Proactive school and motricity: Key elements for children’s health and psychophysical well-being
Scuola proattiva e motricità: Elementi chiave per la
salute e il benessere psicofisico dei bambini
Gaetano Raiola
Università degli
studi di Salerno, Italia – graiola@unisa.it
https://orcid.org/0000-0002-7659-1674
Raffaele Scurati
Università degli
studi di Milano, Italia – raffaele.scurati@unimi.it
https://orcid.org/0000-0003-3247-1977
Pietro Luigi
Invernizzi
Università degli
studi di Milano, Italia – pietro.invernizzi1@unimi.it
https://orcid.org/0000-0002-1376-1613
ABSTRACT
The new legal framework of the
primary school provides two hours of compulsory physical education teaching
from master’s degree specialists in physical education in addition to the PE
hours taught by a master’s degree generalist in primary education sciences. The
present research aims to analyze critical issues concerning the legislative
transition from the current law system to the next. The research investigates
how the school community can incorporate educational-didactic and
managerial-administrative measures in dedicated platforms for rules
application. The results will determine the good practice models to be offered
to the primary school education system as an inventory of good teaching
practices helpful for teachers, managers, and family members. The overall
scientific evidence will also flow into a final document to enhance the
construction of teaching plans for the disciplines regarding the methods and
didactics of motor and sports activities in light of legislative innovations
(Legislative Decree no. 36/2021).
Il nuovo quadro ordinamentale della scuola primaria
prevede due ore di educazione motoria da parte di un docente specialista
laureato magistrale di scienze motorie in aggiunta alle ore di educazione
fisica insegnate dal generalista laureato magistrale in scienze della
formazione primaria. Questa normativa produce diverse criticità nei processi
educativo-didattici e una differente organizzazione didattica. L’obiettivo
della ricerca è analizzare le criticità nel passaggio dal vigente ordinamento a
quello prossimo e le modalità di messa a sistema. I risultati permetteranno la
costruzione di modelli didattico-metodologici flessibili ed
adattabili da offrire al sistema istruzione della scuola primaria come
inventario di buone pratiche d’insegnamento per una piattaforma telematica di
servizio utile a tutti gli attori: docenti, dirigenti, familiari. Le evidenze scientifiche
confluiranno anche in un documento finale per la costruzione di piani di
insegnamento disciplinari alla luce del decreto legislativo 36/2021 per le
professioni di chinesiologo e manager sportivo.
KEYWORDS
Human movement, Motor development,
Learning, Physical education, Physical literacy
Didattiche delle Attività Motorie, Sviluppo Motorio,
Apprendimento, Educazione Fisica, Physical Literacy
AUTHORSHIP
Per le attribuzioni delle singole parti dell’articolo
gli autori dichiarano che l’intero prodotto è il risultato di una progettazione
collegiale per la quale i singoli contributi sono stati uguali. In tale
progetto G. Raiola è il coordinatore della ricerca, R. Scurati è il
co-sostituto coordinatore e P. L. Invernizzi è sostituto coordinatore della
ricerca.
CONFLICTS OF INTEREST
Gli Autori dichiarano che non sussistono conflitti
d’interesse.
L’adozione di stili di vita attivi
fin dalla prima infanzia previene sovrappeso e obesità (Al-Khudairy et al., 2017), assicura un adeguato sviluppo delle
capacità motorie, migliora lo sviluppo cognitivo ed emotivo (Rodriguez-Ayllon et al., 2019), migliora la
funzionalità del sistema cardiovascolare e favorisce il benessere psico-fisico
dell’individuo (Hosker et al., 2019). Nel contesto scolastico della scuola primaria,
il ruolo dei docenti di educazione fisica generalista e specialista è
fondamentale per garantire un’adeguata realizzazione di stili di vita attivi, anche
per quei bambini che si trovano in condizioni di impaccio motorio, sovrappeso,
obesità ed altre tipologie patologiche.
La recente innovazione legislativa,
introdotta dall’Art. 103
delle Legge di Bilancio 2022 (Parlamento Italiano,
2021), che prevede il
ricorso a docenti specialisti, laureati magistrali in scienze motorie e
sportive, per insegnare obbligatoriamente 2 ore di educazione motoria nella
scuola primaria in aggiunta alle attuali di educazione fisica, si pone l’obiettivo
di risolvere il problema dell’assenza di attività motoria e sportiva nella
scuola primaria. Tale innovazione determina però alcune criticità programmatiche,
educativo-didattiche, formative, organizzative e metodologiche disciplinari determinate
da una transdisciplinarità che vede l’educazione
fisico-motoria come materia cardine e trasversale indirizzata al benessere
fisico e mentale dei bambini. Sul piano operativo tali problematiche vedono
coinvolte sia le classi IV e V alle quali è aggiunta la figura del docente
specialista al docente generalista, che le classi I, II e III nelle quali
rimane, coerentemente con la normativa precedente, solo il docente generalista.
I problemi emergenti sono quindi sostanzialmente due: il primo che riguarda il
rinnovamento di una disciplina che, grazie alle ricerche più attuali in ambito
scientifico, da materia di secondaria importanza assume un ruolo culturale e
formativo fondamentale per lo sviluppo del benessere non solo fisico ma anche
mentale dei bambini; il secondo che riguarda la formazione di tutte le figure
professionali (specialisti, generalisti, dirigenti scolastici e stakeholders)
che in modo diretto o indiretto vengono coinvolte in questa riforma innovativa.
A tale proposito, occorre evidenziare
come la precedente Riforma della “Buona Scuola” (Parlamento Italiano,
2015), nelle intenzioni del legislatore, avesse anch’essa l’obiettivo di un
incremento qualitativo e quantitativo dell’attività motoria nella scuola primaria
attraverso l’inserimento della figura dello specialista laureato in scienze
motorie, che però nella realizzazione pratica non ha mai trovato un riscontro
applicativo. In particolare, la previsione delle certificate competenze,
genericamente indicate, non declinate nelle fattispecie precise, e una
epistemologia della disciplina non chiara e non basata sulle evidenze
scientifiche hanno determinato confusione nelle istituzioni scolastiche con
ricadute operative indirizzate ad una complessa e confusa pluralità formativa
derivante dai modelli eterogenei erogati dai diversi enti ed istituzioni alle
quali le istituzioni scolastiche, impreparate, hanno spesso demandato la
formazione in modo generico e non rivolto alle reali finalità formative a cui
la scuola è deputata.
A
tale proposito, in previsione dell’attuazione dell’innovazione legislativa (Parlamento
Italiano, 2021, Legge di Bilancio 2022, Art.
103) è indispensabile porre attenzione su una formazione condivisa non solo dei
docenti specialisti e generalisti, ma da tutta l’istituzione scolastica e
universitaria che in modo diretto o indiretto incide su questo modello
innovativo scolastico.
In
quest’ottica, la competenza didattica degli insegnanti deve essere focalizzata,
da una parte, alla costruzione di una “normalità motoria” che consenta il
superamento di una proficiency barrier (Stodden et al., 2008) attraverso la
stimolazione di una motricità di base utile per il benessere ed una adeguata
capacità di gestione appropriata e non abuso del proprio corpo allo scopo di
mantenere l’autonomia motoria il più a lungo possibile e, dall’altra, a creare
una cultura del movimento, o physical literacy (Whitehead,
2010), volta a risolvere problematiche di natura psico-sociale
attraverso percorsi mirati all’integrazione e al favorire processi cognitivi
trasversali rivolti alla creatività motoria e del pensiero, sempre più
importanti in una società in cui la flessibilità e la capacità di adattamento
ai processi innovativi risultano essenziali.
Questo
percorso di valorizzazione di una physical literacy scolastica trasversale a tutte le discipline consentirebbe
vantaggi non solo economico amministrativi, con minor costi sociali in ambito
sanitario determinati da un aumento della salute e del benessere dei bambini
(con effetti a lungo termine), ma anche una trasferibilità di questa
“letteratura motoria” in diversi contesti sociali come quello scolastico (con
un aumento dei livelli di attenzione e delle funzioni esecutive), sportivo (di
cui la motricità e l’educazione fisica ne costituiscono il presupposto), nonché
nel futuro lavorativo (grazie alla creazione delle soft skills e di un pensiero creativo, sempre più importante in
ambito lavorativo).
In
questo processo la metodologia di insegnamento acquisisce un ruolo centrale e,
in relazione allo stile di insegnamento scelto, l’insegnante può porre l’accento
della sua didattica su una finalità piuttosto che su un’altra, con modalità
mirata e “farmaco-simile”.
Un
approccio metodologico particolarmente efficace, perché adattabile ai
differenti contesti scolastici ed ai differenti bisogni degli alunni, è
costituito dal Multi-Teaching Styles Approach and Active Reflection (Invernizzi
et al., 2019) che prevede l’integrazione opportunamente strutturata
delle differenti didattiche riproduttive e produttive, lineari e non lineari, e
il cui intervento è basato soprattutto sulla formazione di insegnanti in grado
di riconoscere, scegliere, variare gli stili di insegnamento più opportuni,
comprendendone gli effetti, in relazione alle peculiarità degli alunni a cui si
insegna, e alle unità di apprendimento stabilite collegialmente dagli
insegnanti di classe, con riferimento al piano triennale dell’offerta formativa
stabilito dalla scuola in base ai suoi orientamenti formativi ed al contesto
socio-culturale in cui è inserita.
In
relazione all’estremo interesse per una scuola rinnovata che, ponendo al centro
l’educazione fisico-motoria, si rivolge al benessere psico-fisico del bambino
senza trascurarne gli effetti che questa può determinare nello sviluppo
cerebrale favorendo trasversalmente lo sviluppo di tutte le potenzialità
conoscitive, si ritiene necessario un intervento progettuale basato su evidenze
scientifiche che, attraverso opportune metodologie e didattiche integrate,
consenta di direzionare a tutti i livelli la formazione dell’insegnante
specialista e/o generalista e tutti gli “attori” che il contesto scolastico
vedrà coinvolti in questa riforma.
Lo
Scopo finale di questo progetto è quello, basandosi sulle evidenze scientifiche
e sulla ricerca, di costruire uno strumento trasversale, flessibile ed
adattabile ai bisogni specifici delle differenti realtà, non solo favorendo il
successo scolastico, ma soprattutto il successo formativo degli allievi in un’ottica
rivolta al presente e al futuro benessere del cittadino e della società.
Il
progetto ha l’obiettivo di ottenere importanti risultati nell’ambito della
“salute pubblica e del benessere” e delle possibilità di transdisciplinarità
che l’educazione fisico-motoria può esprimere nella realtà scolastica della
scuola primaria. Il progetto viene articolato su due piani: formativo ed educativo.
Sul piano
formativo, lo studio sarà
orientato alla progettazione di Core curricula nell’ambito
delle 4 classi di laurea delle scienze motorie e sportive, anche alla luce dei
nuovi profili professionali (chinesiologo e manager dello sport) come definiti
dal Decreto legislativo n.36/2021 e, nell’ambito del corso di laurea in Scienze
della formazione Primaria, relativamente alle scienze motorie e sportive.
Occorre
precisare come l’attuale quadro ordinamentale sia focalizzato sulla figura
generalista del docente (D’Elia, 2019) che insegna tutte le discipline
scolastiche, inclusa l’educazione fisica, (D’Elia, 2020) e che si occupa della
progettazione curriculare di classe.
Tale
modello organizzativo consolidato in prassi applicative uniformi, personificate
nel modello didattico del docente unico che insegna tutte le discipline, ora in
presenza dell’obbligatorietà delle 2 ore di educazione motoria impartite da un
docente diverso da quello generalista (nuova disposizione di legge Art. 103
delle Legge di Bilancio 2022 – cfr. Parlamento Italiano, 2021), genera
criticità di natura educativa-didattica ed organizzativa-manageriale all’intera
istituzione scolastica (D’Isanto, 2019). Il problema
risiede nella differente organizzazione didattica derivante dall’introduzione
del docente specialista di educazione motoria in aggiunta alla metodologia
generalista del docente unico nelle varie articolazioni: classi IV e V, classi
a tempo pieno e classi I, II e III.
In
quest’ottica, il progetto formativo da noi proposto è orientato all’incrocio di
esigenze educative specifiche, relative alla nuova integrativa disciplina
educazione motoria, nella novellata disposizione di legge dell’Art. 103
delle Legge di Bilancio 2022 (Parlamento Italiano,
2021), con la didattica generalista, in linea con le prassi educative generali e
del management scolastico.
Tale
problema dovrà essere analizzato e valutato con metodo scientifico per favorire
una soluzione sistemica che possa essere applicata uniformemente ed inserita
nell’attuale organizzazione didattica.
L’obiettivo
della ricerca formativa consiste in primis nell’analizzare le
criticità/problematicità nel passaggio dal vigente ordinamento a quello
prossimo, valutando i livelli di messa a sistema della novellata disposizione
legislativa, per proseguire successivamente con un approccio sperimentale Multi-teaching rivolto a creare un intervento condiviso dalle
figure professionali generalista/specialista adattabile ai differenti contesti
socio-culturali ed ai bisogni delle differenti realtà, così come stabilito nei
piani triennali dell’offerta formativa delle differenti realtà scolastiche.
Più
dettagliatamente, lo studio intende indagare come la comunità scolastica
recepisca le eventuali misure di adattamento educativo-didattico e
manageriale-gestionale per parteciparle in una piattaforma appositamente
dedicata per le linee guida applicative.
Sul piano educativo, lo studio sarà orientato alla
proposta del protocollo
sperimentale Multi-teaching
(Invernizzi et al, 2019) in
differenti realtà scolastiche del nord e del sud Italia, caratterizzate da
differenti contesti di tipo socio-culturale. Questo
approccio metodologico volto a dosare e adattare opportunamente le percentuali
di pedagogie produttive e riproduttive da applicare nel corso della
somministrazione delle ore di educazione motoria, si pone come obiettivo
principale il raggiungimento di livelli di benessere psico-fisico reale e
percepito, da parte dei bambini, superiori a quelli registrati da un analogo
gruppo di controllo che non segue il medesimo programma, indipendentemente dal
contesto socio-culturale in cui la scuola è inserita. In quest’ottica, l’insegnante
deve possedere la capacità di padroneggiare tutte le diverse forme di insegnamento
possibili e che possono essere individuate come adeguate in fase di
progettazione, in relazione alla realtà scolastica e della classe a cui ci si
riferisce.
Un
ulteriore obiettivo sarà quello di verificare l’Auto-percezione della didattica
da parte degli insegnanti (SueSee et al., 2018) stimolando
la consapevolezza delle possibilità di versatilità e adattabilità dell’approccio
multi-teaching in relazione ai bisogni degli alunni
ed alle caratteristiche del contesto scolastico.
Infine,
la promozione di strumenti di
sensibilizzazione alla pratica motoria, attraverso la diffusione di
informazioni/conoscenze relative alla realtà scolastica specifica o di tipo più
generale, costituiranno ulteriori elementi di questo piano educativo rivolto
allo sviluppo di una cultura del movimento che evidenzi le potenzialità dell’educazione
fisico-motoria scolastica.
La
diffusione di tali informazioni / conoscenze sarà rivolta ad evidenziare come l’educazione
fisica non vada dunque interpretata come disciplina specialistica chiusa,
limitatamente all’esclusivo insegnamento di abilità e capacità motorie, ma come
disciplina trasversale che si propone di educare anche attraverso il
corpo ed il linguaggio del movimento umano, integrando attenzione, memoria,
strategie cognitive ed emozioni, e dando così “corpo al pensiero” (Maturana and Varela, 1992). Se da un lato,
attraverso l’educazione fisico-motoria, si determina un condizionamento motorio
che porta ad uno sviluppo fisico con diretti risvolti su funzionalità e salute (Jarani et al., 2016), dall’altro il bambino
impara a conoscere le caratteristiche ed i limiti funzionali e strutturali
della sua corporeità. Attraverso i sensi sviluppa le sue capacità percettive e
le facoltà intellettuali più astratte e sempre grazie all’educazione
fisico-motoria intesse quegli scambi interpersonali, che implicano l’integrazione
di pensiero razionale, emotività e socialità, propri del contesto ambientale in
cui il bambino si trova.
In
alcune realtà scolastiche verranno predisposte applicazioni per PC, tablet e
smartphone utili alla trasmissione di conoscenze specifiche rivolte alla
famiglia, ai bambini e a tutta la realtà scolastica allo scopo di incentivare
la motivazione verso le buone pratiche motorie utili per la salute e promuovere
la consapevolezza di come un aumento della quantità di educazione
fisico-motoria possa contribuire al miglioramento di uno stile di vita utile
alla salute e ad un benessere individuale in differenti contesti: scuola,
famiglia, tempo libero, ecc.
Saranno
reclutati docenti specialisti e generalisti, di tutte le classi della scuola
primaria, che compongano gruppi sperimentali e di controllo nel numero adeguato
alla numerosità del campione di alunni precedentemente stimato, così da
ottenere rappresentatività per modalità di docenza (generalista, specialista).
Il
metodo dello studio è complesso perché consta di più approcci: (1) documentale,
per l’analisi dettagliata dei contenuti delle disposizioni attuali e quelle di
imminente emanazione per identificare le parti comuni e quelle diverse e
prevederne gli effetti; (2) empirico, con focus group tra insegnanti in
servizio, tra figure di staff e governance e tra diverse istituzioni
scolastiche e tra studenti di scienze della formazione primaria e scienze
motorie, e la somministrazione di questionari strutturati e semi-strutturati (D’Elia,
2020); 3) sperimentale, il cui disegno di ricerca verterà prioritariamente su
un’indagine tra docenti, prima e dopo una specifica formazione, sulle tematiche
dell’educazione fisica curricolare e sull’educazione motoria. Il piano
esecutivo sperimentale sarà predisposto sulla base del problema da risolvere
emerso nell’indagine empirica attraverso l’identificazione e la modalità di
conseguimento dell’obiettivo, con il dettaglio del dato campionario da
reclutare e in relazione alla osservazione dei risultati della ricerca
educativa, nella quale i docenti diventano i principali attori dell’intervento
sperimentale stesso. Il progetto potrà ampliarsi ad altri modelli di ricerca
per altri dati campionari (dirigenti scolastici, famiglie ed altri portatori di
interesse) se ne dovesse emergere la necessità, a seguito dello studio
empirico.
Lo
studio sarà effettuato su un campione di studenti della scuola primaria. La
dimensione del campione è stata calcolata con il programma G*Power, utilizzando
una potenza statistica al 95% e una stima della dimensione dell’effetto (Cohen’s d) pari allo 0,5. Per tale calcolo è stato scelto
il test statistico t di Student per dati non
appaiati. Al fine di soddisfare la potenza statistica precedentemente impostata
serviranno 105 soggetti per ogni gruppo (210 in totale). Tuttavia, verranno
reclutati almeno 150 soggetti per gruppo (300 in totale) al fine di considerare
eventuali “drop out”. Considerando la numerosità delle informazioni (e l’incerto
decorso della condizione pandemica) si è considerato un 40% di soggetti in più
rispetto al campione derivante dal calcolo del sample size (210).
I
criteri di inclusione saranno la partecipazione alla scuola primaria e la
frequenza ad un indirizzo specifico realizzato dallo specialista e dal
generalista. I criteri di esclusione saranno la presenza di patologie fisiche
(per es. di tipo muscolo-scheletrico) e/o cognitive (per es. disabilità
cognitiva) che potrebbero alterare il normale svolgimento delle prove. Inoltre,
la mancanza del consenso alla partecipazione allo studio e al trattamento dei
dati saranno ulteriori criteri di esclusione.
Per
quanto riguarda i docenti coinvolti, i gruppi sperimentali saranno appositamente formati sull’impiego
dell’approccio Multi-teaching da applicare nel
periodo di studio in tre sessioni di training di due ore ciascuna. Nello
specifico, saranno istruiti sugli stili di insegnamento e sulle modalità di
apprendimento, con particolare attenzione: alla promozione dell’interazione
sociale; al coinvolgimento degli allievi in attività adeguate alle proprie
capacità; all’aumento della competenza motoria e relativa percezione mediante
riflessione sull’esecuzione dell’attività praticata e sulla sua utilità anche
fuori contesto; sulla promozione di un clima positivo e sul gradimento dell’attività
(Ní Chróinín et al., 2018).
I principali obiettivi formativi di apprendimento, sia
per il gruppo di intervento che per il gruppo di controllo si riferiranno agli
obiettivi definiti dalle indicazioni nazionali stabilite nel curricolo italiano
per le scuole primarie.
Nel dettaglio, le lezioni del gruppo sperimentale
saranno progettate seguendo una sequenza didattica di quattro blocchi di sei
lezioni ciascuno: due blocchi strutturati (le linee guida operative e le
lezioni saranno progettate in dettaglio dai ricercatori del presente studio),
un blocco quasi strutturato (i ricercatori forniranno solo le linee guida
operative mentre le lezioni verranno realizzate dai docenti coinvolti), un
blocco libero (completamente progettato dal personale docente coinvolto). Incontri
periodici con i ricercatori e con il personale docente saranno realizzati alla
fine di ogni blocco per riassumere l’efficacia delle lezioni e per adattare le
lezioni successive, se necessario.
In alcune realtà scolastiche verranno realizzati
contatti con gli stakeholder per attività extrascolastiche di tipo sportivo,
sempre guidate da organismi scolastici e principi pedagogici coerenti, allo
scopo di verificare come un’aggiunta di ulteriori pratiche motorie possa
determinare ulteriori miglioramenti nell’ambito delle differenti aree della
personalità coinvolte e in ambito salutogenico,
nonché realizzare percorsi di
trasporto attivo urbano ed extraurbano.
Il risultato dell’approccio Multi-teaching verrà comparato in base
alle variabili indipendenti precedentemente identificate (fascia d’età e
modalità di docenza) attraverso test di valutazione del livello coordinativo,
delle capacità condizionali, della creatività motoria, della quantità di
attività fisica, dell’enjoyment,
e della percezione della competenza motoria.
Verranno misurati:
- Body Mass Index (BMI): indice di massa corporea (peso corporeo in kg/h2 in m2) e il suo ruolo di moderatore nei confronti dell’attività fisica, tenendo in considerazione i valori di riferimento.
- Test of Gross Motor Development 2 (TGMD-2, Ulrich, 1985, 2000): test di processo che ha lo scopo di valutare le abilità motorie grossolane. Il test si divide in due parti, per un totale di 16 prove. Ad ogni prova correttamente eseguita si assegna un punto. I punteggi grezzi delle prove devono poi essere sommati e convertiti utilizzando i nomogrammi di riferimento.
- Körperkoordinationtest für Kinder (KTK, Kiphard and Schilling, 1974): test di prodotto avente lo scopo di misurare le capacità coordinative, si compone di 4 item e in ogni prova può essere ottenuto un punteggio. I punteggi vengono sommati e convertiti coi nomogrammi di riferimento per età ottenendo un quoziente motorio (MQ).
- Multistage fitness test (Léger et al, 1988): per valutare il condizionamento aerobico, può essere applicato ai bambini in età scolare (6-16 anni) e adulti. La prova consiste nel correre una distanza di 20m raggiungendo la parte opposta entro il segnale acustico. Con il proseguire della prova la frequenza del segnale acustico aumenta. Quando il soggetto non riesce più a tenere il passo la prova si interrompe e l’ultimo numero emesso dal segnale acustico viene utilizzato per predire il massimo consumo di ossigeno.
- Divergent Movement Ability (DMA, Cleland and Gallahue, 1993): viene utilizzato per valutare gli aspetti relativi alla creatività motoria nei bambini. Il test ha una durata totale di 9 minuti. Il test prevede 3 setting: locomotor, object control e stability. Verranno effettuate due prove per ogni setting della durata di 1’30” ciascuna.
- Random Number Generation task (RNG, Towse et al, 2007): per indagare le funzioni esecutive legate al pensiero creativo nei bambini. Il test si articola attraverso la trascrizione di due stringhe numeriche di 70 cifre, prestando attenzione a digitare numeri compresi tra 1 e 10. Viene considerato come errore ogni cifra mancata o la trascrizione di cifre <1 o >10.
- The Physical Activity Questionnaire for Older Children (PAQ-C, Crocker et al., 1997): ha lo scopo di determinare il livello di attività fisica degli ultimi 7 giorni includendo le attività sportive, ricreative, danza, arrampicata, ciclismo, ma anche le attività non strutturate. Punteggi bassi (da 1 a 2.33) corrispondono a un basso livello di attività fisica (PAL), punteggi medi indicano un PAL moderato (da 2.34 a 3.66), e punteggi alti, (da 3.67 a 5.00) implicano un alto PAL.
- The Physical Activity Enjoyment Scale (PACES, Moore et al., 2009): è un questionario di 16 item validato per la scuola elementare e dai 12 ai 16 anni, che utilizza 5 punti della scala Likert (1: in completo disaccordo, 2: in disaccordo, 3: incerto, 4:in accordo, 5: pienamente d’accordo). È composta da due sotto-scale: PACES_P: sentimenti positivi e PACES_N, sentimenti negativi.
- A Physical self efficacy scale for children (PSES, Colella et al, 2008): adatto ai ragazzi ed ai bambini più grandi, valuta l’autopercezione della propria efficienza fisica nelle abilità motorie che è considerata un fattore motivazionale primario per una partecipazione volontaria a qualsiasi attività fisica e sportiva.
-
The Pictorial
Scale of Perceived Movement
Skill Competence for Young Children (PMSC-2, Barnett et al., 2015): adatto ai
bambini più piccoli, indaga la percezione da parte del bambino della sua
competenza motoria che è considerata un fattore motivazionale primario per una
partecipazione volontaria a qualsiasi attività fisica e sportiva.
-
Uso di accelerometri: verrà
utilizzato l’accelerometro triassiale Axivity AX3 (Axivity Ltd., Newcastle upon
Tyne, UK) allo scopo di valutare l’ammontare dell’attività motoria svolta nell’arco
di una settimana.
-
Percezione
delle lezioni di educazione fisico-motoria e dell’insegnante da parte dei
bambini: dopo
l’analisi quantitativa, verrà realizzata anche un’analisi qualitativa allo
scopo di verificare la percezione da parte dei bambini delle lezioni di
educazione fisico-motoria e del loro educatore per mezzo di interviste
semi-strutturate. Nello specifico, verranno proposte quattro domande
riguardanti il livello di soddisfazione/insoddisfazione relativamente all’attività
praticata e al docente che ha condotto le lezioni (“Riguardo agli ultimi 3 mesi
di lezioni di educazione fisica, cosa ti è piaciuto di più?”; “Riguardo agli
ultimi 3 mesi di lezioni di educazione fisica, cosa ti è piaciuto di meno?”;
“Per quanto riguarda gli ultimi 3 mesi di lezioni di educazione fisica, quali
erano i tratti positivi dell’educatore?"; “Per quanto riguarda gli ultimi
3 mesi di lezioni di educazione fisica, quali erano i tratti negativi dell’educatore?”).
I dati verranno raccolti da tre intervistatori esterni e analizzati attraverso
un processo di codificazione basato sulla Grounded Theory.
-
Auto-percezione
della didattica realizzata da parte degli insegnanti: al termine dello studio i
docenti coinvolti completeranno un questionario semi-strutturato che indagherà
la loro auto-percezione degli stili di insegnamento basati sulla
classificazione di Mosston & Ashwort
(2008). Verrà chiesto loro di riferire quale tipologia di didattica
(produttiva/riproduttiva; lineare/non lineare) pensano di aver utilizzato. La
valutazione verrà realizzata utilizzando una scala Likert
(1–5) evidenziante la frequenza con cui hanno utilizzato ogni stile di
insegnamento (per niente, minimamente; a volte; spesso; la maggior parte del
tempo). Nel caso in cui l’insegnante valuti utilizzando gli aggettivi “a volte;
spesso; la maggior parte del tempo" la risposta sarà considerata positiva
(“SI”), mentre una risposta negativa (“NO”) verrà considerata nel caso in cui l’insegnante
utilizzi una valutazione con gli aggettivi "per niente o
minimamente".
-
Esami
clinici: in
alcune realtà scolastiche, a campione, verranno realizzati alcuni esami clinici
da medici specialisti per l’analisi degli indicatori più correlati alla salute.
Per
valutare le caratteristiche salienti di ogni lezione di educazione fisica
(tempo totale, tempo di azione, tempo di riposo, tempo dedicato alla
riflessione personale e alla durata dello stile di insegnamento), una lezione
per blocco di insegnamento sarà selezionata in modo randomico e video
registrata in entrambi i gruppi (sperimentale/controllo) per la successiva
analisi video.
Le
registrazioni saranno analizzate e valutate due volte da tre esperti
specificatamente preparati, utilizzando lo strumento per l’identificazione
degli Stili di Insegnamento (IFITS).
In
aggiunta alla statistica descrittiva, sarà realizzato anche il test di
Shapiro-Wilk per verificare la normalità di distribuzione dei dati. La
ripetibilità test re-test verrà eseguita al fine di valutarla in termini
assoluti e relativi tramite rispettivamente il calcolo del coefficiente di
variazione e del Coefficiente di correlazione intraclasse.
Per quanto concerne i test videoregistrati, verrà eseguita un’analisi di
ripetibilità intra e inter-operatore attraverso l’utilizzo della statistica k.
Una
serie di analisi unidirezionali della covarianza (ANCOVA) utilizzando BMI,
genere, tipologia di insegnante (generalista/specialista) come covariate verranno utilizzate per valutare le differenze
tra i gruppi pre/post-intervento nei test effettuati.
Inoltre,
le statistiche Eta Squared
verranno utilizzate per calcolare l’entità della differenza tra i gruppi. Le
soglie degli effetti small, moderate, large verranno definite in base ai
valori 0.01, 0.06 e 0.14, rispettivamente. Il livello di significatività sarà posto
al valore di p < 0.05.
Il
progetto si articolerà come segue:
Valutazione
delle variabili:
- fattori
psicologici (enjoyment e autopercezione);
- forma
fisica, competenza motoria e creatività;
- fattori
cognitivi;
- fattori
comportamentali (livelli di attività fisica);
- fattori
antropometrici (BMI);
-
valutazione della quantità e tipologia dell’attività motoria svolta attraverso
accelerometri;
- analisi
cliniche.
Le
fasi operative e la tempistica del protocollo di ricerca è illustrato nella
Tabella 1.
Durata |
Fase |
Azioni |
4 mesi (16 sett) |
Ricerca
formativa con reclutamento/formazione docenti; preparazione; applicazioni per
trasferimento conoscenze |
- reclutamento del campione docenti nelle
differenti scuole della realtà italiana considerando differenti contesti socio-culturali; - contatti stakeholder per attività
extrascolastiche di tipo sportivo; - somministrazione questionari informativi ai
docenti generalisti e specialisti; - formazione specifica al Multi-teaching dei docenti generalisti e specialisti; - iniziare a sviluppare applicazioni per PC,
tablet e smartphone utili alla trasmissione di conoscenze specifiche. |
1 mese (4 sett) |
Reclutamento per ricerca educativa con
somministrazione test bambini |
- reclutamento del campione nelle differenti
scuole; - misurazione antropometrica degli alunni; - valutazione del livello di forma fisica,
della competenza motoria e di tutti i test diagnostici previsti; - valutazione attraverso accelerometri della
quantità e tipologia dell’attività motoria svolta; - esami clinici. |
4 mesi (16 sett) |
Intervento
di ricerca educativa sui bambini, intervento di ricerca formativa sui docenti
con analisi e feed-back relativi all’andamento delle lezioni |
- intervento Multi-teaching
sul gruppo sperimentale dei bambini; - intervento Multi-teaching
sui docenti coinvolti nella sperimentazione; - utilizzo delle App specifiche per la
diffusione delle conoscenze alle famiglie ed al contesto scolastico |
1 mese (4 sett) |
Somministrazione
test post-intervento ai bambini |
- misurazione antropometrica degli alunni; - valutazione del livello di forma fisica,
della competenza motoria e di tutti i test diagnostici previsti; - valutazione attraverso accelerometri della
quantità e tipologia dell’attività motoria svolta; - esami
clinici. |
2 mesi (8 sett) |
Raccolta
informazioni su effetti intervento su docenti e contesto |
- somministrazione questionari informativi ai
docenti generalisti e specialisti; - somministrazione questionari informativi a
genitori e stakeholders coinvolti. |
3 mesi (12 sett) |
Verifica
degli effetti del successo educativo e formativo dopo 6
mesi dall’intervento |
- ripetizione misurazioni antropometriche e
valutazioni svolte sui bambini; - somministrazione questionari informativi a
docenti, genitori, stakeholders; - esami
clinici bambini. |
3 mesi (12 sett) |
Verifica
degli effetti del successo educativo e formativo dopo 12 mesi dall’intervento |
- ripetizione misurazioni antropometriche e
valutazioni svolte sui bambini; - somministrazione questionari informativi a
docenti, genitori, stakeholders; - esami clinici sui bambini. |
Tabella 1. Fasi operative e tempistica della ricerca.
Il progetto si basa sulla collaborazione di più unità
di ricerca rivolte allo sviluppo di una scuola proattiva transdisciplinare
avente come elemento centrale di riferimento le scienze delle attività motorie
umane e sportive, e che avrà lo scopo di realizzare soluzioni integrate per la
progettazione di metodologie di insegnamento che aiutino a sviluppare e mantenere
lo stato di benessere psico-fisico ed il livello di salute degli studenti
frequentanti la scuola primaria italiana in differenti situazioni e contesti
socio-culturali.
Il presente progetto prevede la partecipazione di sedi
site nel nord Italia e sud. Se da un lato è un primo tentativo di condurre su
scala nazionale l’applicazione del progetto, dall’altro apre alcuni scenari da
considerarsi. Primo fra questi la verifica delle caratteristiche locali delle
istituzioni scolastiche, che devono essere contemplate nella progettualità
operativa già considerata nella letteratura di riferimento (Invernizzi et al,
2019) non più limitatamente al solo livello di scuola/quartiere, ma anche a
livello più ampio di Regione. Ferme restando le linee metodologiche che
costituiscono l’asse portante del progetto (stili di insegnamento, metodi di
insegnamento), le applicazioni pratiche dovranno essere attentamente
considerate per ogni sede operativa.
Pertanto, successivamente alla verifica dello stato
iniziale, sarà necessario provvedere all’adeguamento del protocollo di
intervento allo specifico contesto locale, che tenga conto delle risorse
strutturali e degli aspetti sociali e culturali che caratterizzano le
specifiche aree.
I protocolli di intervento saranno quindi discussi e
strutturati collegialmente così da poter essere sviluppati nello specifico
delle varie sedi.
L’intervento specifico è volto ad instaurare buone
pratiche per promuovere l’attività fisica, la salute e il benessere
psicologico.
Gli obiettivi sviluppati dalle varie sedi sono
relativi a:
- valutare e verificare se le capacità motorio/prestative dei bambini sono correlate con la quantità di attività fisica svolta e gli indicatori del peso salutare;
- valutare se la quantità di attività fisica svolta dai bambini è aderente e coerente con le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO, 2010) e se è correlata gli indicatori specifici del peso salutare;
- promuovere la consapevolezza dei propri livelli di attività fisica e degli effetti benefici dell’educazione fisica per un sano stile di vita, nonché per il benessere personale (a scuola, in famiglia, nel tempo libero, ecc.;
- promuovere azioni per la formazione degli insegnanti relativamente a temi dell’attività fisica e stili di vita attivi;
- aumentare le ore di attività motoria e sportiva extracurricolari;
- produrre suggerimenti e linee guida per la promozione di sani ed attivi stili di vita in ambito scolastico;
- realizzare piattaforme informatiche (online o tramite applicazioni per PC, tablet e smartphone) che possano supportare e promuovere stili di vita attivi.
Il concetto proattivo del progetto di ricerca si
concretizza nella costruzione di un percorso didattico rivolto alla risoluzione
operativa delle problematiche emerse dalla innovazione legislativa introdotta dall’Art. 103
delle Legge di Bilancio 2022 (Parlamento Italiano, 2021), nella quale si
vedono l’educazione motoria e l’educazione fisica investite da un ruolo
importante e trasversale che coinvolge in forma diversa e interattiva in base
alle differenti realtà, la figura dell’insegnante di classe generalista e
quella dello specialista.
Attraverso la pratica della educazione fisica e
motoria, la narrativa scolastica può essere orientata oltre che verso un
successo scolastico anche verso un successo formativo in cui il bambino, grazie
a questo specifico vissuto, matura e cresce sia fisicamente che psichicamente,
fa esperienze di vita, impara a relazionarsi con gli altri e a vivere in
società, diventa quindi un cittadino attivo e produttivo (migliora la capacità
di gestione della sua vitalità psico-fisica, migliora la sua sicurezza, il suo
livello di autostima e il suo comportamento sociale).
La novellata disposizione di legge, resasi necessaria
per recepire l’indicazione dell’Organizzazione mondiale della sanità (WHO, 2010),
per essere effettivamente applicata necessita di una coesistenza dell’attuale
quadro ordinamentale della scuola primaria con quello che nei prossimi anni
verrà ad integrarsi garantendo i più elevati livelli di efficienza, efficacia
ed economicità. Pertanto, la fase di accompagnamento, prima, e quella di
sistema, poi, dovranno essere pensate al meglio con gli adeguati supporti
metodologici disciplinari per i docenti generalisti e didattico organizzativi
per i docenti generalisti. La costruzione di modelli di buone pratiche e la
relativa diffusione possono essere il prodotto finale da offrire al sistema
istruzione della scuola primaria come inventario di buone pratiche d’insegnamento
ed elementi di conoscenza utile alla comprensione della riforma da inserire in
una piattaforma telematica di servizio a tutti gli attori: docenti, dirigenti,
familiari. La base dei contenuti dovrà ispirarsi anche alle linee generali
della riforma, a partire dai capisaldi motivazionali del provvedimento per una
corretta applicazione della legge che intende:
- rispondere agli emergenti e urgenti bisogni della popolazione infantile, soprattutto in tema di salute e benessere e di educazione a stili di vita corretti e salutari;
- rendere adeguata l’offerta formativa delle scuole sia in termini qualitativi che quantitativi;
- allineare l’Italia agli standard europei dove è obbligatoria e realmente riscontrata l’attività fisica in età infantile ed è piuttosto diffusa la figura del docente specialista;
- considerare adeguatamente le linee guida dell’OMS sui benefici che l’attività fisica reca al corpo, alle sue strutture e alle sue funzioni, in una sintesi di tipo bio-psico-sociale.
Necessita quindi inserire gli elementi scientifici
dell’educazione fisica e motoria che va, dunque, rapportata ai fondamenti
scientifici del corpo, del movimento e dell’attività ludico-sportiva e
ricreativa, questi ultimi intesi come mediatori degli apprendimenti e veicoli
di principi educativi. Soprattutto, vanno amplificati gli aspetti salutistici
con finalità di benessere psico-fisico e di educazione a corretti stili di
vita. Parallelamente vanno sviluppate e approfondite le scelte metodologiche e
analizzate in funzione delle peculiarità che caratterizzano i fondamentali
approcci teorici al controllo e all’apprendimento motorio in funzione degli
obiettivi specifici di apprendimento e dei traguardi di sviluppo delle
competenze da raggiungere al termine della scuola primaria. Nello specifico, i
due principali approcci agli apprendimenti motori, quello cognitivo e quello
ecologico-dinamico, che generano metodi di insegnamento rispettivamente
prescrittivi ed euristici, che si concretizzano nello spettro degli stili di
insegnamento riproduttivi e produttivi (Mosston &
Ashworth, 2008), direttivi e non direttivi (Randall,
1992; Rink, 2002), nella didattica mediata dal
docente e mediata dall’allievo (Siedentop e Tannehill, 2000), in una variabilità esecutiva che deve
essere sapientemente e consapevolmente guidata dal docente attraverso l’approccio
metodologico integrato del Multi-teaching.
Altra potenzialità applicativa è la predisposizione di
elementi e metodi per l’insegnamento dell’educazione motoria e dell’educazione
fisica, che hanno peculiarità differenti, in un documento finale per
approfondire la costruzione di piani di insegnamento delle discipline riferite
ai Metodi e didattiche delle attività motorie (M-EDF/01) e ai Metodi e
didattiche delle attività sportive (M-EDF/02) dei corsi di laurea di scienze motorie (Management delle attività motorie e
sportive LM-47, Scienze delle attività motorie preventive e adattate LM-67,
Scienze e tecnica dello sport LM-68, Scienza della formazione primaria LM-85
bis compatibilmente con la revisione delle parti narrative e tabellari delle
relative classi di studio anche alla luce delle innovazioni legislativi, ex DLgs. 36/2021 con le professioni di
chinesiologo di base, sportivo e delle attività motorie preventive ed adattate nonché del manager sportivo – cfr. Presidente
della Repubblica, 2021).
Tale strumento culturale, specifico delle scienze
motorie e sportive, contribuirà all’applicazione della riforma delle classi di
studio in generale e quelle della tipologia specifica “Scienze motorie”.
Potrebbe essere una sorta di misura di accompagnamento per gli atenei dove sono
presenti i corsi di laurea di scienze motorie
corredata da eventuali syllabus dei possibili
insegnamenti. Tale misura accompagnatoria genererebbe un comune senso della
comunità scientifica di riferimento nel promuovere presso le proprie sedi
contenuti e metodi negli iter procedurali convergenti su core curricula di
matrice comune e condivisa.
Tale documento potrebbe essere ancor più utile per le
comunità scolastiche che provvedano alla formazione in servizio di docenti di
ruolo che non hanno potuto beneficiare delle evoluzioni accademiche nell’ambito
delle scienze motorie e sportive. In tale ottica, i contenuti ed i metodi del
documento saranno utili linee guida nella progettazione dei corsi di
aggiornamento per i docenti di ruolo attualizzando lo stato dell’arte della
conoscenza alle correnti prassi formative.
In sintesi, la piattaforma e il documento scientifico
come prodotti del risultato della ricerca possono essere strumenti di
accompagnamento alla riforma in atto.
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