzata in letteratura per comprendere come
creare e strutturare ambienti di apprendimento finalizzati a sostenere ed
incrementare l’impegno nell’attività fisica per tutta la vita (Buszard, 2020). Questa prospettiva, diversamente da quella
cognitivista, sostiene il ruolo integrato delle abilità fisiche, cognitive,
emotive e percettive nel processo di apprendimento motorio (Rudd et al., 2020; Buszard, 2020; Pesce et al., 2016).
Tuttavia,
non vi sono esperienze di ricerca che hanno mostrato come possa avvenire questo
sviluppo integrato, soprattutto in riferimento all’evoluzione delle capacità
motorie nello sport e nel calcio giovanile in particolare.
I
dati che emergono da questo studio indicano che il GED ha incrementato i valori
di forza esplosiva orizzontale nel salto in lungo da fermo del 14% circa, con
un ES large pari a 1,68; medesimo andamento hanno restituito i salti su singolo
arto, sia per il sinistro che per il destro con un incremento rispettivamente
del 35,4% circa, ES large pari a 1,92 e del 40,2% circa, ES pari a 2,25.
I
valori ottenuti in questo studio sono superiori a quelli ottenuti dall’utilizzo
di allenamenti specifici per la capacità di forza con giovani calciatori (Praca et al., 2022; Mandroukas et
al., 2021; Makhlouf et al., 2016; McKinlay
et al., 2018).
Gli
incrementi prestativi ottenuti nella capacità di forza permettono di
individuare nell’approccio ecologico dinamico un metodo molto efficace per
migliorare l’efficienza del movimento dei giovani, così come sostenuto in
letteratura (Zwolski et al., 2017).
Questa considerazione
circa i benefici ottenuti dall’utilizzo dell’approccio ecologico dinamico
induce ad ipotizzare, almeno limitatamente alla fascia d’età considerata, che non
siano necessarie strategie di sollecitazione molto specifiche per l’evoluzione
della capacità di forza; al contrario, sembrerebbe che l’adozione di un
approccio meno specifico per l’incremento di questa capacità , possa restituire
interessanti guadagni prestativi.
La relazione tra la
capacità di forza e lo sviluppo del movimento è molto rilevante in età
evolutiva: molti gruppi di ricerca hanno individuato una relazione positiva tra
buoni livelli della capacità di forza ed efficienza della physical literacy nel periodo dello sviluppo,
sottolineando come la qualità del movimento sia condizionata da sufficienti ed
adeguati livelli di forza muscolare sia nei giovani sportivi (Sannicandro et
al., 2023; Zwolski et al., 2017; Cattuzzo
et al., 2016; Pesce et al., 2016), sia nei giovani con particolari bisogni
formativi (Legerlotz et al., 2018).
I
guadagni prestativi ottenuti nella capacità di forza nei calciatori di 12 anni
rappresenta un vantaggio rilevante laddove gli staff tecnici si prefiggono
incrementi di tale capacità ma non dispongono di coaches specialisti nell’allenamento della forza con giovani
prepuberi.
La
disponibilità di tecnici che hanno conseguito la laurea in Scienze delle
attività motorie e sportive rimane molto limitata nell’ambito dello sport
giovanile; questo tratto caratteristico delle competenze dei tecnici spinge la
ricerca a valutare l’efficacia di metodologie di insegnamento e di allenamento
che possono risultare vantaggiose per sia per gli aspetti tecnici che per
quelli motori e per la tutela della salute dei praticanti.
Il
confronto tra pre-test e post test nelle prove di
sprint evidenzia un incremento della prestazione pari al 13,9% circa con un ES
medium pari a 0,78; il confronto tra le due prove di test a spola 5–0–5
metri ha evidenziato un incremento della prestazione del 16,2% circa, con un ES
large, pari a 0,68.
Questo
risultato è in linea con due studi che, per le metodologie scelte, possono
avvicinarsi a quanto previsto dall’approccio ecologico dinamico: sia con
calciatori di età superiore (Emirzeoğlu & Ülger, 2021), che con giovani calciatori Under 9 anni
(Abate Daga et al., 2020), sono stati osservati significativi guadagni
prestativi nelle performance di velocità mediante game-based soccer training.
Il game-based soccer
training, infatti, al pari dell’approccio ecologico dinamico si avvale di
contenuti che permettono la scoperta guidata delle abilità tecniche, l’esplorazione
del movimento e contesti di apprendimento che privilegiano la risoluzione di
problemi, garantendo una continuità di esercizio (Abate Daga et al., 2020).
La metodologia proposta
in questo studio, invece, non ha determinato variazioni significative nella
flessibilità del giovane calciatore probabilmente perché questo prerequisito
necessita di compiti motori analitici e non globali.
A differenza della
capacità di velocità o di forza che vengono sempre chiamate in causa durante l’attività
ludica in forma competitiva, la flessibilità richiede una sollecitazione
specifica e protratta nel tempo per evidenziare incrementi significativi.
Inoltre, la flessibilità
pare fortemente condizionata dall’età del giovane calciatore (Abate Daga et
al., 2021): gli autori hanno riportato un significativo decremento della
flessibilità dei muscoli dell’arto inferiore in un campione di più di 600
giovani calciatori in coloro che si collocavano più vicini alla fase puberale,
in un’età sovrapponibile al campione osservato in questo studio (Abate Daga et
al., 2021).
La flessibilità è un
presupposto del movimento correlato alla pratica motoria e sportiva in grado di
ridurre il rischio di lesioni (Cejudo et al., 2019;
Vaquero-Cristóbal et al., 2020); su questa capacità motoria, l’approccio
ecologico dinamico non ha restituito un adattamento efficace e funzionale.
Probabilmente, quando si
sceglie di presentare compiti motori attraverso l’approccio ecologico dinamico,
si devono ipotizzare ulteriori fasi della lezione organizzate in forma più
analitica e intenzionale destinate alla sollecitazione in forma specifica della
capacità di flessibilità.
Il
GC non ha evidenziato differenze statisticamente significative nel confronto pre-/post-test, inducendo ad ipotizzare che nel breve
periodo l’allenamento tradizionale nel calcio non permette di sollecitare
efficacemente le capacità motorie monitorate in questo studio.
Per
spiegare i rilevanti incrementi prestativi ottenuti nel GED si deve pensare a
quanto avviene durante le attività motorie proposte con l’approccio ecologico
dinamico.
Infatti,
rispetto all’approccio tradizionale, le caratteristiche di questo metodo
permettono una maggiore continuità di esercizio durante la sessione di
allenamento e riducono il numero delle interruzioni che riducono l’intensità
dell’esercizio (Clemente et al., 2023).
E
questo metodo sembra essere vantaggioso non solo per la sollecitazione delle
capacità motorie quanto anche per l’incremento qualitativo delle gestualità
tecniche specifiche per lo sport osservato (Lex et
al., 2022).
La
scelta di attività che impongono di eseguire abilità tecniche su spazi
modificati (quasi sempre ridotti) e con un numero di partecipanti sempre
variabile, richiede una continua esplorazione degli ambienti ed una continua
ripetizione di movimenti rapidi ed esplosivi, anche in forma creativa ed
originale (Rudd et al., 2020).
Infatti,
rispetto alle esercitazioni di allenamento tradizionali, quelle presentate
attraverso la metodologia ecologico dinamica, non prevedono una sola ed unica
possibilità di risoluzione: pertanto, inducono i giovani praticanti a scoprire
il movimento più adatto e funzionale per prove ed errori.
Per
queste caratteristiche, nell’approccio ecologico dinamico, spesso le proposte
dei singoli compiti motori hanno una durata superiore rispetto alla metodologia
tradizionale: questa, infatti, è più incline a presentare più compiti motori ma
in un’organizzazione della lezione che risulta più frammentata per via delle
necessarie pause utili alla disposizione dei materiali sul terreno o alla
indispensabile spiegazione che precede il compito.
Gli
incrementi di performance nella forza, nello sprint in linea e nelle abilità di
sprint con cambi di senso possono essere spiegati anche grazie alle modalità
con cui l’approccio ecologico dinamico propone i compiti motori: le attività
fisiche proposte con compiti situazionali, di scoperta guidata e di
esplorazione libera richiedono ai giovani praticanti di mantenere elevate
intensità di esercizio.
Questa
tipologia di ricerca, in sostanza, aumenta il numero di ripetizioni ed il
numero di tentativi messi in atto, determinando, in effetti, un incremento del
carico motorio.
Poiché
spesso si tratta di esercitazioni svolte sotto forma di gioco e di competizione,
l’intensità di questi movimenti è sempre massimale per poter raggiungere la
vittoria finale.
I risultati evidenziati nello studio inducono
a ripensare l’organizzazione della seduta e la scelta dei compiti motori nello
sport giovanile: sia per soddisfare le richieste del modello di prestazione,
sia per sollecitare meglio le capacità motorie dei giovani che si avvicinano
all’esperienza sportiva.
Tuttavia,
lo studio presenta alcuni limiti che possono costituire un ulteriore
approfondimento per future analisi: non è stato monitorato il tempo di impegno
motorio nelle due tipologie di sessioni che, insieme alla differente intensità
determinata dai due approcci metodologici (ecological vs traditional), potrebbe aver
condizionato i risultati finali.
Studi
futuri dovrebbero ampliare il campione coinvolto, rilevare e quantificare il
tempo trascorso da ciascun giovane anche durante gli impegni agonistici (gare)
in cui settimanalmente è impegnato, perché l’intensità di questi ultimi è quasi
sempre massimale e potrebbe determinare interessanti e rilevanti
condizionamenti sugli indicatori di salute monitorati in questo studio, forza e
velocità su tutti.
Un
limite ulteriore dello studio è quello di non aver rilevato gli anni di pratica
motoria e sportiva del campione osservato: questa caratteristica dei
partecipanti può influenzare la modalità con cui i singoli giovani sportivi
partecipano alle attività proposte in termine di intensità di esercizio.
La formazione
motoria dei giovani sportivi può garantire l’esperienza agonistica e,
contemporaneamente, guardare con attenzione agli indicatori di salute
riconosciuti dalla letteratura scientifica.
Esperienza
sportiva e tutela della salute possono coesistere all’interno di un modello di
formazione che si rivela capace di diversificare gli approcci metodologici.
Lo
studio condotto durante la fase agonistica riveste una forte valenza ecologica
in quanto ha permesso di ottenere informazioni utili e di rapida applicazione
nella formazione dei giovani sportivi.
L’approccio
ecologico dinamico sembra essere più efficace dei metodi tradizionali per
sollecitare le capacità motorie ritenuti indicatori di salute nei giovani
praticanti attività sportiva.
La sollecitazione
ad individuare forme originali di auto-organizzazione del movimento all’interno
di ambienti di apprendimento che inducono all’esplorazione e alla ricerca di
soluzioni motorie sembra essere utile al raggiungimento di più obiettivi
formativi, agonistici e salutistici.
Alla
luce delle conoscenze sui trend involutivi delle
capacità motorie delle nuove generazioni, questa metodologia si rivela
maggiormente funzionale anche laddove la frequenza settimanale delle attività
fisiche è limitata a tre lezioni.
Abate Daga, F., Panzolini, M., Allois, R.,
Baseggio, L., & Agostino, S. (2021). Age-Related Differences in Hamstring Flexibility in Prepubertal Soccer
Players: An Exploratory Cross-Sectional
Study. Frontiers in psychology, 12, 741756. https://doi.org/10.3389/fpsyg.2021.741756
Abate Daga, F., Baseggio, L., Gollin, M., & Beratto, L.
(2020). Game-based versus multilateral
approach: effects of a
12-week program on motor
skill acquisition and physical
fitness development in soccer school children. The Journal of sports
medicine and physical fitness, 60(9),
1185–1193. https://doi.org/10.23736/S0022-4707.20.10726-6
Altavilla, G., Aliberti, S., D’Isanto, T., & Raiola G. (2022). A comparison
between ecological-dynamic
and cognitive approach to improve
accuracy in basketball shot. Studia Sportiva, 1, 6-12. https://doi.org/10.5817/StS2022-1-1
Andersen, E., Øvreås,
S., Jørgensen, K. A., Borch-Jenssen,
J., & Moser, T. (2020). Children’s physical activity level and sedentary behaviour in Norwegian early childhood education and care: effects of a staff-led cluster-randomised
controlled trial. BMC public health, 20(1),
1651. https://doi.org/10.1186/s12889-020-09725-y
Avanzino, L., Gueugneau, N., Bisio, A., Ruggeri, P., Papaxanthis,
C. & Bove, M. (2015). Motor cortical
plasticity induced by motor learning through mental practice. Frontiers in Behavioral Neuroscience, 9,
105. https://doi.org/10.3389/fnbeh.2015.0010
Bagherian, S., & Ghasempoor,
K. (2022). A cross-sectional study of functional movement quality in school-aged children. BMC pediatrics, 22(1),
399. https://doi.org/10.1186/s12887-022-03410-2
Barba-Martín, R. A., Bores-García, D., Hortigüela-Alcalá,
D., & González-Calvo, G. (2020). The Application of the Teaching
Games for Understanding in Physical
Education. Systematic
Review of the Last Six Years. International journal of environmental research and public
health, 17(9): 3330. https://doi.org/10.3390/ijerph17093330
Bennie, A., Peralta L.,
Gibbons, S., Lubans, D., Rosenkranz, R. (2016).
Physical education teachers’ perceptions about the effectiveness and
acceptability of strategies used to increase relevance and choice for students
in physical education classes, Asia-Pacific
Journal of Teacher Education, https://doi.org/10.1080/1359866X.2016.1207059
Bergmann, F., Gray, R., Wachsmuth,
S., & Höner, O. (2021). Perceptual-Motor
and Perceptual-Cognitive Skill Acquisition
in Soccer: A Systematic Review on the Influence of Practice Design and Coaching Behavior. Frontiers
in psychology, 12, 772201. https://doi.org/10.3389/fpsyg.2021.772201
Biino, V., Pellegrini, B., Zoppirolli, C., Lanza, M., Gilli, F., Giuriato, M., &
Schena, F. (2023). Gross motor coordination
in relation to weight status: a longitudinal study in
children and pre-adolescents. Frontiers in public health, 11,
1242712. https://doi.org/10.3389/fpubh.2023.1242712
Birrento Aguiar, R. A., Giménez Egido, J. M., Palao Andrés, J.
M., & Ortega-Toro, E. (2023). Influence of Rule Manipulation on Technical-Tactical
Actions in Young Basketball Players: A Scoping
Review. Children (Basel, Switzerland), 10(2),
323. https://doi.org/10.3390/children10020323
Buszard T. On Learning to Anticipate in
Youth Sport. Sports Med. 2022;52(10),
2303-2314. https://doi.org/10.1007/s40279-022-01694
Bortoli,
L. & Robazza, C. (2016). L’insegnamento delle
abilità motorie. Sds Rivista di Cultura Sportiva Coni, 109,
24–34.
Brian, A., Getchell,
N., True, L., De Meester, A., & Stodden, D. F. (2020). Reconceptualizing
and Operationalizing Seefeldt’s
Proficiency Barrier: Applications and Future Directions. Sports medicine (Auckland, N.Z.), 50(11),
1889–1900. https://doi.org/10.1007/s40279-020-01332-6
Buszard, T., Farrow, D., & Reid, M.
(2020). Designing Junior Sport to Maximize
Potential: The Knowns, Unknowns, and Paradoxes of
Scaling Sport. Frontiers in psychology, 10, 2878. https://doi.org/10.3389/fpsyg.2019.02878
Cattuzzo, M. T., Dos
Santos Henrique, R., Ré, A. H., de Oliveira, I. S.,
Melo, B. M., de Sousa Moura, M., de Araújo, R. C.,
& Stodden, D. (2016). Motor competence and health
related physical fitness in
youth: A systematic
review. Journal of science and medicine in sport, 19(2),
123–129. https://doi.org/10.1016/j.jsams.2014.12.004
Cejudo, A., Robles-Palazón,
F. J., Ayala, F., De Ste Croix, M., Ortega-Toro, E., Santonja-Medina,
F., & Sainz de Baranda, P. (2019). Age-related differences in flexibility in soccer players 8-19 years
old. PeerJ, 7,
e6236. https://doi.org/10.7717/peerj.6236
Chow, J. Y., Meerhoff,
L. A., Choo, C. Z. Y., Button, C., & Tan, B. S. (2023). The effect of nonlinear pedagogy on the acquisition of
game skills in a territorial
game. Frontiers in psychology, 14,
1077065. https://doi.org/10.3389/fpsyg.2023.1077065
Clemente, F. M., Praça,
G. M., Aquino, R., Castillo, D., Raya-González, J., Rico-González, M., Afonso,
J., Sarmento, H., Silva, A. F., Silva, R., & Ramirez-Campillo,
R. (2023). Effects of pitch size on soccer players’ physiological, physical,
technical, and tactical responses
during small-sided games: a
meta-analytical comparison. Biology of sport, 40(1), 111–147.
https://doi.org/10.5114/biolsport.2023.110748
Colella, D.
(2019). Teaching and learning of motor
competencies. Processes and
Relations. Formazione & insegnamento, 17(3 Suppl.),
73–88. https://doi.org/10.7346/-feis-XVII-03-19_07
Colella, D., & Monacis, D. (2021). Assessing the
Evolution of Physical
Fitness in Children and Adolescents for Evidence-Based Teaching. Advances In Physical Education, 11, 183–194. https://doi.org/10.4236/ape.2021.112014
Colley, R. C., Clarke, J., Doyon, C. Y., Janssen, I., Lang, J. J., Timmons, B. W.,
&Tremblay, M. S. (2019). Trends in physical fitness among Canadian children and youth. Health Reports,
30(10), 3–13. https://doi.org/10.25318/82-003-x201901000001-eng
Davids K., Araújo
D., Vilar L., Renshaw I., Pinder
R. (2013). An ecological dynamics approach
to skill acquisition: implications
for development of talent in sport. Talent Dev. Excell., 5, 21–34.
De Miguel-Etayo,
P., Gracia-Marco, L., Ortega, F. B., Intemann, T., Foraita, R., Lissner, L., Oja,
L., Barba, G., Michels, N., Tornaritis, M., Molnár, D., Pitsiladis, Y., Ahrens, W., Moreno, L. A., & IDEFICS consortium (2014).
Physical fitness reference
standards in European children:
the IDEFICS study. International journal of obesity
(2005), 38 Suppl 2, S57–S66. https://doi.org/10.1038/ijo.2014.136
Doncaster, G., Page, R., White, P., Svenson, R., & Twist, C. (2020). Analysis of Physical Demands During Youth
Soccer Match-Play: Considerations of Sampling Method
and Epoch Length. Research quarterly for exercise and sport, 91(2), 326–334. https://doi.org/10.1080/02701367.2019.1669766
Dong, Y., Lau,
P. W. C., Dong, B., Zou, Z., Yang, Y., Wen, B., Patton, G. C. (2019). Trends in physical fitness, growth, and nutritional status of
Chinese children and adolescents: a retrospective analysis of 1·5 million students from six successive
national surveys between 1985 and 2014. The Lancet.
Child & Adolescent Health, 3(12), 871–880. https://doi.org/10.1016/S2352-4642(19)30302-5
Dorsch, T. E., Smith, A. L., Blazo, J. A., Coakley, J., Côté,
J., Wagstaff, C. R. D., Warner, S., & King, M. Q.
(2022). Toward an Integrated
Understanding of the Youth Sport System. Research quarterly for exercise and sport, 93(1), 105–119. https://doi.org/10.1080/02701367.2020.1810847
Emirzeoğlu, M., & Ülger,
Ö. (2021). The Acute Effects of Cognitive-Based Neuromuscular Training and
Game-Based Training on the Dynamic Balance and Speed
Performance of Healthy Young Soccer Players: A Randomized Controlled
Trial. Games for health journal, 10(2), 121–129. https://doi.org/10.1089/g4h.2020.0051
Evaristo, S., Moreira, C., Lopes,
L., Oliveira, A., Abreu, S., Agostinis-Sobrinho, C.,
Mota, J. (2019). Muscular fitness and cardiorespiratory fitness are associated
with health-related quality
of life: Results from labmed
physical activity study. Journal of Exercise Science and Fitness, 17(2), 55-61. https://doi.org/10.1016/j.jesf.2019.01.002
Faigenbaum, A. D., MacDonald, J. P., Carvalho,
C., & Rebullido, T. R. (2020). The pediatric inactivity triad: A triple jeopardy for modern day youth. ACSM’s Health & Fitness Journal, 24(4), 10-17.
Forrest, G., Webb, P. &
Pearson, P. (2006). Teaching games for
understanding; a model for pre service teachers.
Paper presented at ICHPERSD International Conference for Health, Physical Education,
Recreation, Sport and Dance, 1st Oceanic Congress Wellington, New Zealand, 14 October.
2006
González-Víllora,
S., Sierra-Díaz, M. J., Pastor-Vicedo, J. C., &
Contreras-Jordán, O. R. (2019). The Way to Increase the Motor and Sport Competence Among
Children: The Contextualized Sport Alphabetization Model. Frontiers
in physiology, 10, 569. https://doi.org/10.3389/fphys.2019.00569
Gouveia, É. R., Lizandra,
J., Martinho, D. V., França, C., Ihle, A., Sarmento,
H., Antunes, H., Correia, A. L., Lopes, H., & Marques, A. (2022). The
Impact of Different Pedagogical
Models on Moderate-to-Vigorous Physical
Activity in Physical Education
Classes. Children (Basel, Switzerland), 9(12),
1790. https://doi.org/10.3390/children9121790
Hristovski, R., Davids, K., & Araújo, D. (2006). Affordance-controlled
bifurcations of action patterns in martial arts. Nonlinear dynamics, psychology,
and life sciences, 10(4), 409–444.
Hulteen, R. M., Smith, J.
J., Morgan, P. J., Barnett, L. M., Hallal, P. C., Colyvas, K., & Lubans, D. R.
(2017). Global participation in sport and leisure-time physical activities:
A systematic review and meta-analysis.
Preventive Medicine, 95, 14–25. https://doi.org/10.1016/j.ypmed.2016.11.027
Krolo, A., Gilic,
B., Foretic, N., Pojskic,
H., Hammami, R., Spasic,
M., Uljevic, O., Versic,
S., & Sekulic, D. (2020). Agility
Testing in Youth Football (Soccer)Players; Evaluating
Reliability, Validity, and Correlates
of Newly Developed Testing Protocols. International journal of environmental research and public
health, 17(1), 294. https://doi.org/10.3390/ijerph17010294
Legerlotz K. (2018). The Effects
of Resistance Training on Health of Children and Adolescents With Disabilities. American
journal of lifestyle medicine, 14(4), 382–396. https://doi.org/10.1177/1559827618759640
Lex, H., Simon, M.,
Schwab, S. (2022). Insights into the application of soccer-specific
actions in established and new game forms of youth soccer. Ger J Exerc Sport Res,
52, 168–172 https://doi.org/10.1007/s12662-021-00748-0
Lipton-Inga, M., Manzanarez,
B., Vidmar, A. P., Garcia, S., Fink, C., Iverson, E., & Geffner,
M. E. (2022). Kids N Fitness Junior: Outcomes of an Evidence-Based Adapted Weight
Management Program for Children Ages Three-Seven Years. Childhood obesity
(Print), 18(1), 56–66. https://doi.org/10.1089/chi.2021.0090
Makhlouf, I., Castagna, C., Manzi, V., Laurencelle, L., Behm, D. G.,
& Chaouachi, A. (2016). Effect
of Sequencing Strength and
Endurance Training in Young Male Soccer Players. Journal of strength and conditioning research, 30(3), 841–850. https://doi.org/10.1519/JSC.0000000000001164
Mandroukas, A., Metaxas,
T. I., Michailidis, Y., Christoulas,
K., & Heller, J. (2021). Effects of soccer
training in muscular strength:
a comparative study in trained youth
soccer players and untrained boys of the same biological age. The
Journal of sports medicine and physical
fitness, 61(11), 1469–1477. https://doi.org/10.23736/S0022-4707.20.11822-X
McKinlay, B. J., Wallace, P., Dotan, R., Long, D., Tokuno, C.,
Gabriel, D. A., & Falk, B. (2018). Effects of Plyometric and Resistance
Training on Muscle Strength, Explosiveness,
and Neuromuscular Function
in Young Adolescent Soccer Players. Journal
of strength and conditioning
research, 32(11), 3039–3050. https://doi.org/10.1519/JSC.0000000000002428
Memmert D., Baker J., Bertsch
C. (2010). Play and practice in the development of
sport-specific creativity
in team ball sports. High
Abil. Stud., 21,
3–18. https://doi.org/10.1080/13598139.2010.488083
Monacis, D., Graziano, G., & Colella,
D. (2022). Motor Development in Children: Motor Abilities,
BMI and Related Factors. What mediation effects?.
Italian Journal of Educational Research, 28, 61–75. https://doi.org/10.7346/sird-012022-p61
Morgans, R., Bezuglov,
E., Orme, P., Burns, K., Rhodes, D., Babraj, J., Di
Michele, R., & Oliveira, R. F. S. (2022). The Physical
Demands of Match-Play in Academy and Senior Soccer Players from the Scottish
Premiership. Sports (Basel, Switzerland), 10(10),
150. https://doi.org/10.3390/sports10100150
Myer, G. D., Faigenbaum,
A. D., Edwards, N. M., Clark, J. F., Best, T. M., & Sallis, R. E. (2015). Sixty minutes of what? A developing brain perspective for activating children with an
integrative exercise approach. British
journal of sports medicine, 49(23),
1510–1516. https://doi.org/10.1136/bjsports-2014-093661
Myer, G. D., Jayanthi,
N., DiFiori, J. P., Faigenbaum,
A. D., Kiefer, A. W., Logerstedt, D., & Micheli,
L. J. (2016). Sports Specialization, Part II:
Alternative Solutions to Early Sport Specialization in Youth Athletes. Sports
health, 8(1), 65–73. https://doi.org/10.1177/1941738115614811
Myers, B. A., Jenkins, W. L.,
Killian, C., & Rundquist, P. (2014). Normative
data for hop tests in high school and collegiate
basketball and soccer players. International journal of sports physical therapy, 9(5),
596–603.
Nybakken, T., & Falco, C. (2022).
Activity Level and Nature of Practice and Play in Children’s
Football. International journal of environmental
research and public health, 19(8),
4598. https://doi.org/10.3390/ijerph19084598
O’Brien, W., Khodaverdi,
Z., Bolger, L., Tarantino, G., Philpott,
C., & Neville, R. D. (2022). The Assessment of Functional
Movement in Children and Adolescents:
A Systematic Review and Meta-Analysis. Sports
medicine (Auckland, N.Z.), 52(1), 37–53. https://doi.org/10.1007/s40279-021-01529-3
O’Connor, D.,
Larkin, P., & Williams, A. M. (2018). Observations
of youth football training: how
do coaches structure training sessions for player development? Journal of Sports Sciences, 36(1), 39–47. https://doi.org/10.1080/02640414.2016.1277034
Olivieri,
D. (2017). Mind-body, brain, education: A neuroscience perspective about physical education. Formazione & insegnamento, 14(1
Suppl.), 89–106. Retrieved April 5, 2024, from https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/article/view/1882
Pesce,
C. (2002). Insegnamento prescrittivo o apprendimento euristico?, SdS Rivista di Cultura Sportiva, 55, 1–18.
Pesce, C., Masci, I., Marchetti, R.,
Vazou, S., Sääkslahti, A.,
& Tomporowski, P. D. (2016). Deliberate Play and Preparation Jointly Benefit Motor
and Cognitive Development: Mediated and Moderated Effects. Frontiers in psychology, 7,
349. https://doi.org/10.3389/fpsyg.2016.00349
Pinoniemi, B. K., Tomkinson, G. R., Walch, T. J., Roemmich, J. N.,
& Fitzgerald, J. S. (2021). Temporal Trends in
the Standing Broad Jump Performance of United States Children and Adolescents. Research
quarterly for exercise and
sport, 92(1), 71–81. https://doi.org/10.1080/02701367.2019.1710446
Pizarro, D., Práxedes,
A., Travassos, B., & Moreno, A. (2020).
Development of Defensive Actions in Small-Sided and Conditioned Games With
Offensive Purposes in Futsal. Frontiers in psychology, 11,
591572. https://doi.org/10.3389/fpsyg.2020.591572
Praca, GM., Moreira,
PED., Rochael, M., Gustavo Barbosa1 and Bruno Travassos (2022). Designing facilitated task constraints for different age groups in soccer: The impact of floaters’
rules. International Journal of Sports Science & Coaching, 17(1),
46–53 https://doi.org/10.1177/17479541211017448
Ribas, J. P., Hernández-Moreno, J.,
Díaz-Díaz, R., Borges-Hernández, P. J., Ruiz-Omeñaca,
J. V., & Jaqueira, A. R. (2023). How to understand sports and traditional games and how to apply it to physical
education. On the “Goal of Game”. Frontiers in sports and
active living, 5, 1123340. https://doi.org/10.3389/fspor.2023.1123340
Ribeiro, J., Davids, K., Araújo, D., Guilherme, J., Silva, P., & Garganta, J.
(2019). Exploiting Bi-Directional
Self-Organizing Tendencies
in Team Sports: The Role of the Game Model and Tactical Principles of
Play. Frontiers in psychology, 10, 2213. https://doi.org/10.3389/fpsyg.2019.02213
Richard, V., Cairney,
J., & Woods, C. T. (2023). Holding open spaces
to explore beyond: Toward a different conceptualization of specialization
in high-performance sport. Frontiers
in psychology, 14, 1089264. https://doi.org/10.3389/fpsyg.2023.1089264
Richard, V., Holder, D., & Cairney, J. (2021). Creativity in
Motion: Examining the Creative Potential
System and Enriched Movement
Activities as a Way to Ignite It. Frontiers in psychology, 12,
690710. https://doi.org/10.3389/fpsyg.2021.690710
Roberts, S. J., Rudd, J. R., &
Reeves, M. J. (2020). Efficacy of using
non-linear pedagogy to support attacking
players’ individual learning objectives
in elite-youth football: A randomised
cross-over trial. Journal of sports sciences, 38(11-12),
1454–1464. https://doi.org/10.1080/02640414.2019.1609894
Robinson, K., Riley, N., Owen, K.,
Drew, R., Mavilidi, M. F., Hillman, C. H., Faigenbaum, A. D., Garcia-Hermoso,
A., & Lubans, D. R. (2023). Effects
of Resistance Training on Academic
Outcomes in School-Aged
Youth: A Systematic Review and Meta-Analysis. Sports
medicine (Auckland, N.Z.), 53(11), 2095–2109. https://doi.org/10.1007/s40279-023-01881-6
Roca, A., Williams, A. M., &
Ford, P. R. (2012). Developmental activities and the acquisition of superior anticipation
and decision making in soccer players. Journal
of sports sciences, 30(15),
1643–1652. https://doi.org/10.1080/02640414.2012.701761
Rudd, J. R., Pesce, C., Strafford, B. W., & Davids, K. (2020). Physical Literacy - A Journey of Individual Enrichment: An Ecological
Dynamics Rationale for Enhancing
Performance and Physical Activity in All. Frontiers in psychology, 11, 1904. https://doi.org/10.3389/fpsyg.2020.01904
Sannicandro, I.
(2023). Ecological Dynamic Approach
and Young Soccer Player Training: The Aim Is the Flexible Behavior. Advances in Physical Education, 13, 142-150. https://doi.org/10.4236/ape.2023.132013
Sannicandro, I.
(2022). From Traditional Approach
to Ecological Dynamics Approach
with the Italian Young Soccer Players. Advances in Physical Education, 12, 201-216. https://doi.org/10.4236/ape.2022.123016
Sannicandro, I., Cofano, G., D’Onofrio,
R., & Piccinno, A. (2023). Professional and Elite Young Soccer Players: Differences in Functional Movement ScreenTM Values. Physical Education and Sports: Studies and Research, 2(2), 116-125. https://doi.org/10.56003/pessr.v2i2.269
Sannicandro, I. .,
Colella, D. ., & Limone, P. . (2020). Introduction
to the sport activities and methodology of teaching motor skills through the Teaching Game for Understanding (TGfU). Formazione
& insegnamento, 18(3), 135–150. https://doi.org/10.7346/-fei-XVIII-03-20_11
Sannicandro I, Raiola G. (2021). Commentary: Development of Defensive
Actions in Small-Sided and Conditioned
Games With Offensive Purposes in Futsal. Front
Psychol, 12, 764995. https://doi.org/10.3389/fpsyg.2021.764995
Strafford, B. W., van der
Steen, P., Davids, K., & Stone, J. A. (2018). Parkour as
a Donor Sport for Athletic Development in Youth Team
Sports: Insights Through an Ecological
Dynamics Lens. Sports medicine - open, 4(1), 21. https://doi.org/10.1186/s40798-018-0132-5
Stricker, P. R., Faigenbaum,
A. D., McCambridge, T. M., & COUNCIL ON SPORTS
MEDICINE AND FITNESS (2020). Resistance Training for
Children and Adolescents. Pediatrics, 145(6),
e20201011. https://doi.org/10.1542/peds.2020-1011
Teune, B., Woods, C., Sweeting,
A., Inness, M., & Robertson, S. (2022). Evaluating the influence of a constraint manipulation on
technical, tactical and physical
athlete behaviour. PloS one, 17(12), e0278644. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0278644
Tonge, K. L., Jones, R. A., & Okely, A. D. (2021). The relationship
between educators’ and children’s physical activity and sedentary behaviour in early childhood education and care. Journal of science and medicine
in sport, 24(6), 580–584. https://doi.org/10.1016/j.jsams.2021.02.003
Vaquero-Cristóbal, R.,
Molina-Castillo, P., López-Miñarro, P. A., Albaladejo-Saura, M., & Esparza-Ros,
F. (2020). Hamstring extensibility
differences among elite adolescent and young dancers of different dance styles and non-dancers. PeerJ, 8, e9237. https://doi.org/10.7717/peerj.9237
Woods CT, McKeown
I, O’Sullivan M, Robertson S, Davids K. Theory to
Practice: Performance Preparation Models in
Contemporary High-Level Sport Guided by an Ecological Dynamics Framework. Sports Med Open. 2020;6(1), 36. https://doi.org/10.1186/s40798-020-00268-5
Zwolski, C., Quatman-Yates,
C., & Paterno, M. V. (2017). Resistance Training
in Youth: Laying the Foundation for Injury Prevention and Physical Literacy. Sports
health, 9(5), 436–443. https://doi.org/10.1177/1941738117704153