Points-Based License: Birth and Trial of an Award-Based Formative Intervention in a Vocational Training Centre in Friuli Venezia Giulia

 

Patente a punti: Nascita e sperimentazione di una pratica formativa premiale in un centro di formazione professionale del Friuli Venezia Giulia

 

Vincenzo Salerno

CURIOUS, Université de Neuchâtel (Switzerland) - vincenzo.salerno@unine.ch

https://orcid.org/0000-0002-2826-2497

 

Adriana Salvin

CIOFS FP FVG, Trieste (Italy) - adriana.salvin@ciofs.it

 

Leonardo Rigoni

Istituto Universitario Salesiano di Venezia (Holy See) - leonardo.rigoni@studenti.iusve.it

https://orcid.org/0000-0002-2222-1504

 

Andrea Mattia Marcelli

Institute of Education, American University of Central Asia, Bishkek (Kyrgyz Republic) - marcelli_a@auca.kg

https://orcid.org/0000-0002-9297-4536

 

ABSTRACT

For several years, scientific literature in the field of education and training has highlighted the opportunity to include disciplinary elements within school projects. That is, in addition to knowledge transfer and the training of technical skills. That entails a holistic approach to the individual and to their human and relational development. Hence, the need arises to provide new educational stimuli and instruments, especially for fragile youths, which experience high dropout rates. This paper illustrates the “points-based licence” mechanism, which is an assessment tool devised by CIOFS FP FVG of Trieste—a VET provider. The “licence” system arises from the need to convey students a sense of responsibility for their own actions by monitoring whether they abide by the rules or not, yet without acting exclusively as an impersonal punishment tool. That is, it is effective inasmuch as it works in parallel with well-designed student careers and the push towards self-realization.

 

La letteratura in ambito formativo e pedagogico, ormai da diversi anni, evidenzia l’opportunità di un progetto scolastico di istruzione che includa elementi educativi, oltre che la trasmissione di conoscenze e abilità tecniche, e un’attenzione globale alla persona e al suo sviluppo umano e relazionale. Emerge in tal senso la necessità di nuovi stimoli e di nuovi strumenti educativi e formativi, soprattutto in riferimento ragazzi più fragili e a rischio dispersione scolastica. Il presente articolo illustra il meccanismo della patente a punti, strumento valutativo messo in atto dal Centro di Formazione Professionale CIOFS FP FVG di Trieste. La patente a punti nasce dall’esigenza di trasmettere agli studenti il senso di responsabilità delle proprie azioni, monitorando il rispetto delle regole, senza tuttavia agire in modo esclusivamente punitivo e spersonalizzato, ma agendo parallelamente ai buoni percorsi alla spinta verso un riscatto individuale.

 

KEYWORDS

Training, Tutoring, Enhancement, Educational relationship

Formazione, Tutoraggio, Valorizzazione, Relazione educativa

 

AUTHORSHIP

Conceptualization (V. Salerno; L. Rigoni); Data curation (A. Salvin); Formal analysis (A. M. Marcelli); Investigation (V. Salerno; A. Salvin); Methodology (A. M. Marcelli); Project administration (A. Salvin); Supervision (V. Salerno); Visualization (A. M. Marcelli); Writing – original draft (V. Salerno, A. Salvin; L. Rigoni); Writing – review & editing (A. M. Marcelli; V. Salerno).

 

CONFLICTS OF INTEREST

The Authors declare no conflicts of interest. Submission by members of the editorial board was managed by an independent editor.

 


SUBMITTED

October 26, 2023

 

ACCEPTED

September 18, 2024

 

PUBLISHED

September 21, 2024


 


 

1. Introduzione

 

1.1. L’educare e la funzione normativa

 

La funzione educativa, come ricorda Mari (2003), è una forma di accompagnamento dell’Altro verso una vita segnata positivamente nelle relazioni con l’altro-da-sé – sia esso un compagno, un docente o l’ambiente nel quale si vive; è un “tirar fuori” (ex-ducere) la forma migliore dell’educando, accompagnandolo verso il suo “bene personale”, che non può che essere anche un “bene sociale”.

Tuttavia, ciò scatena una riflessione sulle norme e sul loro limite nel designare sì una prassi valevole di essere seguita, ma anche capace di circoscrivere le condizioni di libertà ed emancipazione dell’individuo. Tale è il cruccio del manager scolastico, per esempio, il quale si trova a dover cercare un equilibrio tra il valore formativo della norma e quello – per forgiare un quasi-eufemismo – conformativo. Quest’ultimo, infatti, condurrebbe a una coatta omogeneizzazione del corpo sociale, privilegiando il mezzo (cioè la norma) a scapito del fine (cioè la vita buona). Non stupisce quindi che la riflessione antropologica psicoanalitica abbia da tempo messo in luce come il limite rappresentato e agito dalla norma inneschi nell’essere umano anche il desiderio che esso venga infranto e superato: studenti e studentesse potrebbero, proprio in virtù della regola, desiderare di infrangerla perché il guadagno sul piano del proprio godimento è maggiore rispetto ad onorare il limite (Freud, 1989).

 

1.2. Introducendo la “patente a punti”

 

Facendo leva su queste riflessioni, il presente studio porta a galla una buona pratica rappresentata da uno strumento singolare: la “patente a punti”. Si tratta di un sistema messo in campo da CIOFS FP Friuli Venezia Giulia ETS, la cui équipe formativa ha deciso di accompagnare gli allievi dal quattordicesimo anno in su – anche i più “difficili” – alla piena comprensione di come il rispetto delle regole e il limite siano primariamente una forma di rispetto profondo per sé stessi e un modo per onorare i legami con gli altri (Corsi, 2020). Proprio in quest’ottica di accompagnamento educativo la “patente a punti” consente un monitoraggio (e auto-monitoraggio) del percorso scolastico e formativo: il Tutor condivide la patente a punti aggiornata di ogni ragazzo – anche ogni settimana. Assieme, si consulta una scheda che contiene nota di tutti i comportamenti adeguati e inadeguati alla “vita buona”, con un sistema di punti che può condurre a premi oppure, in caso negativo, ad attività volte alla reintegrazione dell’individuo attraverso lo svolgimento di attività prosociali. Inoltre, offrendo una sufficientemente dettagliata tipologia comportamentale, la “patente a punti” identifica immediatamente le zone di sviluppo individuale dell’allievo interessato – in un’ottica di crescente responsabilizzazione.

 

2. Metodologia

 

2.1. Ricerca ex post facto

 

Il presente studio costituisce una ricerca ex post facto ai sensi di quanto indicato da Cohen et al. (2005). Coglie a posteriori un processo formativo scevro da manipolazione da parte dei ricercatori e ha quindi valore ricostruttivo. Ciononostante, grazie all’intersezione dei dati ottenuti dall’ente formatore (Centro di Istruzione e Formazione Professionale) e a seguito del coinvolgimento del suo personale a titolo di responsabili della raccolta dati, è stato possibile evitare il problema dell’insondabilità dei “rapporti causali” che solitamente affligge questo tipo di studi (cfr. Cohen et al., 2005, p. 206) sopperendovi con informazioni di tipo storico. Data però la natura interpretativa di un approccio storicamente informato alla ricerca educativa (cfr. Marcelli, 2020), non è stato possibile ricondurre la situazione non-sperimentale a una situazione quasi-sperimentale e, pertanto, si è scelto di parlare di sperimentazione allo scopo di cogliere, contemporaneamente, sia la natura pionieristica dell’attività rilevata che la natura pseudo-sperimentale della medesima. Da quest’ultimo punto di vista, quindi – e considerando la partecipazione dei soggetti coinvolti nella sperimentazione alla redazione del presente studio ex post – tali testimonianze assumono valore autoetnografico, per il quale comunque si presume un superamento della “crisi della fiducia” postmoderna in favore di risultati intersoggettivamente accettabili (Ellis et al., 2011, p. 273).

 

2.2. Tavola delle fonti documentarie

 

Il ‘campione’, in questo specifico contesto d’indagine, è rappresentato da una serie di documenti interni forniti dall’ente formatore, riassunti nella Tabella 1. I riferimenti sono riportati in forma completa nei riferimenti bibliografici. Quando i documenti non riportavano una data al loro interno, è stata utilizzata la data di produzione del file. Verifica ex post, incrociata con le testimonianze autoetnografiche dei membri dell’ente di formazione, hanno confermato la sostanziale corrispondenza delle date così desunte con la cronologia degli eventi considerati.

 

Riferimento

Contenuto

(CIOFS FP FVG, 2017)

Verbale del 31 Agosto 2017

(CIOFS FP FVG, 2019a)

Verbale: Output Riunione Finale 2018-2019

(CIOFS FP FVG, 2019b)

Disposizione sanzioni A.F. 2019/2020

(CIOFS FP FVG, 2020a)

Disposizione premialità A.F. 2019/2020

(CIOFS FP FVG, 2020b)

Disposizioni del Progetto Formativo Individuale

(CIOFS FP FVG, 2020c)

Linee Guida: Indicazioni per i formatori

(CIOFS FP FVG, 2020d)

Prassi educative salesiane

(CIOFS FP FVG, 2021d)

Verbale del 15 Novembre 2021

(CIOFS FP FVG, 2021e)

Verbale del 22 Novembre 2021

(CIOFS FP FVG, 2022j)

Verbale del 30 Giugno 2022

(CIOFS FP FVG, 2022k)

Ordine del Giorno 26 Settembre 2022 – Consiglio dei formatori: Comitati Tecnici Scientifici/Consigli di classe Riunione famiglie

(CIOFS FP FVG, 2022l)

Ordine del Giorno 10 Ottobre 2022 – Consiglio dei formatori: Comitati Tecnici Scientifici/Consigli di classe Riunione famiglie

(CIOFS FP FVG, 2022m)

Verbale del 24 Ottobre 2022

Tabella 1. Documenti interni consultati.

 

È stato inoltre possibile acquisire le “patenti a punti” per le Classi prime del 2020‍–‍2021 e per le Classi seconde, terze e quarte del 2021‍–‍2022, come illustrato nella Tabella 2 (CIOFS FP FVG, 2021a, 2021b, 2021c, 2022a, 2022b, 2022c, 2022d, 2022e, 2022f, 2022g, 2022h, 2022i).

 

Anno

Classe

Sezione

N allievi

N Formatori

2020–2021

1

Amministrativo

20

23

Turistico

22

23

Vendite

21

24

2021–2022

2

Amministrativo

21

30

Turistico

25

30

Vendite

22

30

3

Amministrativo

15

30

Turistico

18

30

Vendite

19

30

4

Amministrativo

7

30

Turistico

7

30

Vendite

4

30

Tabella 2. Campione per il quale sono disponibili dati parzialmente tabulati.

 

La natura parziale della tabulazione non ha reso possibile formulare distinzioni di genere, in assenza di dati specifici in ragione dell’onomastica straniera degli allievi registrati. Inoltre, la disponibilità della sola classe prima per il 2020‍–‍2021 non ha reso possibile uno studio longitudinale autentico, limitando il tracciamento delle traiettorie evolutive limitatamente agli allievi delle classi prime che successivamente si ritrovano come classi seconde dell’anno formativo successivo.

 

3. Risultati

 

3.1. Storia della sperimentazione

 

A fine Agosto 2017, la riunione dei tutor evidenziava la necessità di introdurre quarti d’ora di recupero a beneficio dei giovani assistiti, associando a tali recuperi la pulizia delle aule e la verifica dello spegnimento dei terminali utilizzati per la didattica (CIOFS FP FVG, 2017). Si menzionava quindi la “patente a punti”, determinando che coloro che non avevano ottenuto “la sufficienza” sarebbero stati destinati a “lavori ‘socialmente utili’” in luogo della gita programmata al parco divertimenti; tale iniziativa era altresì associata alla proposta di un corso di formazione (“CDF”) allo scopo di consentire il pieno recupero (CIOFS FP FVG, 2017).

Due anni scolastici dopo, a Luglio 2019, riemerge nella documentazione consultata la nozione di “patente a punti”, ormai definita con le seguenti caratteristiche (CIOFS FP FVG, 2019a):

 

·       “Uno strumento di monitoraggio premiante”;

·       Uno strumento da utilizzare costantemente;

·       Uno strumento destinato a tutti (da intendersi: i tutor come compilatori, i giovani assistiti come destinatari);

·       Uno strumento che richiede l’inserimento di note comportamentali dettagliate;

·       Uno strumento che unisce le informazioni comportamentali a note di presenza/assenza;

·       Uno strumento che, nella sua dimensione sanzionatoria, deve riportare i dettagli necessari allo scopo di consentirne l’esecuzione a coloro che subentrano nel turno pomeridiano.

 

La restante parte della riunione di Luglio 2019 determinava altresì un “progetto formativo” di natura premiale, orientato alla “crescita personale”, al “talento” in chiave prosociale e all’allineamento verticale del curricolo (CIOFS FP FVG, 2019a, cfr. anche 2020b). Sanciva, infine, che l’utilizzo della cosiddetta “patente a punti” avrebbe dovuto diventare universale, nel contesto dell’ente di formazione, nell’anno scolastico a seguire – cioè 2019‍–‍2020 – con obiettivo formativo quello della “responsabilità individuale” e di un “utilizzo responsabile delle risorse in dotazione” (CIOFS FP FVG, 2019a).

Nemmeno due mesi dopo, cioè a inizio Settembre 2019, ulteriori disposizioni dell’ente formatore decretavano le modalità di applicazione delle sanzioni “gravi”, cioè (CIOFS FP FVG, 2019b):

 

·       Grave è la mancata consegna del cellulare nei momenti prestabiliti;

·       Grave è ciò che comporta l’azzeramento della “patente a punti”;

·       Si lascia spazio alla valutazione di altre gravi mancanze, incluso il “quarto ritardo”;

·       L’applicazione delle sanzioni avrà luogo nei pomeriggi, ma con un massimo di due allievi per pomeriggio;

·       La limitazione di cui sopra determina la necessità, per l’équipe, di programmare le sanzioni pomeridiane;

·       L’équipe presente nel pomeriggio è corredata dalla presenza di un membro del personale amministrativo per quattro giorni alla settimana;

·       La natura delle sanzioni è:

o   Un’ora pomeridiana dedicata al recupero scolastico

o   Un’ora pomeridiana dedicata al recupero delle attività pratiche

 

Si evince quindi che, a titolo d’esempio, nella fascia oraria 15:00‍–‍17:00 il giovane assistito soggetto a “sanzione” dovrà prestarsi ad attività formative addizionali (60 minuti), seguite da attività prosociali come il riordino della camera o di alcuni spazi comuni (60 minuti).

Al documento sopraccitato segue, l’anno successivo (2020), il documento che determina la natura delle premialità (CIOFS FP FVG, 2020a). Il documento svela l’esistenza di due tipi di premi:

 

·       Premio individuale, direttamente collegato al punteggio rimanente nella patente a punti. Prevede la partecipazione a una gita presso un noto parco divertimenti del Nord-Est italiano.

·       Premio collettivo, collegato invece al raggiungimento degli obiettivi dei progetti formativi da parte dei membri di una certa classe. Il premio è, a sua volta, diviso in due parti:

o   Organizzazione di un rinfresco a base di carboidrati (“pizzette”, “caramelle”) in corrispondenza della consegna delle pagelle di metà anno (primo quadrimestre);

o   Organizzazione di una gita presso il capoluogo di Regione, da svolgersi nel Settembre immediatamente successivo alla consegna delle pagelle di fine anno – cioè quelle estive.

 

Sempre nel 2020, a Novembre, emerge un documento interno più articolato, di cinque pagine, contenente le Linee Guida ovvero Indicazioni per i formatori (CIOFS FP FVG, 2020c). Esso, in sintesi, ribadisce la natura educativa della “patente a punti”, a scapito di quella punitiva. Ne ridefinisce gli obiettivi:

 

·       Educazione “al rispetto delle regole in generale” (CIOFS FP FVG, 2020c, p. 1);

·       Educazione “al rispetto […] del regolamento del Centro” (CIOFS FP FVG, 2020c, p. 1);

·       Sostegno all’allievo “nel raggiungimento degli obiettivi comportamentali” (CIOFS FP FVG, 2020c, p. 1);

·       Sviluppo della “capacità[, da parte] dell’allievo di assumere degli atteggiamenti consoni all’ambiente operativo in cui è inserito”, con particolare attenzione al “contesto professionale” (CIOFS FP FVG, 2020c, p. 1);

 

Ciò stabilito, il documento collega la misurazione dello “stile professionale” con la “patente a punti”, paventando però anche “l’allontanamento definitivo […] dal corso” in caso di azzeramento, unitamente al diniego di “ammissione automatica all’esame” (CIOFS FP FVG, 2020c, p. 1). Ciò è indipendente dal profitto dell’allievo nelle singole discipline e quindi costituisce la patente a punti come condizione necessaria per l’accesso all’esame finale e, per converso, ritenendo il profitto scolastico tout court non sufficiente alla medesima ammissione (CIOFS FP FVG, 2020c, p. 1). Ciò è ulteriormente corroborato dall’esistenza di una “Tabella Provvedimenti Disciplinari” già presente nel Regolamento dell’ente formatore (CIOFS FP FVG, 2020c, p. 1).

Le Linee guida del 2020 hanno anche il merito di indicare precise modalità operative. Il repsonsabile principale del procedimento, inclusa l’annotazione della mancanza, è la figura del “Tutor”, che opera su un “quaderno” (uno per allievo) soggetto a verifica periodica. Sempre il “Tutor” ha il compito di “condivide[re] con l’allievo la situazione” a cadenza settimanale e con la sua famiglia a cadenza mensile (CIOFS FP FVG, 2020c, p. 1). A metà anno e a fine anno viene formulato il “voto dello stile professionale”, che interseca il punteggio della “patente” con quello del “Progetto Formativo”; in tali casi di rilievo, i colloqui avvengono alla presenza di due formatori (CIOFS FP FVG, 2020c, p. 1). Segue una tabulazione dei responsabili delle sanzioni in base al tipo – ciascuna ricondotta a una specifica voce del Regolamento pre-esistente. La Tabella 3 fornisce una rielaborazione di questi dati, in forma sintetica.

 

Responsabile della sanzione

Chiunque ravvisi l’infrazione

Tutor

Formatore

Perdita automatica

(1 punto per infrazione, eccetto la “bestemmia”, che ammonta a 5 punti)

Abbigliamento non consono

Assenze

Mancanza materiale scolastico

Bestemmia*

Ingressi posticipati in assenza di certificato medico o giustificazione dei genitori

 

Consumazione di cibi e bevande in aula

Uscite anticipate in assenza di certificato medico o giustificazione dei genitori

 

Fumare

 

 

Utilizzo di cellulari, dispositivi di riproduzione audio in aula

 

 

Violazioni “in forma lieve”, che comportano la perdita di un punto ogni tre segnalazioni

Comportamento scorretto (disturbo della lezione, uso non autorizzato delle risorse)

Assenze non giustificate

 

Linguaggio volgare

Mancata partecipazione alle attività

 

Recidività di violazioni regolamentate

Ritardo inferiore ai 20 minuti

 

Ribellione o evitamento del lavoro

Uscita non autorizzata dall’aula

 

Violazioni gravi

(da 2 a 5 punti, a seguito di valutazione)

 

Atti violenti

 

 

Danneggiamento arredi e attrezzature

 

 

Disordine del materiale personale

 

Tabella 3. Voci di perdita dei punti ordinate per figura responsabile della sanzione. Gli elenchi sono ritenuti non esaustivi (CIOFS FP FVG, 2020c, pp. 2–3).

 

In caso di azzeramento della “patente”, le Linee guida prevedono la sospensione dell’allievo, in affido ai genitori (cioè a casa) oppure destinato a lavori e compiti di recupero in un regime di stretta sorveglianza, che prevede la consegna del cellulare e il monitoraggio continuo da parte del tutor, che stabilisce le pause di lavoro (CIOFS FP FVG, 2020c, p. 3).

I punti, tuttavia, non si perdono solamente, ma si possono anche guadagnare nei seguenti casi

 

·       Comunicazioni puntuali (es.: avvisare telefonicamente di un’imminente assenza) (CIOFS FP FVG, 2020c, p. 3);

·       Attiva partecipazione alle lezioni, collaborazione con i pari (CIOFS FP FVG, 2020c, p. 3);

·       Partecipazione ad attività extrascolastiche (CIOFS FP FVG, 2020c, p. 3);

·       Segnalazioni positive maggiori, a seguito di “azioni che mettono in luce atteggiamenti propositivi come impegno nell’affrontare situazioni di criticità, affidabilità e collaborazione” (CIOFS FP FVG, 2020c, p. 4);

·       Guadagno di punti proporzionale alla valutazione ottenuta nello stage [internship] (CIOFS FP FVG, 2020c, p. 4).

 

Al Tutor è inoltre data discrezionalità nel variare il punteggio dell’allievo, ma solo “allo scopo di garantire uniformità d’azione e obiettività”, a condizione, inoltre, che tale azione sia condivisa con l’équipe a approvata dalla medesima (CIOFS FP FVG, 2020c, p. 4).

A metà e a conclusione del percorso della “patente a punti”, le Linee Guida traducono il punteggio in essere in un “voto” (in ottavi) che ha lo scopo di valutare lo “stile professionale” dell’allievo e che, come tale, si integra nella “scheda annuale di valutazione delle competenze” (CIOFS FP FVG, 2020c, pp. 4–5). La Figura 1 rappresenta graficamente la corrispondenza tra il punteggio della “patente” e il “voto”.

 

Figura 1. Visualizzazione della corrispondenza tra punteggi nella “patente a punti” e valutazione dello “stile professionale”. Rosso: voto 5. Arancione: voto 6. Verde chiaro: voto 7. Verde scuro: voto 8. Si noti che anche se il voto è espresso in ottavi, si utilizzano solo i numeri dal 5 all’8, suddividendo la gamma in quattro parti (elaborazione grafica di GPT-4 su prompt degli Autori; cfr. CIOFS FP FVG, 2020c, pp. 4–5).

 

Contemporaneamente alle Linee guida, cioè sempre a Novembre 2020, compare anche un documento interno intitolato Prassi educative salesiane, che collega l’utilizzo della patente a punti con la tradizione salesiana che informa le azioni e gli Statuti dell’ente formatore di riferimento. L’idea fondante di tale documento è che, essendo la “patente a punti” collegata a “ricadute sull’azione educativa giornaliera” e a “prassi educative”, essa rende i suoi utilizzatori dei portatori del “carisma salesiano”; si identifica, inoltre, nei “soggetti” delle “prassi educative” i “docenti/formatori” e il “personale non docente” (CIOFS FP FVG, 2020d). Il documento procede quindi a tipologizzare quattro aree di riferimento, associando a ciascuna di esse vari presupposti, che il presente studio ripropone nella Tabella 4.

 

Area

Presupposto

Ambiente educativo

Creare insieme ai ragazzi un ambiente basato sull’accoglienza, sul rispetto dell’individualità, sul confronto, sulla condivisione, sull’aiuto reciproco e sulla fiducia

Favorire la crescita di ogni singolo ragazzo, aiutandolo ad integrarsi nel gruppo classe e promuovendo la creazione di amicizie costruttive e funzionali ad una relazionalità solidale

Relazioni

Fondare le relazioni sul rispetto reciproco, sulla fiducia e sulla condivisione

Avere a cuore se stessi per essere nelle condizioni di stabilire rapporti equilibrati

Personalizzare e rinnovare costantemente ogni rapporto, ammettendo i propri errori e impegnandosi per superarli e per ricominciare

Cura della persona

Accogliere ognuno nella sua totalità e nel punto nella situazione di partenza in cui si trova, valorizzando i punti di forza e favorendo un percorso di crescita personale e professionale

Essere consapevoli che in ogni percorso ci sono momenti di crescita, così come momenti di sconfitta e che in questi momenti è importante ripartire senza cedere alla disperazione

Orizzonti

Coltivare la consapevolezza che non lavoriamo solo per l’oggi, ma che abbiamo un obiettivo: costruire un futuro insieme a chi abbiamo davanti a noi, facendo in modo che chi entra nel Centro esca portando con sé qualcosa di più

Prendere seriamente in considerazione che la variabile tempo è personale, non è determinabile e potrebbe non avere riscontri nell’immediato, ma che tuttavia è valutabile in tutte le sue fasi

Credere che la nostra vita e il nostro lavoro, ha un POI... Possiamo essere scettici ma per Don Bosco e per Madre Mazzarello l’eternità è una certezza

Tabella 4. Presupposti della prassi educativa salesiana connessa alla patente a punti (CIOFS FP FVG, 2020d)

 

A un ulteriore anno di distanza, cioè il 15 Novembre 2021, una serie di verbali interni attesta gli sviluppi del sistema. In particolare, si osserva un non sempre pieno utilizzo degli strumenti (CIOFS FP FVG, 2021d). Segue, a pochi giorni di distanza (22 Novembre 2021) una riunione che riporta testimonianze dirette sulla patente a punti. Ecco uno scambio che evidenzia il dibattito sulla necessità di moderazione e, allo stesso tempo, omogeneizzazione nella sottrazione dei punti:

 

Direttore: ‘Si ricorda l’importanza della patente a punti come strumento di monitoraggio educativo. Patente a punti – si arriva a zero: si scrive “fuori dall’aula” per tre giorni’.

Tutor 1: ‘Applichiamo tutti le regole ogni giorno per la patente a punti? Per esempio, mancanza materiale’.

Tutor 2: ‘Lo strumento va applicato una volta (-1 mancanza materiale per un giorno)’.

Tutor 3: ‘Monitoraggio – non massacro. Devono sapere che tutto noi teniamo il regolamento’.

Tutor 4: ‘Non si va allo scontro se uno non ha la penna. Non si deve dire per forza quando si toglie un punto’.

Direttore: ‘Riconoscere un sistema dello strumento univoco – patente a punti uguale per tutti’.” (CIOFS FP FVG, 2021e, pp. 1–2).

 

Il dibattito evidenzia una volontà non punitiva, ma orientata a un’applicazione uniforme del regolamento e a ottenere un senso di autorità distribuita presso l’intera équipe tutor/formatori.

La riunione del 30 Giugno 2022 sottolinea l’importanza dell’allineamento tra le tre dimensioni educative di riferimento del contesto formativo: “comportamento”, “attività di stage” e “attività in aula”, con la proposta addizionale di fornire all’allievo a rischio sospensione una scadenza per recuperare – unitamente, però, alla necessità di collegare la patente a punti con la possibile bocciatura (CIOFS FP FVG, 2022j, p. 2). Per quel che riguarda invece la dimensione formativa, si riconosce la necessità di condividere dei “casi” allo scopo di allineare i parametri evitando “personalismi” (CIOFS FP FVG, 2022j, p. 3). All’esigenza formativa si dà seguito, poiché la “patente a punti” figura negli Ordini del Giorno per la formazione di Settembre e Ottobre 2022 (CIOFS FP FVG, 2022k, 2022l). A conclusione del periodo di riferimento non risultano ulteriori discussioni sulla modalità di utilizzo dello strumento (cfr. CIOFS FP FVG, 2022m).

 

3.2. Impatto della patente a punti

 

Come anticipato nella sezione metodologica, non è possibile ricostruire ex post facto un autentico studio longitudinale. Tuttavia, è possibile, sulla base dei dati ottenuti, formulare il quadro della “classe tipo” (Tabella 5), seguendo le traiettorie degli allievi i cui riferimenti sono presenti in entrambi gli anni (2020‍–‍2021 e 2021‍–‍2022).

 

Allievo

Punteggio finale 2020‍–‍2021

Punteggio finale 2021‍–‍2022

Scarto aumenta?

1

39

33.3

No

2

52

53

3

50

46.7

No

4

40

46.3

5

40

59.3

6

35

17.7

No

7

31

32.7

8

41

43.3

9

22

15.7

No

10

32

35.7

11

39

35.7

No

12

41

Dropout

N/A

13

16

Dropout

N/A

14

28

Dropout

N/A

15

20

Dropout

N/A

16

31

Dropout

N/A

17

47

Dropout

N/A

18

27

Dropout

N/A

19

26

Dropout

N/A

20

18

Dropout

N/A

Tabella 5. Risultati della classe tipo nello scarto temporale di un anno scolastico. Il punteggio base si resetta ogni anno ed è sempre pari a 20.

 

Considerando i confronti accoppiati, il parametro t, pari a 0.118, unitamente a p = 0.91, suggerisce che il quanto avvenuto per il soggetto nel primo anno di “patente a punti” non influenza quanto avviene nel secondo. Considerando il dropout come equivalente a 0, il test parametrico sarebbe significativo in sfavore della “patente a punti”. Tuttavia, è noto che il dropout non è causato dalle misure disciplinari adottate dall’ente formatore, bensì all’elevatissimo livello di attrito tipico dei centri di formazione professionale che lavorano anche con Minori Stranieri Non Accompagnati – ed è questo il caso dell’ente di formazione in esame (CIMCS, 2019, pp. 17–19).

 

4. Discussione

 

4.1. L’organizzazione cresce

 

Dal punto di vista storico, si evidenziano almeno tre fasi nell’evoluzione dello strumento in esame:

 

·       Fase pionieristica (2017‍–‍2019), in cui lo strumento è adottato, ma non pienamente sviluppato.

·       Fase della formalizzazione (2019‍–‍2021), in cui si raffinano le procedure connesse all’utilizzo dello strumento.

·       Fase del consolidamento (2021‍–), quando ormai la natura o meno dello strumento non è più oggetto di discussione diretta e, anzi, si rileva un principio di attività formativa sistematica riguardante il suo utilizzo.

 

Al di là di questa tripartizione, che evidenzia soprattutto una direttrice di sviluppo organizzativo, che culmina con il pieno accomodamento dello strumento nella prassi formativa, si osserva una differenza tra prassi e opportunità di sviluppo offerte dalla patente a punti.

 

4.2. I valori di Tutor e Formatori fanno la differenza

 

Infatti, nonostante l’intenzione originaria fosse essenzialmente formativa, uno strumento di carattere premiale espone sempre al rischio di trasformare il contesto formativo in un contesto punitivo. Ma così non è stato, principalmente in conseguenza dei valori cui hanno aderito Formatori e Tutor, evidenziabili nei dibattiti a verbale. Ciò è corroborato dai valori relativi agli studenti dei quali è stato possibile seguire la traiettoria educativa in chiave parzialmente longitudinale. Infatti, solo 2 studenti su 20 (10%) hanno visto, nell’arco complessivo dell’anno scolastico, decrescere il punteggio della propria patente. Non sussiste, inoltre, correlazione tra il punteggio di patente e la dispersione – infatti, essendo il 90% dei punteggi considerati uguali o superiori a 20 alla fine dell’anno, con una media di 33,75, risulta impossibile collegare il punteggio a eventuali scelte di abbandono dell’ente formatore da parte di Minori Stranieri con progetti di vita non compatibili con la permanenza nella provincia dell’ente formatore.

In altre parole, proprio poiché gli educatori hanno scelto di approcciarsi in chiave premiale allo strumento e lo hanno fatto allo scopo di modulare il comportamento esemplare dell’allievo, esso non si è configurato come dispositivo punitivo, bensì come elemento motivante. In tale senso, la “patente a punti” assume la qualità di “pratica”, cioè di attività ripetuta secondo regole e ruoli, adottata in modo condiviso all’interno di una comunità al fine di raggiungere uno scopo che essa individua come buono. Facendo quindi riferimento a modelli di eccellenza, i quali non soltanto esprimono a livelli elevati la pratica, ma ne diventano incarnazione, cioè definitori della pratica stessa (MacIntyre, 2007), la patente a punti propone dei modi di stare a scuola (e al Mondo) che si caratterizzano per il rispetto di sé e degli altri. Ciò sprona l’allievo nel suo percorso formativo e, poiché la formazione lascia tracce indelebili nell’individuo, si configura come un’educazione alle virtù:

 

“Parlare oggi di virtù significa interrogarsi con forza sul significato antropologico dell’eccellenza umana. In prospettiva pedagogica, quest’invito si fa sempre più urgente, poiché si confronta apertamente con alcuni snodi educativi fondamentali per la crescita come la formazione del carattere, il valore della testimonianza e il senso della vita buona per l’uomo. La virtù, perciò, non si esaurisce nel possesso di particolari abilità o specifiche competenze, ma vivifica l’incontro, sempre imprevedibile, fra educatore ed educando” (Balduzzi, 2015, p. v).

 

Ed è proprio il rapporto con un Formatore o con il Tutor – e la loro mediazione costante tra strumento e allievo – a permettere che il “modello d’eccellenza” che la pratica schiude possa essere proposto dall’équipe formativa e desiderato dai ragazzi senza diventare opprimente. Nella relazione significativa con l’adulto, la patente a punti non presidia semplicemente degli atteggiamenti regolati da norme, ma è ricca di significati e sensi che il formatore ha il compito di trasmettere all’allievo. È solo la vicinanza con un adulto significativo che permette agli studenti di scorgere quanto sia più promettente una vita in cui si onorano i legami rispetto ad una in cui essi vengono continuamente feriti in nome di un narcisistico tornaconto. È in questo modo, proponendo pratiche formative in grado di rigenerare e prendersi cura del legame sociale, che è anche quello che si può vivere all’interno della scuola, che si potranno educare cittadini, prima ancora che studenti, in grado di stare nel mondo secondo una logica non competitiva ma cooperativa e solidale, basata sulla fiducia e non sulla paura dell’altro, fondamento anche di un contesto civile ed economico più equo (Pulcini, 2009).

 

4.3. Dalla dimensione prassica a quella ermeneutica

 

Lo strumento della patente a punti, inoltre, consente di individuare due livelli di senso:

 

1.     Il primo livello è costituito dalla giustizia, che porta con sé un riferimento importante alla virtù del rispetto: in particolare, il rispetto delle regole, che è la virtù dell’uomo giusto. È il rispetto inteso come riconoscimento dell’Altro o di qualcos’altro fuori di me, che mi impegno a seguire per garantire un livello di equilibrio e di giustizia per tutti (Ricœur, 2005)

2.     Il secondo livello è invece costituito dalla gratuità. In particolare, questo secondo livello risulta alquanto promettente, poiché la speranza educativa è quella che, all’interno di una pratica, l’allievo scopra un bene non solo per sé, ma anche per gli altri: attraverso le attività di volontariato e di recupero, il formatore può suggerire un criterio valoriale di generosità, arricchendo così quell’azione perché il ragazzo possa viverla come dono di sé (Bellingreri, 2013).

 

Quanto sopra dimostra che una stessa pratica formativa può essere spiegata e vissuta con livelli diversi di profondità e ciò dipende in modo determinante dal Formatore e della relazione che si è instaurata con il ragazzo, dal modo in cui egli (l’adulto) media e testimonia i significati all’altro (l’allievo) (Bertolini & Caronia, 2017). Nel passare del tempo assieme, nel farsi prossimo e stare con il ‘ragazzo’ durante il “recupero punti”, il formatore dimostra con forza che la patente a punti non è solo uno strumento formativo che si esaurisce con la scuola, ma racchiude in sé una promessa di vita bella. E il formatore onora la promessa nel momento in cui indica al ragazzo quali sono le condizioni con le quali lui stesso ha riconosciuto che la vita è buona e bella. Il formatore stesso è “testimone” in prima persona di queste condizioni. Per quanto imperfettamente lui stesso riesca a farle sue, nella propria vita, “ci crede” profondamente, cioè vi si radica e cerca di viverle (Tramma, 2003).

Questa mediazione di significati positivi avviene tramite lo strumento fondamentale del dialogo educativo, che è la forma ordinaria tramite la quale formatore e allievo riprendono in mano il senso che viene attribuito ai gesti e alle parole. La consapevolezza dell’opportunità che il dialogo e la vicinanza offrono all’interno della scuola intesa come comunità di crescita e apprendimento – cioè la possibilità di riprendere continuamente, e in maniera forte, il senso di ciò che si fa – getta le basi per un lavoro personale di soggettivazione dell’esperienza, di ripresa responsabile della propria storia di vita, del senso che gesti, reazioni e parole hanno per l’allievo, utile per orientarsi nella realtà e progettarsi nel futuro (Boschi, 2023).

 

5. Conclusione

 

Come l’esperienza descritta in questo lavoro dimostra, la patente a punti, da sola, è solamente uno strumento sanzionatorio. È la relazione significativa con un adulto credibile ad essere fondamentale perché questo strumento risulti essere effettivamente formativo. Di fronte ad allievi senza motivazione, più pronti a lasciare ogni cosa che a fare uno sforzo per poter cambiare, la patente a punti serve a dire all’adolescente che ha sbagliato. Ma gli comunica anche che può rimettersi in carreggiata, che una vita bella e ricca di significato non gli è preclusa. E che non è il solo a credere in questa possibilità, ma tutto il sistema formativo lo sprona a farlo, tutta la comunità scolastica lo accompagna in questa difficile avventura che è il diventare adulti.

 

Riferimenti bibliografici

 

Balduzzi, E. (2015). La pedagogia alla prova della virtù: Emozioni, empatia e perdono nella pratica educativa. Vita e Pensiero.

Bellingreri, A. (2013). Essere-l’amato: Dono e gratitudine dell’essere. Le nuove frontiere della scuola, 31(1), 22–27.

Bertolini, P., & Caronia, L. (2017). Ragazzi difficili: Pedagogia interpretativa e linee di intervento. FrancoAngeli.

Boschi, C. (2023). La narrazione del sè nella prassi educativa. Formazione & insegnamento, 21(1), 38–44. https://doi.org/10.7346/-fei-XXI-01-23_06

CIMCS. (2019). Report sulla dispersione scolastica. Università di Trieste. https://www.regione.fvg.it/rafvg/export/sites/default/RAFVG/cultura-sport/immigrazione/FOGLIA8/allegati/CIMCS_Report_Dispersione_Scolastica_ott2019.pdf

CIOFS FP FVG. (2017, August 31). Verbale del 31 Agosto 2017. CIOFS FP Friuli Venezia Giulia.

CIOFS FP FVG. (2019a, July 4). Verbale del 4 Luglio 2019: Output Riunione Finale 2018-2019. CIOFS FP Friuli Venezia Giulia.

CIOFS FP FVG. (2019b, September 9). Disposizione sanzioni A.F. 2019/2020. CIOFS FP Friuli Venezia Giulia.

CIOFS FP FVG. (2020a, November 16). Disposizione premialità A.F. 2019/2020. CIOFS FP Friuli Venezia Giulia.

CIOFS FP FVG. (2020b, November 16). Disposizioni del Progetto Formativo Individuale.

CIOFS FP FVG. (2020c, November 16). Linee Guida: Indicazioni per i formatori. CIOFS FP Friuli Venezia Giulia.

CIOFS FP FVG. (2020d, November 16). Prassi educative salesiane. CIOFS FP Friuli Venezia Giulia.

CIOFS FP FVG. (2021a). Classe 1 Amministrativo—Anno Formativo 2020/2021 (2020-2021_1_AMM) [Excel Spreadsheet (XLSX)]. CIOFS FP FVG Private Archive.

CIOFS FP FVG. (2021b). Classe 1 Turistico—Anno Formativo 2020/2021 (2020-2021_1_TUR) [Excel Spreadsheet (XLSX)]. CIOFS FP FVG Private Archive.

CIOFS FP FVG. (2021c). Classe 1 Vendite—Anno Formativo 2020/2021 (2020-2021_1_VEN) [Excel Spreadsheet (XLSX)]. CIOFS FP FVG Private Archive.

CIOFS FP FVG. (2021d, November 15). Verbale del 15 Novembre 2021. CIOFS FP Friuli Venezia Giulia.

CIOFS FP FVG. (2021e, November 22). Verbale del 22 Novembre 2021. CIOFS FP Friuli Venezia Giulia.

CIOFS FP FVG. (2022a). Classe 2 Amministrativo—Anno Formativo 2021/2022 (2021-2022_2_AMM) [Excel Spreadsheet (XLSX)]. CIOFS FP FVG Private Archive.

CIOFS FP FVG. (2022b). Classe 2 Turistico—Anno Formativo 2021/2022 (2021-2022_2_TUR) [Excel Spreadsheet (XLSX)]. CIOFS FP FVG Private Archive.

CIOFS FP FVG. (2022c). Classe 2 Vendite—Anno Formativo 2021/2022 (2021-2022_2_VEN) [Excel Spreadsheet (XLSX)]. CIOFS FP FVG Private Archive.

CIOFS FP FVG. (2022d). Classe 3 Amministrativo—Anno Formativo 2021/2022 (2021-2022_3_AMM) [Excel Spreadsheet (XLSX)]. CIOFS FP FVG Private Archive.

CIOFS FP FVG. (2022e). Classe 3 Turistico—Anno Formativo 2021/2022 (2021-2022_3_TUR) [Excel Spreadsheet (XLSX)]. CIOFS FP FVG Private Archive.

CIOFS FP FVG. (2022f). Classe 3 Vendite—Anno Formativo 2021/2022 (2021-2022_2_VEN) [Excel Spreadsheet (XLSX)]. CIOFS FP FVG Private Archive.

CIOFS FP FVG. (2022g). Classe 4 Amministrativo—Anno Formativo 2021/2022 (2021-2022_4_AMM) [Excel Spreadsheet (XLSX)]. CIOFS FP FVG Private Archive.

CIOFS FP FVG. (2022h). Classe 4 Turistico—Anno Formativo 2021/2022 (2021-2022_4_TUR) [Excel Spreadsheet (XLSX)]. CIOFS FP FVG Private Archive.

CIOFS FP FVG. (2022i). Classe 4 Vendite—Anno Formativo 2021/2022 (2021-2022_4_VEN) [Excel Spreadsheet (XLSX)]. CIOFS FP FVG Private Archive.

CIOFS FP FVG. (2022j, June 30). Verbale del 30 Giugno 2022. CIOFS FP Friuli Venezia Giulia.

CIOFS FP FVG. (2022k, September 26). Ordine del Giorno 26 Settembre 2022—Consiglio dei formatori: Comitati Tecnici Scientifici/Consigli di classe Riunione famiglie. CIOFS FP Friuli Venezia Giulia.

CIOFS FP FVG. (2022l, October 10). Ordine del Giorno 10 Ottobre 2022—Consiglio dei formatori: Comitati Tecnici Scientifici/Consigli di classe Riunione famiglie. CIOFS FP Friuli Venezia Giulia.

CIOFS FP FVG. (2022m, October 24). Verbale del 24 Ottobre 2022. CIOFS FP Friuli Venezia Giulia.

Cohen, L., Manion, L., Morrison, K., & Morrison, K. R. B. (2005). Research methods in education (5. ed., reprint). Routledge Falmer.

Ellis, C., Adams, T. E., & Bochner, A. P. (2011). Autoethnography: An Overview. Conventions and Institutions from a Historical Perspective / Konventionen Und Institutionen in Historischer Perspektive, 2011, 273–290. https://www.jstor.org/stable/23032294

MacIntyre, A. C. (2007). Dopo la Virtù. Armando.

Marcelli, A. M. (2020). Greater Humanities for Education. Formazione & Insegnamento, 18(1), 144–156. https://doi.org/10.7346/-fei-XVIII-01-20_13

Pulcini, E. (2009). La cura del mondo: Paura e responsabilità in età globale. Bollati Boringhieri.

Ricœur, P. (2005). Il giusto. Effettà.

Tramma, S. (2003). L’educatore imperfetto: Senso e complessità del lavoro educativo. Carocci.